L’improvvisa scomparsa di Ken Block ha lasciato senza parole milioni di appassionati in tutto il mondo. I video virali, l’essere stato un pioniere in vari settori del motorismo (e non solo) l’amore infinito per le quattro ruote hanno segnato gli anni più intensi del rallysta-imprenditore.
Già, perché Block non è stato solo uno stuntman incredibile, ma anche un uomo d’affari capace di creare una propria filosofia nel motorsport, decisamente distante dai canoni tradizionali.
L’imprenditore
Anche se la passione per le auto (soprattutto per il rally) non è mai mancata, il primo amore di Block è stato lo skateboard.
È da qui, di fatto, che è iniziata la storia dello stuntman, che nel 1994 (insieme all’amico Damon Way conosciuto al college di San Diego) crea DC Shoes. Inizialmente pensate solo come scarpe tecniche adatte allo skate, il brand diventa un fenomeno di costume passando dai 7 milioni di dollari di fatturato del 1995 ai 250 milioni di dollari del 2002.

Uno degli ultimi show di Ken Block a bordo dell'Audi S1 Hoonitron a Las Vegas
Nel 2004 Block e Way decidono di vendere il marchio per 113 milioni di dollari e di aprire un nuovo capitolo delle proprie vite. Soprattutto Block inizia a interessarsi sempre di più al mondo dei rally dopo aver visto alcune esibizioni del connazionale (poi amico), Travis Pastrana.
L’ingresso nei rally
A 37 anni, il rallysta si mette in gioco prendendo parte al campionato Rally America al volante di una Subaru Impreza WRC conquistando subito il quarto posto nella classifica piloti e il titolo di rookie dell’anno.
Block si ripete gli anni successivi partecipando anche agli X Games, per poi riuscire finalmente ad approdare nel mondiale rally, dove disputa 25 eventi (miglior risultato il settimo posto al Rally del Messico del 2013 con una Ford Fiesta RS) con la propria scuderia del Monster World Rally Team e il co-pilota italiano Alex Gelsomino.

La Ford Fiesta RS di Ken Block
Questa viene successivamente ribattezzata Hoonigan Racing Division e diventa un vero e proprio fenomeno di costume, in tutti i sensi. Oltre al WRC, infatti, il team partecipa al Global Rallycross Championship e al FIA World Rallycross Championship, mentre Hoonigan si trasforma anche in un’azienda di accessori e vestiti per i fan del tuning e dell’alta velocità. Ma perché proprio “Hoonigan”?
Il “re dei teppisti”
Come rivelato da Block in un’intervista nel 2014 riportata da Road and Track, lo stuntman e il suo team hanno utilizzato questo gioco di parole dopo che lo stesso Block era stato definito da alcuni media come “hoon” o “king of the hoons” (traducibili come “teppista” e “re dei teppisti”), a seguito dei numerosi video di acrobazie pubblicati sul web e non solo.
Da qui è partita l’idea di diventare “Hoonigan” (che ricorda vagamente il termine “hooligan”, di fatto sinonimo di “hoon”).
E proprio i video hanno contribuito ad alimentare la leggenda di Block. Dagli stunt finiti su YouTube e su Top Gear, si è passati a una vera e propria serie tv, la “Gymkhana”, oltre alle tante partecipazioni speciali nei videogame come DiRT 3 e DiRT Showdown.
Pensando ad alcune delle imprese compiute da Block vengono in mente quelle a San Francisco e a Hollywood. Ma è giusto ricordare anche le comparsate al Goodwood Festival of Speed, l’appuntamento più importante dedicato ai motori del Regno Unito.
Un garage pieno di tesori
Per quanto amasse la competizione, Block ha sempre preferito puntare sul lato ludico del motorsport. Sempre a Road and Track, il rallysta ha detto che “Gymkhana è stato un modo per tornare alle origini, ai tempi in cui uscivo in strada e salivo sullo skateboard per divertirmi e basta”.
E di divertimento il buon Ken ne ha regalato parecchio, a bordo dei bolidi più incredibili firmati Subaru, Porsche e Hyundai. Tanti, però, ricorderanno lo stuntman per il suo lungo rapporto con Ford e per il recente accordo con Audi. Sempre al brand tedesco poi sono riconducibili gli ultimi video pubblicati da Block, un fenomeno mondiale d'accordo, ma anche un padre amorevole. Non è un caso infatti se la protagonista delle sue ultime clip è la figlia Lia (e la sua Audi Quattro), giovane promessa del Motorsport.

La Ford Mustang Mach-E di Ken Block
Dal suo garage sono usciti mostri come il pick-up Ford Hoonitruck da 914 CV, una Fiesta da 600 CV e una Mustang Mach-E da 1.400 CV. Traversi e fumo dalle ruote non sono mancati anche negli ultimi mesi, tra un’Audi Sport Quattro da 730 CV e la S1 Hoonitron 100% elettrica che ha infiammato Las Vegas a colpi di burnout.
Con queste immagini e con l’intervista del nostro Andrea Farina al Salone di Ginevra 2015, vogliamo ricordare una vera leggenda.
L'ultimo saluto a Ken Block
Fonte: Road and Track