È stata la prima automobile a montare il motore Fire 1000 e l’ultima a potersi fregiare del marchio Autobianchi.
La Y10 è semplicemente parte del nostro vissuto più togo, definita da molti come una delle più ganze rappresentanti dell’automobilismo italiano degli anni ‘80, che in questo Perché Comprarla Classic ho voluto provare in versione 4WD, l’acerrima nemica del Pandino 4x4... ma con qualcosa in più!
Storia
Nata nel 1955 per iniziativa anche dell’allora Direttore Generale della Bianchi, l'ingegnere Ferruccio Quintavalle, poi ceduta interamente a Fiat nel 1968, la tradizione automobilistica italiana deve tantissimo ad Autobianchi, con la Y10 che rimane l’ultima vettura prodotta da Autobianchi e presentata al mondo in occasione del Salone di Ginevra del 1985.
Il posteriore dell'Autobianchi Y10 4WD
Basata sulla piattaforma della coeva Fiat Panda, la Y10 intende porsi a un livello superiore, sia qualitativamente che meccanicamente, con l’utilizzo di motori tutti 4 cilindri, raffreddati ad acqua e cambio a 5 marce.
Se però inizialmente la clientela la accoglie con timidezza, nel giro di poco tempo la Y10 spopola grazie al suo stile e alla frizzantezza dei motori con potenze comprese tra i 45 CV della base fino agli 85 CV della Turbo, passando per i 50 CV della 4WD e i 56 della Touring, senza contare poi gli allestimenti speciali che conquistano il grande pubblico.
Come non citare quindi la Y10 Fila, oltre alla Martini, Missoni, tutte protagoniste nel biennio 87-88, giusto prima dell’arrivo della seconda generazione di Y10 presentata nel febbraio del 1989 che prosegue la tradizione produttiva nello stabilimento di Desio, con la sportività che ora è rappresentata dalla GT ie e dal suo 1.3 con iniezione multipoint da 78 CV.
Autobianchi Y10 4WD
Non mancano poi gli allestimenti speciali, come le celebri Avenue, Mia ed Ego con interni by poltrona Frau, versioni che accompagnano la Y10 alla sua Terza Serie, interamente rivista e riconoscibile per i fari anteriori più sottili, prodotta principalmente ad Arese tra il 1992 e il 1995, ed è con lei che si conclude la storia del marchio Autobianchi dopo quasi 1 milione 134 mila Y10 costruite in circa 10 anni, anche se altre fonti parlano di oltre 1 milione 600 mila unità.
Pro & Contro
Dimensioni ultra-compatte e una silhouette in grado di stupire già al primo sguardo, soprattutto nella coda, grazie a quel taglio verticale così caratterizzante, col portellone che, indipendentemente dal colore della carrozzeria scelto, rimane nero. Linee comunque pulite, quasi tese se si considera l’ottimo CX di 0,31 della versione standard... che però non riguarda la 4WD, più alta e più avventurosa e che, appunto, “Piace”.
Oltre che per gli interni assai ben rifiniti, questa Autobianchi con trazione integrale vanta una dotazione specialistica: fascioni laterali in materiale plastico, i cerchi da 13 pollici dal nuovo disegno e ai paraspruzzi anteriori e posteriori, arricchiti dal logo identificativo 4WD, presente anche sul portellone e sulle protezioni laterali.
I paraspruzzi con il logo identificativo "4WD"
Alla guida il motore Fire non tradisce le mie aspettative: i suoi 50 CV (+ 5 CV rispetto alla Y10 standard) sono sfruttabilissimi, dato il peso contenuto in circa 850 kg, sembrano molti di più. Inoltre, inserendo la trazione integrale dall’apposito (ed elegante, ndr) comando, il grip offerto dagli pneumatici da 155 è ottimale anche su fondi a scarsa aderenza, ma sono obbligatorie gomme adeguate.
Le misure | |
Fuori | |
Lunghezza | 3,39 metri |
Larghezza | 1,54 metri |
Altezza | 1,46 metri |
Passo | 2,18 metri |
Ruote | |
Anteriore + Posteriore | 155/70 R13 |
Dentro | |
Bagagliaio | 195/830 litri |
I rapporti parecchio corti del cambio manuale a 5 rapporti la rendono poi molto scattante, con ripresa e accelerazione che trasmettono tanta elasticità alla 4WD. Proprio la rapportatura del cambio però comporta che il motore giri mediamente in alto, in particolare nei lunghi trasferimenti, con ovvie ripercussioni acustiche nell’abitacolo perché in queste condizioni, il FIRE sì fa sentire.
Gli interni dell'Autobianchi Y10 4WD
Inoltre, se ne state valutando una, è bene ricordare che sulla 4WD è buona norma verificare la parte pneumatica della trazione integrale, partendo proprio dall’attuatore della presa di forza, posizionato dietro al cambio, per poi ispezionare quelli posteriori, uno per ruota.
Versione provata | |
Motore | 4L di 999 cc |
Potenza | 50 CV a 5.500 giri/min |
Coppia | 78 Nm a 3.000 giri/min |
Cambio | Manuale a 5 rapporti |
Prezzo
Con circa 15 milioni di lire, nella fine degli anni ‘80, si poteva sfoggiare la raffinata eleganza della Y10 anche nel periodo invernale, magari nella perla delle Dolomiti, una sceneggiatura replicabile anche oggi, con le dovute proporzioni, quasi allo stesso prezzo.
Tralasciando infatti le Y10 standard, per una 4WD in eccellenti condizioni e con manutenzione documenta, le richiese hanno ormai superato i 7/8 mila euro, ma senza troppe pretese, si possono ancora trovare valide Y10 4WD (sempre prima serie) anche a 3-4 mila euro con qualche lavoretto da fare.