Il primo round si è chiuso con una sconfitta. Ma il Governo non si dà per vinto nella battaglia sull’auto del futuro. Dopo la bocciatura ai biocarburanti dell’Unione europea, che ha confermato lo stop a benzina e diesel dal 2035 e aperto le porte ai soli e-fuel, il ministro Gilberto Pichetto Fratin annuncia il (parziale) cambio di piani.

Chi sono i nuovi protagonisti? Proprio i carburanti sintetici. Cuore della strategia italiana sarà perciò l’idrogeno, vettore energetico che figura tra gli ingredienti principali degli e-fuel. Secondo il responsabile dell’Ambiente, il Pnrr mette a disposizione 3,6 miliardi di euro in progetti sull’H2. L’idea è di sfruttare parte di questi fondi per produrre carburanti “verdi”.

Pronti entro il 2032

“Il nostro impegno sull’idrogeno, che è la base degli e-fuel, è fortissimo”, dichiara il ministro al 19esimo Foro di dialogo Italia-Spagna”. Siamo pronti a investire, nel prossimo biennio o triennio, quasi 4 miliardi. Siamo d’accordissimo sugli e-fuel”. Quando arriveranno? “Nel 2028 o 2030-32”.

Il ministro Gilberto Pichetto Fratin

Chiusa la parentesi sulla benzina sintetica, Pichetto Fratin rilancia sui biocarburanti: “Chiediamo la solidarietà della Spagna, che assumerà la prossima presidenza di turno al Consiglio dell’Ue, per valutarne scientificamente la neutralità tecnologica”.

Appello all’Ue

Il titolare del Mase non nasconde che questa soluzione emette “qualcosa in più” a livello di gas serra, ma sostiene che sia parte “di quel comune percorso per arrivare al net zero nel 2050 e al taglio del 55% delle emissioni nel 2030”.

“Sono valutazioni da fare”, insiste il ministro. “Se la neutralità tecnologica dei biocarburanti non sarà provata, ci arrenderemo. Intanto, però, chiediamo all’Ue di fare queste valutazioni”. Nel frattempo, l’altra leva dell’Italia per la sopravvivenza dei motori termici potrebbero essere gli e-fuel.