Una vecchia pubblicità sosteneva che fosse una cucina la più amata dagli italiani. Quasi certamente il messaggio non trovava concordi le persone che hanno guidato, posseduto o viaggiato sulla Fiat Nuova 500, l'utilitaria presentata nel 1957 e diventata negli anni un simbolo della ricostruzione italiana nel secondo dopoguerra: in parte è grazie a lei se i nostri antenati hanno dimenticato le privazioni e le sofferenze vissute durante la II Guerra Mondiale. La Nuova 500 è considerata un mito dell'automobilismo (al pari di utilitarie come le Citroen 2CV e Volkswagen Maggiolino) e rispondeva alle necessità dei nostri padri o nonni, che in molti casi avevano bisogno di un mezzo più versatile della Vespa ma non costoso quanto la Fiat 1100. Oggi la Nuova 500 ha una solida reputazione in quanto vettura storica, in virtù dell'estrema facilità nel trovare i ricambi e dell'auto numero di esemplari disponibili: si stima infatti che quelli circolanti siano più di 600.000. Uno è protagonista oggi nella prova del #perchecomprarlaclassic.


Pregi e difetti


La Fiat Nuova 500 è un'automobile leggera (pesa 470 chili), lunga appena 2,97 metri e dalla potenza ridotta (13 CV), complice l'utilizzo di un minuscolo bicilindrico da 479 cc. Queste caratteristiche influivano sul prezzo d'acquisto: nel 1957 era in vendita per 465.000 lire, pari a circa 12 mensilità del salario di un operaio. In realtà furono in molti a criticare il listino, tanto da costringere l'azienda a rivedere le strategie e modificare l'offerta: tre mesi dopo il lancio esordirono la Normale e la Economica, in vendita rispettivamente a 490.000 lire e 440.000 lire, che aggiungevano il divano posteriore e regalavano 2 CV in più al motore. Tali novità fecero immediatamente aumentare le vendite e trasformarono l'auto in successo commerciale, portandola a sfiorare il traguardo dei 4 milioni di esemplari costruiti. La Nuova 500 della nostra prova è in allestimento Lusso, del 1968, che adotta protezioni tubolari cromate sui paraurti, introduce novità nell'abitacolo e fa esordire una strumentazione ripresa dalla 850, non più rotonda ma dotata dell'indicatore del livello del carburante. L'unico vero difetto è la ruggine, nemico comune a molte auto storiche, per colpa di alcune scelte poco lungimiranti in fase di progettazione.


Quale scegliere


Il pregio dell'utilitaria torinese è senz'altro quello di rappresentare la porta d'accesso al mondo del collezionismo, alla luce dei prezzi contenuti per acquistarne una: gli esemplari meno costosi ancora da restaurare si trovano a partire da 1.000/1.500 euro. Il costo però aumenta scegliendo vetture in condizioni migliori: a 4.000/6.000 euro sono in vendita quelle mese a nuovo discretamente, ma è necessario sborsare almeno 10.000 euro per metterne in garage una restaurata in maniera approfondita e meticolosa. I prezzi citati finora si riferiscono alla versione L, quella di gran lunga più venduta e popolare, ma crescono vertiginosamente per i modelli più rari e anziani: le Nuova 500 dotate delle portiere ad apertura controvento possono superare i 20.000 euro, mentre quelle con il tetto apribile lungo raggiungono senza difficoltà i 30.000/35.000 euro.

Si ringrazia Fiat 500 Club Italia e Fabio Grosso per la cortese collaborazione.

Fotogallery: Fiat 500: un po' di storia...