Se c'è un marchio che ha avviato negli ultimi anni una decisa trasformazione, questo è Dacia. Fino a non molto tempo fa, una Dacia doveva essere semplice, economica e razionale, dicendo "no" a tutto ciò che di superfluo ci può essere in un'auto e che inevitabilmente fa lievitare il listino.

Poi le cose sono cambiate, e oggi i modelli Dacia sono sì razionali ma non più "spartani". Anzi, abbracciano l'avanzare tecnologico e l'estetica moderna, mantenendo prezzi accessibili e senza obbligare a grandi sacrifici in termini di dotazioni.

La Duster di questa prova ne è un esempio: è una versione Prestige - appena un passo sotto al top di gamma - e dotata del motore più potente a listino, il 1.3 TCe turbo benzina quattro cilindri da 150 CV, abbinato di serie a un nuovo cambio automatico a 6 rapporti. Vediamo quindi come se l'è cavata nella nostra prova del Pro & Contro.

Dacia Duster 1.3 TCe 150 CV AT6 Prestige 4x2

PRO:

  • Motore grintoso
  • Assetto morbido
  • Sterzo equilibrato
  • Spaziosa dentro
  • "SUV" per davvero
  • Optional al giusto prezzo

CONTRO:

  • Insonorizzazione da migliorare
  • ADAS da integrare
  • Ergonomia di certi dettagli
  • Niente ibridi in gamma

Il 1.3 turbobenzina spinge bene

Il nuovo motore a benzina nella gamma della Dacia Duster è a tutti gli effetti il più potente mai montato su questo modello, e lo si percepisce molto chiaramente. Al di là del fatto che sia un quattro cilindri, con poche vibrazioni al minimo e un sound piacevole, questo propulsore offre una bella grinta fin dai bassi regimi (parliamo di picchi pari a 150 CV e 250 Nm di coppia). Ciò consente di evitare di scalare marcia quando si deve fare un sorpasso non eccessivamente rapido, lasciando che si sfrutti la spinta del turbo ai regimi medio-bassi.

E a proposito di cambio, il 6 marce automatico a cui si abbina di serie questo motore ha un funzionamento morbido e intelligente, nel senso che se non si va a fare il "kick-down" (il "click" al fondo dell'acceleratore, che obbliga il cambio a scalare uno o due rapporti) il sistema capisce bene quando è il caso di cambiare marcia o se è invece sufficiente quella ingranata, per garantire la spinta richiesta. 

Foto - Dacia Duster 1.3 TCe 150 CV Prestige AT6 (2022), pro e contro

L'assetto è ben tarato

Una fra le prime cose che saltano all'occhio della Duster è la sua altezza, inteso non solo come dimensione della carrozzeria ma proprio come luce da terra effettiva (e cioè lo spazio fra strada e sottoscocca per capirci). Di conseguenza viene spontaneo guidarla in maniera rilassata, perché l'assetto è particolarmente morbido e capace di giostrarsi bene fra le buche e le asperità della strada in generale. 

Eppure, i tecnici Dacia sono riusciti a trovare un giusto compromesso anche con la sensazione di stabilità e compostezza, perché il rollio c'è ma non è eccessivo - ovvero, non si sente l'auto "coricarsi" sul fianco nelle curve, e dunque non è realmente necessario ridurre troppo la velocità - rispetto ai limiti di codice - quando si guida ad esempio in autostrada o in extraurbano fra le curve.

Foto - Dacia Duster 1.3 TCe 150 CV Prestige AT6 (2022), pro e contro

Sterzo equilibrato per la categoria

Complice del pro descritto qui sopra è sicuramente lo sterzo, perché è lui il vero collegamento fra il guidatore e quell'assetto morbido.

In particolare, lo sterzo ha il carico giusto ed è anche tutto sommato preciso, ma soprattutto è demoltiplicato rispetto alla media del SUV di questa categoria (per fare un esempio, la Jeep Compass ha le stesse dimensioni esterne). Su un'auto ad assetto rialzato, uno sterzo demoltiplicato trasmette compostezza e impedisce quell'effetto "nervoso" che si percepisce quando si ha uno sterzo più diretto su sospensioni a corsa lunga - non abbastanza reattive per stare al passo di certi cambi di direzione.

Foto - Dacia Duster 1.3 TCe 150 CV Prestige AT6 (2022), pro e contro

Dentro c'è molto spazio

La Duster è lunga 4,34 metri e larga 1,80 metri se non si considerano gli specchietti retrovisori, e le forme della carrozzeria squadrate massimizzano lo spazio interno. Perciò dentro si sta davvero comodi: con il sedile di guida regolato per me che sono alto un metro e novanta c'è spazio in tutte le direzioni - ginocchia, testa e piedi. E anche al centro non ci si sente sacrificati, perché il tunnel centrale è poco ingombrante.

Stesso discorso per il bagagliaio, che arriva a 445 litri ed è molto regolare nelle forme. Ci sono anche una luce di cortesia e dei ganci per l'organizzazione del carico, e la ruota di scorta non è sotto il fondo, ma montata all'esterno, sotto la carrozzeria. Abbattendo i sedili, frazionati 60/40, si arriva a 1.623 litri.

Foto - Dacia Duster 1.3 TCe 150 CV Prestige AT6 (2022), pro e contro

È davvero un SUV

Sempre più abituati ai SUV "sportivi", è facile trovarsi su un modello a guida rialzata che, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare proprio per via dell'altezza da terra, risulterà rigido nell'assorbire le asperità. Questo perché per ridurre il rollio di un'auto più alta, è inevitabile irrigidire l'assetto per aumentare la stabilità.

