Colpo di coda, letteralmente, per il secondo capitolo della Seat Leon ST che allunga le distanze, in termini di spazio, da altre station wagon come la Ford Focus, la Renault Megane e la Peugeot 308. Parlando di centimetri, in questa categoria di mercato c’è solo la Skoda Octavia Wagon a tenerle testa, anche se - va detto - si parla di un’auto con una parentela strettissima.
La ricetta è la stessa della Seat Leon berlina, ma qui si cresce in lunghezza arrivando a 4,64 metri. Assieme allo spazio c’è tutto il bello del modello che abbiamo visto fino ad oggi: dinamica di guida, tecnologie, sicurezza, qualità costruttiva e 5 diverse opzioni di alimentazione per quanto riguarda i propulsori. Vediamo come va la protagonista di questo test, con motore 2.0 turbo diesel e cambio automatico DSG.
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Esterni
Come accennato prima, anche se si tratta della quarta generazione della Leon, la versione familiare è alla sua seconda "serie". E se al giorno d’oggi questo tipo di carrozzeria tende ad essere snobbato in favore dei SUV, la Casa di Martorell non si è risparmiata a ha approfittato della modularità della piattaforma MQB Evo del gruppo Volkswagen per portare a listino un’offerta completa e per diversi aspetti invidiabile da altri marchi generalisti.
Tra le differenza rispetto alla versione con carrozzeria a 5 porte, ci sono i corrimano sul tetto e un volume di coda che slancia di più il corpo vettura, conferendo a questa ST un look più maturo, che si affianca all’attitudine da "tuttofare" di cui parliamo a breve.


Interni
L’abitacolo della Leon ST non subisce variazioni se si paragona con la Leon hatchback e a farla da padrone sono i due schermi da 10,25” che ospitano il cockpit e un sistema di infotainment di ultima generazione. Il livello di cura per i materiali e gli assemblaggi è la riprova di come questo modello sia molto più vicino al segmento delle auto premium che a quello di modelli più generalisti.
Anche nella zona posteriore dell'abitacolo l’ambiente rimane curato e qui i passeggeri possono approfittare dei 5 cm in più di passo - rispetto a Golf e A3 - per guadagnare spazio per le gambe. Anche i più alti (1,85 m) non avranno problemi, ma il tunnel per la trasmissione integrale (optional) porta via un po’ di spazio per le gambe del terzo occupante al centro.
Arriviamo al pezzo forte, il bagagliaio: 620 litri di capacità come accennato, con il portellone che a richiesta ha l’apertura automatica. Sempre da qui, da dietro, si possono anche abbattere gli schienali del divano posteriore con delle levette laterali.
Non mancano rientranze per stivare al meglio il carico e il pavimento si può regolare su due altezze (sul primo livello avanza spazio per la cappelliera, nel vano della ruota di scorta). Nonostante le 3 bombole per il gas, anche la versione a metano mantiene ottimi valori di capacità, partendo da un minimo di 480 litri.

Guida
Per questo test drive abbiamo avuto a disposizione la versione Xcellence con il diesel 2.0 TDI da 150 CV, cambio a 7 marce DSG, trazione anteriore e cerchi da 18”, senza il sistema che interviene sull’assetto modificando elettronicamente la taratura degli ammortizzatori.
Non servono molti chilometri per capire che i cm e i kg in più non si avvertono assolutamente durante la guida. Anzi, la Leon ST è caratterizzata del temperamento dinamico tipico della Casa e anche con l’assetto passivo dialoga più che bene con i vari tipi di asperità.
Abbiamo percorso un tratto di strada che alternava città, autostrada e stradine di campagna (il tragitto che da Firenze va verso il passo della Futa) e la Leon ST se l’è cavata alla grande ovunque. I sistemi di assistenza alla guida sono calibrati con molta precisione e con un po’ di pratica diventano comodi anche in città, nel "via vai" del traffico. In autostrada l’isolamento acustico a 130 km/h è notevole e non si fa fatica a immaginare di macinare centinaia di chilometri in tutta tranquillità. Anche i consumi sono eccellenti e nel video trovate i dati più in dettaglio.
Uno dei pregi, quando la strada comincia a farsi più “movimentata”, è la possibilità di regolare il sedile su una posizione assai sportiva, con le gambe parecchio distese e il volante molto vicino al busto, anche se si è alti 1,80 metri. Il baricentro più basso rispetto ad un SUV e la stabilità del telaio fanno sì che tra le curve ci si possa "sgranchire", complice anche il motore della prova che ha tutta la schiena di cui c’è bisogno per non logorare la parte alta del contagiri e percorrere con slancio ogni curva. Buono anche il feedback che arriva dal pedale del freni e dal volante.


Curiosità
La Seat Leon ST è disponibile con una gamma molto completa di motorizzazioni: benzina, diesel, mild hybrid, plug-in hybrid e metano. Quest’ultima è una versione molto interessante per chi cerca un’auto con tanto spazio, ma non vuole eccedere con i costi di gestione.
Tra l’altro la Leon ST è disponibile anche con la trazione integrale 4Drive, optional con il 2.0 TDI della prova, versione che - secondo i dati storici di vendita - contribuisce per una percentuale bassa all’interno del mix di vendita. Peccato, viene da dire, perché con le quattro ruote motrici sarebbe una "tuttofare" all’altezza di modelli di ben altra fascia e prezzo.
Prezzi
Una versione come quella della nostra prova si può portare a casa per 34.900 euro e si tratta di un’auto completa di tanti optional considerando i vari ADAS, i fari full led, la connettività e altro ancora. Si scende a poco più di 26.000 euro per la entry level con il diesel 2.0 da 115 CV e cambio manuale, mentre con il 1.5 da 130 CV a metano si parte da circa 28.000 euro. Più costose le versioni plug-in, mentre quella che parte da più in basso è la Style con il 1.0 benzina da 90 CV e cambio manuale, a circa 23.000 euro.
Fotogallery: Seat Leon ST 2021 - La prova
Seat Leon ST (2021) 2.0 TDI 150 CV DSG