Non chiamatela auto, ma non definitela microcar e nemmeno uno scooter a quattro ruote. La Renault Twizy è qualcosa di diverso, nel senso che prima non esisteva nulla di simile. Un veicolo che si è inserito a cavallo fra più tipologie di mezzi di trasporto, ma che non si può paragonare a nessuno di essi. Sarebbe troppo semplicistico. La stessa Renault ha fatto fatica a decidere come posizionarla e ha ripiegato per una definizione aperta: "Urban Crossover". Tecnicamente possiamo parlare di un quadriciclo "pesante" il che significa che comunque non può essere guidato in autostrada o tangenziale. C'è poi una versione della Twizy omologata come quadriciclo leggero che si può guidare anche senza patente ed è destinata ai giovanissimi. Ma la Twizy può interessare anche giovani e meno giovani che cercano un veicolo fuori dagli schemi e più in generale chi vive in un centro urbano congestionato dal traffico e magari sogna di guidare senza inquinare. Perché l'architettura innovativa delle Twizy non deve far dimenticare che è 100% elettrica.

OGGETTO NON IDENTIFICATO, O QUASI

Quando si avvista una Twizy per strada la prima volta si rimane interdetti. Proprio perché non si capisce "che roba è". Vista davanti sembra un ovetto spaziale, degno di un film di fantascienza. Di profilo ricorda invece un BMW C1, avete presente quello scooter col tetto in vendita all'inizio degli anni 2000? (la Twizy però ha quattro ruote scoperte). E dietro la percezione cambia ancora: senza il lunotto e con il faretto alto assomiglia ad un robottino-giocattolo. Insomma la Twizy sorprende a 360 gradi, ma ispira anche simpatia. E' un oggetto sfizioso e hi-tech, specialmente se il modello è equipaggiato con le portiere (optional) che si aprono ad ali di gabbiano. Fanno una gran scena e consentono di scendere dal veicolo anche quando si parcheggia in spazi stretti. Perché la Twizy si accontenta davvero di pochi metri quadrati con i suoi 2,4 metri scarsi di lunghezza (una smart ne misura 2,7) e gli 1,4 metri di larghezza.

PIU' COMODA DI QUELLO CHE SEMBRA

Ma dentro come si sta? Questa è la seconda domanda che scatta nella testa di chi vede la Twizy. La risposta è che possono viaggiare due persone "in tandem", ovvero sedute come su una moto, una dietro l'altra. Ci sono due sedili veri anche se rigidi e poco imbottiti (quello davanti si può regolare avanti e indietro). E poi c'è il tetto che avvolge gli occupanti in una cellula di protezione. Ai lati però non ci sono coperture o meglio ci possono essere soltanto le portiere di plastica che noi avevamo sull'esemplare provato. I finestrini comunque non esistono, ecco perché i rivestimenti sono pensati per essere esposti alla pioggia. Ed è questa la caratteristica che crea più in ansie: quando piove che succede? Entra l'acqua? Bisogna vestirsi come un motociclista? Ne parliamo fra qualche riga. Dell'abitacolo dobbiamo ancora dire della posizione di guida, che è relativamente automobilistica. Il volante è quello di un'auto, ma la strumentazione è molto semplificata. C'è un quadro digitale che ospita contachilometri, indicatore della carica dalla batteria, stima dell'autonomia residua e punteggio sull'economicità dello stile di guida. Poi ci sono le due levette tradizionali per azionare luci, clacson e tergicristallo e, sempre in plancia, sulla sinistra del volante, ci sono i pulsanti per selezionare le marcia (D, N o R) e l'hazard. L'insieme è molto essenziale e secondo noi poteva essere più colorato, quanto meno per coerenza con lo spirito futuristico della Twizy. E dietro? A vederlo da fuori il posto per il secondo passeggero sembra sacrificato, ma fatta qualche contorsione per entrare (bisogna spostare avanti il sedile del guidatore) e allungate le gambe, si viaggia bene e ci si sente protetti. Di spazio ce n'è pochino invece, per gli oggetti: gli ingegneri della Renault han previsto giusto due vani sul cruscotto di cui uno chiudibile a chiave e un altro spazio dietro lo schienale del sedile posteriore dove entra a malapena un notebook da 13 pollici. Se avete una sacca, una borsa o qualcosa di più ingombrante dovete darla in custodia a chi viaggia dietro oppure legarla con le cinture della zona posteriore.

