Dopo aver deliziato il mondo con auto e motori grandi e possenti per oltre un secolo, nel corso degli Anni '90 Mercedes impara a pensare in piccolo: nel 1997, con la Classe A, lancia infatti la sua prima utilitaria nonché la prima auto a trazione anteriore, sostenendo uno dei più importanti investimenti della sua storia. Ma poco dopo, si spinge ancora oltre.

Allo stesso periodo risale infatti la collaborazione con la svizzera Swatch per dare vita a una city car che nelle intenzioni deve essere una vera rivoluzione. Lunga appena 2,5 metri, la smart (scritto minuscolo) non è un quadriciclo, ma una vera automobile in miniatura, estremamente sofisticata dalla scocca ai motori, che per questa prima generazione sono al 100% Mercedes.

I primi tre cilindri

Per equipaggiare l'innovativa vettura, Mercedes sviluppa il progetto M160 che di fatto anticipa molte delle tematiche di downsizing destinate a diffondersi nei due decenni successivi. Si tratta infatti di un piccolo tre cilindri sovralimentato dalla costruzione molto raffinata, con basamento e teste in alluminio, iniezione elettronica e accensione con due candele per ogni cilindro e, naturalmente, convertitore catalitico.

La distribuzione è ad asse a camme singolo con due valvole per cilindro, ma l'alimentazione è affidata a un turbocompressore con pressione variabile da 1,4 a 1,8 bar che determina i diversi livelli di prestazioni su cui è articolata la gamma della smart prima serie (W450).

smart city

smart city-coupé 1999 e Brabus Cabrio 2004

Il "600"

La prima versione, siglata M160E06LA, ha una cilindrata di appena 599 cc, che strappa all'800 della Daewoo Matiz il primato del più piccolo motore in commercio, almeno in Europa. Sostanzialmente "quadro", con alesaggio e corsa che misurano 63,5 x 63 mm, ha un rapporto di compressione standard di 9,5:1 e due livelli di potenza, 45 CV per la versione base Pure e 50 CV per le versioni Pulse e Passion.

smart Crossblade 2002

smart Crossblade 2002

Tutte le versioni sono abbinate a un altrettanto innovativo, anche se poco scorrevole, cambio robotizzato a sei rapporti. In queste due configurazioni equipaggia la prima city-coupé, mentre per la city-cabrio, che viene introdotta nel 2000, è disponibile soltanto la seconda affiancata da una nuova variante da 61 CV.

Nel 2002 viene offerta una particolare versione in edizione limitata, la Crossblade, caratterizzata da una carrozzeria roadster molto essenziale. Per l'occasione, il motore viene portato a 70 CV.

smart Roadster-Coupé e Roadster 2003

smart Roadster-Coupé e Roadster 2003

Il "700"

Nel 2003 arriva una prima evoluzione: il marchio smart cambia, i modelli sono ribattezzati smart Coupé e Cabrio e soprattutto, il motore subisce un incremento della cilindrata a 698 cc, ottenuto aumentando alesaggio e corsa a 66,5x67 mm. Le potenze ora sono di 50 (soltanto per la Coupé) e 62 CV.

smart Roadster 2003, la meccanica

smart Roadster 2003, la meccanica

Quest'ultimo fa da offerta base anche ai due nuovi modelli introdotti nello stesso anno, le Roadster e Roadster-Coupé, per le quali ne è prevista anche una versione da 82 CV che va ad equipaggiare anche le fortwo in allestimento sportivo Brabus. Nel 2004, infine, anche Roadster e Roadster-Coupé si completano con le varianti Brabus, in questo caso con potenza portata addirittura a 101 CV e con ben 130 Nm di coppia.

La carriera dell'M160 termina con questa prima generazione. Nel 2007 ne arriva una seconda che riparte dal modello base fortwo, senza più varianti, e motorizzata con unità da un litro di origine e produzione Mitsubishi, appartenenti alla famiglia 3B2 che sulle smart sono siglati M132 ma che sono 100% giapponesi.

Smart fortwo Cabrio CDI 2007 bis

Smart fortwo Cabrio cdi 2007

Il turbodiesel

A rendere ancora più speciale la prima smart concorre la comparsa, dalla fine del 1999, di un motore turbodiesel con caratteristiche analoghe ai minuscoli benzina: siglato OM662, ha una cilindrata di 799 cc (alesaggio e corsa 65,5x79 cc), un rapporto di compressione di 18:1, ricircolo dei gas di scarico e iniezione common rail a 1.350 bar per 41 CV e 100 Nm. 

Sulla serie W450 equipaggia soltanto le versioni coupé e cabrio, ma è l'unico ad approdare anche sulla generazione successiva W451, potenziato grazie a un common rail con pressione portata a 1.600 bar che gli fa toccare i 45 e 54 CV, con coppia massima di 110 e 130 Nm. Oltre ad essere il più piccolo Diesel sulla piazza, detiene anche il record del più basso consumo per un'auto di serie con 3,3 litri per 100 km. 

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