Cosa vi ha fatto la Duna? Da quando ho memoria ci si riferisce a lei come metro di misura per la banalità o la mediocrità fatta automobile, ma se stessimo esagerando?
Ed ecco perché sono felice di avere come protagonista di questo Perché Comprarla Classic una fiammante Duna 60 in cerca di vendetta, tra l’altro (non a caso, ndr) dello stesso colore del lancio, un ambizioso rosso Ferrari.
- Fiat Duna (60, 1987): la sua storia
- Fiat Duna (60, 1987): pro e contro
- Fiat Duna (60, 1987): quanto costa
Storia
Le sorti di quella che diventerà una delle auto più criticate della storia del Costruttore torinese ha origine nella metà degli anni ’70, in Brasile negli stabilimenti di Belo Horizonte, dove parte il progetto per sostituire la 147, ossia la variante della 127 prodotta in Argentina e Brasile, coi tecnici della Fiat che prendono come riferimento la Uno, anche se buona parte della meccanica deriva dalla stessa 147 e dalla Ritmo.
Carrozzeria inizialmente a due porte, sospensioni, scocca e pianale rinforzati per resistere alle accidentate strade sudamericane ed è così che nel 1985 questo nuovo modello debutta in Argentina come Duna, mentre in Brasile e in altri paesi confinanti si chiama Premio.
Nel 1986 viene eletta Carro do Ano, ossia auto dell'anno, e in breve arrivano le versioni a 4 porte, pick-up e furgone, senza dimenticare la familiare ribattezzata Elba nel paese di Pelé e Weekend in quello di Maradona.
La Fiat Duna
L'ottimo successo riscontrato in Sud America induce i responsabili del Lingotto a valutare l'importazione del modello in Europa dove il segmento C macinava oltre 2 milioni e mezzo di immatricolazioni all’anno e circa 325.000 in Italia, dove la Duna debutta nel gennaio del 1987 nelle varianti berlina a 4 porte e familiare.
L’accoglienza del pubblico però non è delle migliori a causa della mal riuscita somiglianza con la invece apprezzatissima Uno, così l’obiettivo iniziale di vendita di 100.000 unità si trasforma presto in un miraggio.
Comprese le difficoltà, la dirigenza prova a rimediare intervenendo su alcune problematiche tecnico-qualitative e cercando di abbellire la Duna col restyling del 1989, senza però riuscire variare le sorti di questo modello che esce definitivamente dai listini italiani nel 1991, appena quattro anni dopo il debutto, mentre se si considera la cugina Innocenti Elba o altre versioni “export”, la produzione della Duna si conclude davvero solo nel 2000.
La Fiat Duna, il telaio
Pro & Contro
Se in Sud America ha riscosso copiosi apprezzamenti, in Italia e in Europa lo stile della Duna - e spesso non solo quello - non ha raggiunto il gradimento sperato a causa di molte/troppe soluzioni estetiche che ricalcano in maniera però impersonale il “family feeling” di altri modelli Fiat, come le nervature longitudinali o il taglio delle porte, con quelle anteriori ché ricoprono totalmente i montanti.
Le misure | |
Fuori | |
Lunghezza | 4,03 metri |
Larghezza | 1,55 metri |
Altezza | 1,43 metri |
Passo | 2,36 metri |
Massa | 935 kg |
Ruote | |
Anteriore + Posteriore | 175/60 R13 |
Dentro | |
Bagagliaio | 503 litri |
L’andamento avvolgente della plancia è una novità nel panorama Fiat di quel momento e non ricorda per nulla quello della Uno. Il cruscotto qui è infatti di tipo “tradizionale” coi comandi e gli strumenti che sono disposti in maniera ordinata mentre migliorabile è la dotazione di serie, arricchita e personalizzata dal proprietario nel caso della Duna protagonista del nostro video.
Passando alla guida, l’elasticità è la dote forse più celebrata quando si vogliono tirare in ballo le prestazioni della Duna a benzina, quindi sia 60 come questa, che 70. Con uno 0-100 km/h coperto in circa 15 secondi, la Duna 60 dichiara apertamente il suo scarso interesse per le pure prestazioni velocistiche, mentre qui le performance che contano riguardano il comfort di marcia e i consumi ridotti, col dichiarato che a 120 orari è di circa 7 litri per 100 km.
Qualcosa in più offre la Duna 70 col 1.3 da 67 CV, mentre la diesel 1.7 eroga 60 CV e vanta rapporti del cambio dedicati.
Versione provata | Fiat Duna 60S |
Motore | 4L di 1.116 cc |
Potenza | 58 CV a 5.500 giri/min |
Coppia | 85 Nm a 2.750 giri/min |
Cambio | Manuale a 5 rapporti |
Vel. Max | 150 km/h |
0-100 km/h | 15,0 secondi |
Il “bello” della Duna poi è il suo lato rassicurante: tendenzialmente (e dinamicamente) lei non ti tradirà mai, coil retrotreno che, anche al limite, non molla mai in maniera repentina. Solamente lo sterzo, che è parecchio demoltiplicato, magari a inizio curva, obbliga gli amanti delle traiettorie perfette ad anticipare un po’ il punto di ingresso mentre nei repentini cambi di direzione il corretto e rapido uso delle mani sul volante gioca un ruolo fondamentale.
Fiat Duna, la variante station wagon
Quanto costa
Tanto spazio a buon mercato se così possiamo dire, col listino del 1987 che partiva da circa 12 fino ad arrivare a oltre 14 milioni e mezzo di lire, tra berlina e weekend.
Ai giorni nostri, visto il moderato gradimento, la Duna sporadicamente compare sulle nostre strade attraverso qualche affezionatissimo cliente dell’epoca che ancora non se ne separa oppure, come nel caso di questa prova, grazie a Club e appassionati che hanno sempre creduto e continuano a credere in lei, complici anche delle quotazioni comprensibilmente contenute, con richieste variabili per entrambe le carrozzerie, tra i 1.000 e i 3.000 euro, coi benzina 60 e 70 che ovviamente sono l’unica scelta sensata da ipotizzare oggi.