COME VA

La Twizy si avvia come tutte le vetture elettriche: un giro di chiave e... niente, non fa rumore. Per mettersi in marcia bisogna sganciare la leva del freno a mano premendo al contempo il pedale del freno. E' un "processo" pensato per la sicurezza del veicolo quando rimane parcheggiato incustodito. Perché - precisiamolo - per entrare nella Twizy non servono le chiavi
Noi ci siamo messi al volante della Twizy normale, ovvero quella che raggiunge gli 80 km/h. Ed è prendendo velocità che si comprendono le caratteristiche di un veicolo così "diverso". Innanzitutto cambia il rapporto con il mondo circostante. Qui i paragoni con le altre tipologie di veicoli sono necessari per intendersi: rispetto ad uno scooter si viaggia molto più protetti. Il parabrezza e quindi il tetto vero, non fa passare un filo d'aria diretta. E anche superati i 50 km/h, l'aerodinamica è studiata per non incanalare troppi flussi d'aria in questo abitacolo-aperto. Il problema è che, a differenza di una due ruote, la Twizy si guida senza casco. E allora senti tutti i rumori esterni che quando c'è traffico o si viaggia sopra i 60 km/h, alla lunga danno fastidio. Poi c'è la questione delle condizioni atmosferiche: guidare con il sole o con un clima mite è un piacere, ma con la pioggia? Purtroppo le portiere non bastano a proteggere dall'acqua: un po' ci si bagna. Molto meno rispetto ad uno scooter, ma bisogna dotarsi di un abbigliamento impermeabile e sufficientemente pesante quando fa freddo, perché il riscaldamento non c'è. Dunque siamo lontani dal comfort garantito da un'auto vera.
Quanto al comportamento su strada, la Renault Twizy rispecchia appieno la sua immagine sbarazzina. Le dimensioni e il peso piuma la rendono maneggevole con il motore elettrico che spinge sempre con brio e consente scatti semaforici degni di uno scooter (Renault di chiara 6,1 secondi nello 0-60). Ma ci piace soprattutto l'equilibrio generale, favorito dal motore e dal pacco batterie disposto centralmente, per abbassare il baricentro. L'assetto è rigido, forse troppo per le buche italiane, ma regala un feeling di guida quasi sportivo. Come pure lo sterzo, che seppur privo di qualsiasi assistenza, è diretto al punto giusto. Buona la manovrabilità: è vero che dietro non c'è il lunotto, ma chi guida se si sporge riesce sempre a vedere dove stanno le ruote. Nel guidare la Twizy non bisogna però dimenticare che stiamo parlando un quadriciclo, che per quanto ben tarato dal punto di vista dinamico, non dispone di alcun controllo elettronico. Manca in particolare l'ABS e allora nelle frenate brusche sul bagnato, magari sul pavè cittadino, bisogna mettere in conto la possibilità che si blocchino le ruote, fenomeno a cui gli automobilisti non sono più abituati. Secondo noi almeno il sistema antibloccaggio doveva essere disponibile di serie.
Concludiamo con la voce autonomia. Come per tutte le elettriche è lo stile di guida a fare la differenza, partendo dal presupposto che i 100 chilometri dichiarati in ciclo d'omologazione sono impossibili da raggiungere. Con il piede leggero Renault stessa dichiara che si possono percorrere 70-80 chilometri. E noi ci siamo riusciti, sfruttando al massimo l'inerzia del veicolo che in rilascio dell'acceleratore ricarica la batteria. L'autonomia precipita a 50 chilometri se si ha fretta. Per ricaricare le batterie al 100% bastano 3 ore attaccati ad una presa da 2 kW. Il cavo è integrato nel musetto della Twizy: bisogna aprire uno sportello e tirare fuori il cordone.

QUANTO COSTA

Renault propone la Twizy in tre allestimenti, Urban, Color e Technic. Noi abbiamo provato quest'ultimo, ovvero quello più ricco, con un listino di partenza di 8.700 euro (contro i 7.800 della Urban ed i 8.100 euro della Color), ma questa "ricchezza" della dotazione è di natura prettamente estetica. Di serie sulla Technic ci sono i cerchi in lega diamantati, la tinta metallizzata e qualche altro elemento della carrozzeria. L'unico accessorio "vero" si paga comunque a parte e sono le porte: 600 euro. E poi c'è l'accessorio obbligatorio: la batteria. Renault pratica una formula di noleggio con canone mensile variabile da 50 a 72 euro a seconda del numero di anni di contratto e del chilometraggio annuo.

Fotogallery: Renault Twizy, la gamma per l'Italia