Quando si parla di macchine per appassionati si pensa alle coupé, alle cabriolet e in generale alle sportive. Eppure, i fuoristrada come il Toyota Land Cruiser sono acquisti ancor più “da impallinati”, perché se la sportiva può anche essere uno status symbol, il 4x4 con telaio a longheroni e traverse è tutto tranne che cool. E poi, a meno di abitare nelle zone più estreme della Nuova Zelanda o dell’Islanda, oppure di andarsi a mettere di proposito nei “guai”, è molto difficile sfruttarne fino in fondo le capacità, che io ho messo alla prova sull’Etna.


Com’è


Imponente, massiccio, non fa nulla per nascondere le sue dimensioni. Che poi non è nemmeno così grande e grosso: certo 4,84 metri di lunghezza per 1 e 89 di larghezza non sono pochissimi, ma è l’altezza, superiore a quella di tutti i SUV, a dare nell’occhio: 1,85 metri. Anche perché qui la moda del posteriore che scende come quello delle coupé non è arrivata - né mai arriverà - e il portellone è perpendicolare all’asfalto. Il tutto, enfatizzato dai 21,5 cm di altezza minima dall’asfalto e da una serie di dettagli messi lì apposta per togliere anche gli ultimi, eventuali dubbi: la mega griglia anteriore cromata, ridisegnata e ora quasi a sbalzo, i passaruota bombati, davanti e dietro, il tetto dritto e le pedane nella parte bassa della fiancata. La carrozzeria squadrata libera tantissimo spazio dentro, per le persone e per le valigie: in 5 si viaggia alla grande, senza rinunce sui bagagli. A richiesta si può avere la terza fila: fatta qualche acrobazia per prendere posto, anche lì si sta abbastanza bene fino al metro e 80 di altezza. Per il resto, anche dentro il design è pensato per trasmettere solidità: la consolle centrale squadrata, i due “piloncini” al di sotto di essa, ma anche le maniglie sui montanti (irrinunciabili sulle pietraie), il volante XXL e il tunnel centrale larghissimo fanno capire immediatamente di essere su un 4x4 duro e puro. La qualità? Più che buona, con l’assemblaggio a livelli di eccellenza e i materiali solo un filo sotto.


Come va


Sulle buche dell’asfalto, da dove inizia la prova in direzione del Parco Naturale dell’Etna, è inevitabile - a causa proprio del telaio separato - che si inneschino degli scuotimenti. Micro movimenti che si ripercuotono fino ai passeggeri, in misura ridotta rispetto a quanto accadeva sui fuoristrada di un tempo, ma comunque percepibili. Non solo: il motore, 2.8 turbodiesel 4 cilindri, si fa sentire abbastanza. Nulla comunque che renda inutilizzabile il Land Cruiser su strada, anzi. Quanto alla guidabilità, il rollio in curva, cioè il coricamento verso le ruote esterne, non è eccessivo. Il merito è delle sospensioni idrauliche a controllo elettronico, che comunque non fanno del Land Cruiser una macchina agile. Detto questo, nel suo habitat naturale il Land Cruiser regala soddisfazioni uniche. Nelle strette pietraie che conducono all’Etna, ripide e con “scaloni” che solo a guardarli mettono paura, la motricità è semplicemente perfetta, mentre le sospensioni copiano tutto quello che trovano sul fondo. Pare quasi che tutto sia concesso qui sopra. Meglio tenere a mente il quasi, comunque. Per quello che riguarda i differenziali non aspettatevi di poterli gestire singolarmente: solo quello centrale, Torsen, è bloccabile al 100% e, se di base ripartisce la coppia al 50:50 tra avantreno e retrotreno, può arrivare fino al 30:70. Sempre in tema di differenziali, quello anteriore è Open, mentre quello posteriore è a slittamento limitato.


Curiosità


La tecnologia ha fatto passi da gigante anche per quello che riguarda l’assistenza in offroad: se per caso vi dovesse venire qualche dubbio, se potete passare in un determinato punto oppure no, la telecamera Multi-Terrain Monitor, che inquadra sotto la macchina, potrebbe risolvervelo. Stessa cosa il Panoramic View monitor, che vi fa vedere tutto attorno.


Quanto costa


Non poco: la versione 5 porte parte da 55.000 euro. Vanno detto però due cose: la prima è che “l’hardware” (differenziali, telaio a longheroni e traverse, sospensioni robuste) costa parecchio. La seconda è che di elettronica ce n’è persino di più che sulle auto “normali”: ai dispositivi specifici per il fuoristrada, si aggiungono infatti tutti i sistemi di sicurezza del Toyota Safety Sense: frenata automatica d’emergenza con riconoscimento pedoni, cruise control adattivo, Lane Departure Warning, il Rear Cross Traffic Alert, telecamere per l’angolo cieco…


La scheda


Motore: turbodiesel 4 cilindri 2.755 cc
Coppia: 420 Nm a 1.400/2.600 giri
Potenza: 177 CV a 3.400 giri
Consumo medio dichiarato (NEDC): 13,5 km/l
Emissioni CO2 (NEDC): 194 g/km
Velocità massima: 175 km/h
Accelerazione 0-100 km/h: 12,1 secondi

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