Per il terzo anno di fila, Toyota è il primo Costruttore al mondo. La Casa giapponese ha venduto 10,5 milioni di veicoli tenendo alle spalle, ancora una volta, il Gruppo Volkswagen.

A recitare la parte di ago della bilancia è stata l’Europa, con Toyota che ha incrementato (seppur di poco) le vendite nel 2022, mentre il colosso tedesco ha faticato coi suoi brand di punta.

Toyota ancora al top (con l’aiuto dell’Italia)

Toyota, Lexus, Daihatsu e Hino (i quattro marchi che compongono la galassia del brand asiatico) hanno venduto complessivamente 10.483.024 veicoli. Rispetto al 2021, si tratta di una contrazione dello 0,1% mentre Volkswagen ha perso il 7% passando dagli 8.881.900 del 2021 agli 8.262.800 dell’anno scorso facendo registrare la peggiore performance in oltre un decennio.

Nuova Toyota Yaris

Toyota Yaris Hybrid, una delle giapponesi più apprezzate in Europa

Toyota, quindi, pare essere riuscita a gestire la crisi dei chip, aumentando la produzione in Asia e Nord America, tanto che le previsioni del brand per il 2023 sono state riviste da 9,2 a 9,7 milioni.

Anche l’Italia ha contribuito al successo di Toyota, con 104.717 unità vendute nel nostro Paese (+20% sul 2021). In generale, in Europa la Casa ha raccolto oltre 1 milione di vendite, con un +0,1% che ha compensato in parte il -12,7% in Giappone (1.289.132 esemplari nel mercato domestico).

La situazione di Volkswagen

Approfondendo Volkswagen, il gruppo ha fatto registrare una perdita di oltre 600.000 vetture, che è stata determinata in buona parte dalla forte contrazione nei mercati dell’Europa centro-orientale, dove Volkswagen è arretrata del 32,9%, mentre nell’Europa occidentale il calo si è fermato al 5,2%.

L’unico mercato positivo per il gruppo tedesco è stato quello asiatico (Cina esclusa, però) con un +7,7% e circa 24.000 veicoli in più.

Volkswagen ID.4 Pro 4Motion

Volkswagen ID.4 è una delle elettriche più vendute del Gruppo in tutto il mondo

Tra i marchi peggio performanti ci sono Volkswagen stessa (-6,8%), Skoda (-16,7%) e Seat/Cupra (-18,1%), mentre Audi ha contenuto il calo in un -3,9%. Nessun problema, invece, per i brand di lusso, con Lamborghini e Bentley al +5,8% complessivo e Porsche al +2,6%.

È evidente che a rallentare Volkswagen siano stati i problemi di approvvigionamento, con la guerra russo-ucraina che ha bloccato diversi impianti di produzione di componenti per diversi mesi. Negli ultimi mesi del 2022, però, ci sono stati dei segnali positivi, un incremento del 14,3% tra ottobre e dicembre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021.

È il segnale che il “Mondiale Costruttori 2023” sarà più aperto che mai, col braccio di ferro tra Toyota e Volkswagen che proseguirà anche nei prossimi mesi.