Le auto elettriche continuano a calare in Europa, con agosto che le ha viste protagoniste di un tonfo pari al 44% rispetto allo stesso mese del 2023. Una crisi prolungata che rischia di pesare sui conti delle Case auto, che dal 2025 dovranno fare i conti con i nuovi limiti di emissioni di CO2 per le gamme.
Proprio questo è il tema al centro della lettera aperta che l'Acea (l'associazione dei costruttori auto europei) ha scritto all'Unione Europea, chiedendo di posticipare tale data per evitare di colpire ulteriormente le casse dei vari brand.
Non è questione di tecnologia
L'industria automobilistica europea sostiene l'accordo di Parigi e gli obiettivi di decarbonizzazione dei trasporti dell'UE per il 2050 e ha investito miliardi nell'elettrificazione per immettere i veicoli sul mercato. Oggi, la loro tecnologia e la disponibilità non sono colli di bottiglia. Stiamo facendo la nostra parte in questa transizione ma, sfortunatamente, gli altri elementi necessari per questo cambiamento sistemico non sono in atto. Un fattore aggravante è la rapida erosione della competitività dell'UE, come confermato nel rapporto Draghi.
Inizia così il comunicato dell'Acea, che chiama in causa quindi in primis la concorrenza cinese - al centro della discussione sui dazi - assieme al problema delle infrastrutture e del sostegno da parte dell'Europa
Mancano le condizioni cruciali per raggiungere la spinta necessaria nella produzione e nell'adozione di veicoli a zero emissioni: infrastrutture di ricarica e rifornimento di idrogeno, nonché un ambiente di produzione competitivo, energia verde accessibile, incentivi fiscali e di acquisto e una fornitura sicura di materie prime, idrogeno e batterie
Proprio alla luce di una situazione per nulla favorevole l'Associazione chiede alla Commissione Europea di posticipare al 2027 i nuovi limiti sulle emissioni di CO2, che dal 1° gennaio scenderà a 95 g/km (ora è a 116), con il rischio di multe miliardarie: un euro per ogni g/km in eccesso, da moltiplicare per le auto vendute. Una richiesta definita surreale da Carlos Tavares, che ha sottolineato come tale passaggio fosse in agenda da tempo.
Siamo pronti a discutere un pacchetto di misure di sostegno a breve termine per gli obiettivi di CO2 del 2025 per auto e furgoni, nonché una revisione rapida, completa e solida delle normative sulla CO2 sia per auto che per camion, oltre a una legislazione secondaria mirata, per avviare con decisione la transizione verso le emissioni zero e garantire il futuro industriale dell'Europa.
Conclude la lettera dell'Acea.