Accendiamo insieme i nostri motori al grido di “BUON 202UNO”! Un anno che rimarrà tragicamente famoso quello appena trascorso, quindi nella Redazione di Motor1.com Italia crediamo che iniziare il 2021... col Turbo, letteralmente, sia più che doveroso.
E allora ecco che l’auto scelta dal nostro Andrea per dare il giusto boost di benvenuto è probabilmente una delle più “conTurbanti” icone del passato del Made in Italy, una sportiva che merita di inaugurare le prove di tutto il nostro network: ed ecco a voi la Fiat Uno Turbo i.e., sotto ai riflettori del Perché Comprarla Classic.
Come di certo saprete, la “Turbona” della Casa torinese arriva nel 1985 e nel mirino ha da subito la hot-hatch tutt’avanti dell’epoca, come Ford Fiesta XR2, Peugeot 205 GTI, Renault 5 GT Turbo e Volkswagen Golf GTI.
Una bella sfida per la sportiva italiana che è la prima Fiat Turbocompressa prodotta in grande serie, una versione che riscontra subito un grande successo e che quindi viene aggiornata già nel 1988, ma è nel 1989 che la nuova Uno Turbo debutta con la seconda serie, per poi concludere la sua carriera nel 1994.
Pro & contro
Uno stile mai eccessivo o troppo aggressivo, poche modifiche rispetto alla normale Uno a 3 porte, col vero gioiello della Turbo che si nasconde sotto al cofano. La cilindrata del motore è contenuta in 1.301 centimetri cubi e, grazie all’ausilio del turbo IHI e alla iniezione elettronica Bosch LE2-Jetronic, la potenza è di 105 CV a 5.750 giri mentre la coppia raggiunge i 147 Nm a 3.200 giri.
Con queste caratteristiche, pesando soltanto 845 kg, la Uno Turbo prima serie (come quella del nostro test) raggiunge i 200 km/h di velocità massima e scatta da 0 a 100 orari in poco più di 8 secondi.
Oggi come oggi, a tanti anni dalla sua produzione, mettersi in garage una Turbo necessita di qualche accorgimento. La ruggine è davvero la nemica giurata di questa vettura, quindi meglio verificare il sottoscocca con attenzione prima dell’acquisto, con particolare attenzione ai duomi. Inoltre, preparatevi a investire tanto tempo nella ricerca di alcuni ricambi come il pomello del cambio e il paraurti anteriore, ormai rarissimi.
Prezzi
Al lancio costava 14 milioni e 500 mila lire, ma già nel 1988 il prezzo era lievitato intorno ai 18 milioni per una Turbo giusta con qualche optional, mentre per la seconda serie si superò di slancio i 21 milioni.
E Oggi? Per una prima serie da restauro si parte da circa 6.000 euro fino ad arrivare a richieste di 15 o 20.000 euro per un esemplare impeccabile, bene accessoriato e con targhe nere come quello di questa prova, circa la stessa valutazione per una prima serie prodotta tra l’88 e l’89, ma solo se davvero eccelsa, magari in versione anti-skid.
Si scende un po’ invece per la seconda serie, con una forbice compresa tra 8 e 14 mila euro, dove al top ci sono le Racing o le versioni con ABS dal 1993.