In Redazione ci siamo fatti una domanda: come sarà la citycar del futuro? Certo, sarà sicuramente elettrica per ovvi motivi, ma quanto sarà grande? Quanto tecnologica? E, soprattutto, quanto costosa?
Ecco, nel video abbiamo deciso di provare a rispondere a queste domande, seguendo un ragionamento che parte dalla storia delle auto "del popolo", dalla Ford Model T (1908) e la nostra Fiat Nuova 500 (1957), fino ad arrivare ai giorni nostri. E lo facciamo a bordo della "elettrica accessibile" secondo Citroen: il quadriciclo leggero Ami.
Rivoluzione nella rivoluzione
Al giorno d'oggi, le citycar sono ben diverse dalle loro antenate, anche se spesso ne portano ancora i nomi: ormai sono più grandi, più tecnologiche, più complesse e - soprattutto - più costose. Non solo per chi le compra, ma anche per chi le produce.
Se consideriamo che presto o tardi i loro motori dovranno diventare elettrici - che a oggi sono di fatto meno abbordabili - è chiaro che si rischia di trasformare un segmento teoricamente "per tutti" in uno molto più elitario.

Eppure, ormai siamo anche abituati quasi a "pretendere" che nelle auto piccole ci sia una giusta dose di tecnologia e comodità in generale, che inevitabilmente fa lievitare i prezzi. E fare marcia indietro sulle dotazioni di serie potrebbe far storcere il naso a molti, se non accompagnato da un drastico calo dei prezzi.
Queste sono le "condizioni" da cui siamo partiti per ragionare sul futuro delle citycar elettriche, un problema che si affianca a quello delle "troppe auto" all'interno delle grandi città, che causa traffico e difficoltà nel parcheggiare.

Una soluzione "universale" a tutti questi problemi non esiste (per il momento), quindi ciascuno può proporre la propria idea e far partire un dibattito costruttivo. Noi abbiamo deciso di proporre a voi la nostra idea sul domani delle citycar, e ve la raccontiamo in dettaglio nel video.