Italia: patria di città con strade strette, parcheggi quasi inesistenti e strade non sempre in forma. Non per nulla siamo la nazione delle citycar. E chissà, forse da noi la Hyundai Casper avrebbe un bel successo. Peccato però che - con ogni probabilità - non lo sapremo mai. Perché il piccolo crossover coreano non farà la tratta Corea del Sud - Europa.
Così sono volato a Seul per vedere e toccare da vicino quella che potrebbe essere una agguerrita rivale della Fiat Panda, campionessa di vendite in Italia. Gli uomini di Hyundai mi hanno concesso anche un paio di giri di prova per vedere l'effetto che fa guidare un'auto che da noi non c'è.
Operazione simpatia
E se già dalle prime foto la Hyundai Casper mi era piaciuta per le sue forme "fumettose", dal vivo l'effetto è amplificato. Può un'auto essere simpatica? Se la risposta è "sì" allora la Casper lo è. Perché sei suoi circa 3,6 metri di lunghezza raccoglie elementi che la differenziano dalla concorrenza.

Di certo qualcuno in lei ritrova le linee della Suzuki Ignis, ma il piccolo crossover giapponese è inconfondibile. A partire dal frontale dominato dalle forme tondeggianti di luci (rigorosamente LED) e prese d'aria, sovrastate dai sottili proiettori. Si, anch'essi a LED.
Davvero ricercata, non solo all'anteriore. Il posteriore infatti, se possibile, è ancora più personale e pur riprendendo la moda del momento delle luci "coast to coast" ad attraversarlo per tutta la larghezza, hanno un disegno caleidoscopico. Riconoscerla anche al buio è un compito facilissimo.


Tanta personalità agghindata da SUV, con passaruota abbracciati da protezioni in plastica, un assetto leggermente rialzato e barre al tetto.
Piccola con tutto
Dimensioni esterne ultra contenute con un abitacolo che, tutto sommato, offre una buona abitabilità. E chi come come me - supero abbondantemente il metro e ottanta - non fatica a trovare la giusta posizione di guida senza costringere chi si trova sul divanetto posteriore a viaggiare con le ginocchia in bocca. Il sacrificio maggiore è per i bagagli: il vano di carico è ridotto ai minimi termini. Ma di certo chi si compra una Hyundai Casper non lo fa per affrontare lunghi viaggi.

A non essere per nulla sacrificata è la tecnologia: strumentazione digitale e monitor centrale per l'infotainment (compatibile con Android Auto ed Apple CarPlay) inseriti in un ambiente semplice e funzionale, con pulsanti fisici raccolti al di sotto del monitor, affiancati dalla leva del cambio automatico.
Un arredamento curato che riprende anche alcuni elementi dall'universo Ioniq, quello delle Hyundai elettriche. Specialmente per quanto riguarda il volante: nessun logo al centro e vari comandi per gestire gli assistenti alla guida.

Per ora benzina, domani elettrica?
Gira che ti rigira la Hyundai Casper l'ho anche provata. Per una manciata di chilometri. Difficile quindi dare un giudizio completo. Quello che mi è piaciuto è la sensazione (che solo sensazione non è) di leggerezza, che si fa bastare il 1.0 turbo benzina 3 cilindri da 100 CV per muoversi con brio.

La sensazione però è che un domani la Casper potrebbe diventare 100% elettrica. Un'auto ideale per la città nelle dimensioni e nella motorizzazione, per la quale sarebbe sufficiente un piccolo pacco batterie per girare tutto il giorno tra i confini cittadini senza ansia da ricarica.
E voi che dite, vi piacerebbe trovare la Casper nel listino italiano di Hyundai?