La Duster invece è di stampo diverso, e lo si nota già a prima vista: l'assetto è più rialzato della media dei SUV, c'è più "spazio" fra ruota e parafango per capirci, ed è protetta da skid plate su tutti i bordi inferiori della carrozzeria. Oltre naturalmente agli pneumatici che hanno sempre una spalla generosa, anche nel caso della Prestige con cerchi da 17" e pneumatici 215/60.

Il risultato è un'auto per cui non ci si sente "in colpa" quando capita di dover percorrere una strada non asfaltata, magari con ghiaia spessa e buche disseminate, perché è automatico pensare che un SUV - di fatto una via di mezzo fra un'auto stradale e un fuoristrada - sia fatto apposta per queste evenienze "non frequenti, ma possibili".

Foto - Dacia Duster 1.3 TCe 150 CV Prestige AT6 (2022), pro e contro

La Duster ha prezzi "giusti"

Sebbene tiri tutt'altra aria in casa Dacia da quando i modelli erano spartani per essere economici, di fatto i modelli del marchio offrono ancora prezzi accessibili e comunque coerenti con la tipologia di auto e le sue dotazioni - anche quando si parla di optional a pagamento.

Nel dettaglio, la versione già molto ricca Prestige in prova, con il motore top di gamma e l'optional di vernice metallizzata Grigio Cometa e Multiview Camera, costa circa 26.400 euro. Ed è un prezzo competitivo, se si considera che le (poche) rivali con la stessa filosofia e con dotazioni paragonabili fanno in fretta a toccare e a volte anche superare i 30.000 euro.

Discorso simile si può fare per gli optional e gli equipaggiamenti a pagamento, che sull'allestimento Prestige in realtà sono pochi, ma spesso molto interessanti e al prezzo giusto. Per fare un esempio, la già citata Multiview Camera offre un sistema con cinque telecamere a 360 gradi (fra cui quella sopra i passaruota anteriori, utili in off-road per vedere dove si stanno per mettere le ruote) a 260 euro. Tenete presente comunque che in questo allestimento è già di serie la telecamera posteriore per i parcheggi.

Foto - Dacia Duster 1.3 TCe 150 CV Prestige AT6 (2022), pro e contro

L'insonorizzazione è migliorabile

Come vi dicevo poco sopra, l'assetto è un ottimo compromesso fra assorbimento delle asperità stradali e sicurezza percepita, anche quando si aumenta la velocità fino ai 130 km/h da codice autostradale, per cui in questo senso nessun problema quando si affronteranno viaggi più lunghi.

In questi casi però il piacere di guida viene un po' intaccato da un'insonorizzazione insufficiente, soprattutto in relazione alla categoria di appartenenza della Duster: il motore, per quanto piacevole nel sonoro, filtra un po' troppo in abitacolo, così come il rotolamento delle gomme e i fruscii aerodinamici nella zona degli specchietti retrovisori.

Foto - Dacia Duster 1.3 TCe 150 CV Prestige AT6 (2022), pro e contro

Qualche carenza negli ADAS

Sempre considerando la Duster in relazione alla categoria a cui appartiene, non farebbe male un aggiornamento nel comparto ADAS.

Di base, se non si considerano i sensori di parcheggio e l'aiuto partenza in salita, sono presenti solo cruise control e monitoraggio dell'angolo cieco. Sono invece assenti un controllo della corsia o una frenata automatica di emergenza. Ultimo dettaglio, i fari a LED fanno davvero molta luce di notte, ma peccato che gli abbaglianti siano rimasti alogeni.

Foto - Dacia Duster 1.3 TCe 150 CV Prestige AT6 (2022), pro e contro

Dettagli da rivedere nell'ergonomia

Per un'auto così pratica e razionale è un peccato vedere dettagli di ergonomia da migliorare all'interno. Primo fra tutti il comando del volume nascosto dietro il volante: se dopo una certa dose di utilizzo ci si abitua a trovare i tasti del volume, per le altre funzioni questa disposizione obbliga comunque a sporgersi per guardare cosa si sta cliccando.

Altro dettaglio, "occasione mancata" la mensola sulla plancia davanti al passeggero anteriore: non che manchi spazio per i piccoli oggetti, ma quella zona sarebbe molto comoda per telefono e portafoglio del passeggero. Quindi peccato che non abbia un piccolo gradino per impedire che scivolino sul sedile o sul tappetino in accelerazione e nelle curve.

Foto - Dacia Duster 1.3 TCe 150 CV Prestige AT6 (2022), pro e contro

Nessuna Dacia Duster ibrida (per ora)

Concludo con un'osservazione più che un vero e proprio difetto: è un peccato non vedere ancora in gamma una variante ibrida, per un'auto così pratica, pragmatica e spaziosa.

Non deve essere necessariamente un sistema plug-in con batteria corposa e oltre 50 km di autonomia in elettrico (anche perché sarebbe complesso, senza incentivi, renderlo davvero accessibile), ma anche solo una tecnologia mild hybrid che non sarà determinante nell'abbattere in maniera netta i consumi ma gode comunque di numerosi vantaggi fiscali. Come ad esempio i parcheggi blu gratuiti in città come Roma.

Foto - Dacia Duster 1.3 TCe 150 CV Prestige AT6 (2022), pro e contro