Ci sono “difetti” che rendono una bellezza irresistibile: le fossette accanto alle labbra di Cameron Diaz e Kate Middleton, oppure qualche lentiggine sotto agli occhi in stile Vanessa Incontrada e Vittoria Puccini; o ancora lo strabismo di Venere di Scarlett Johannson ed Emily Blunt.

In altro ambito - e scusate l’azzardo, ok, forse un filo tirato - la gobba sul cofano della Subaru ha esattamente lo stesso effetto moltiplicatore sul fascino della giapponese. Non solo e non tanto da fuori, quanto da dentro, dal posto di guida.

Ti accomodi, ti “fai” la posizione regolando volante e sedile sulle tue misure e, non appena alzi gli occhi, eccola lì la presa d’aria sul cofano motore che, vuoi o non vuoi, si frappone fra il tuo sguardo e la strada. Un elemento che sia dal punto di vista del design sia da quello dell’ergonomia, a voler essere pignoli, rappresenta un difetto, ma che in tempo zero ti fa sentire Colin McRae, il mitico - e compianto - pilota scozzese che regala il primo titolo mondiale alla Casa giapponese nel 1995.

Blu con scritte gialle 555

Eh sì, la prova contraria non l’avremo mai, ma se l’Impreza è quello che è, se Subaru sta pensando di riproporla dopo averla messa da parte, molto del merito è proprio di McRae: un pilota alla Gilles Villeneuve (a differenza del quale però un mondiale lo vince), capace di scaldare le folle al di là dei risultati conseguiti.

Subaru Impreza, historical pictures

Generoso, mai domo, spettacolare nello stile di guida, diventa sinonimo e rappresentante principale del proprio sport e, con lui, la macchina che lo accompagna al trionfo, l’Impreza appunto, nell’iconico blu elettrico con le scritte gialle dello sponsor 555 un po’ dappertutto.

Nasce nel 1992, si incattivisce nel 1994

L’Impreza nasce nel 1992 per sostituire, sul mercato, l’ormai vecchia e superata Leone e, nelle competizioni, la più grande e pesante Legacy. Per questo scopo nasce, nel 1994, la WRX.

Subaru Impreza, historical pictures

Di base, lo schema meccanico è quello che ha reso famoso il marchio e che viene utilizzato tuttora, vale a dire con motore boxer montato longitudinalmente, sospensioni McPherson davanti e dietro e trazione integrale permanente: un’impostazione che permette non solo di avere un baricentro basso, ma anche una perfetta simmetria nella distribuzione dei pesi fra lato destro e lato sinistro della vettura.

Subaru Impreza, historical pictures

Sulla WRX, però, cambiano molte cose, a partire dai differenziali, che sono tre, con il centrale e il posteriore a slittamento limitato, mentre il cambio è un manuale a 5 marce.

Una voce inconfondibile

Quanto al motore, si tratta di un 2.0 turbo a 4 cilindri “superquadro” (ovvero con l’alesaggio superiore alla corsa - 92mm contro 75 - a vantaggio della rapidità nel prendere giri), dotato di turbina con intercooler aria-aria e testata bialbero in testa a 4 valvole.

Subaru Impreza, historical pictures

Questi i suoi numeri: 218 CV a 5.600 giri e 290 Nm di coppia a 4.000 giri. E’ però il sound che contribuisce a consolidare il mito Subaru Impreza: di 4 cilindri turbo molto spinti ce ne sono tanti tra la metà degli anni Ottanta e la fine dei Novanta.

Solo uno, però, lo riconosce a orecchio anche un profano: è appunto il boxer giapponese, che fra le sue doti ha anche quella, non trascurabile, della resistenza ai maltrattamenti e alle elaborazioni.

A proposito, se siete interessati all’acquisto del modello, fate attenzione a chi e come ci ha messo le mani. Perché facilmente ce le ha messe

La perla rara

Le versioni speciali dell’Impreza sono numerose (non manca la variante con carrozzeria Wagon), ma il top è la STi 22B, del 1998, che rappresenta il vero feticcio per chi ha a cuore il marchio giapponese: curata dalle acute menti e abili mani dei tecnici del reparto sportivo, è stata costruita in soli 424 esemplari in occasione del terzo titolo costruttori WRC.

Subaru Impreza, historical pictures

Segni particolari: il boxer arriva a 276 CV di potenza, i rapporti del cambio sono accorciati e la linea rossa del contagiri si sposta a quota 7.900 giri. Cala il rapporto di sterzo (a 13:1, diventa quindi più diretto), il differenziale centrale è controllabile dal guidatore, mentre gli ammortizzatori sono griffati Bilstein e le molle Eibach: il meglio sul mercato.

Subaru Impreza, historical pictures

Disponibile solo con carrozzeria a 2 porte, esteticamente la 22b si riconosce per i passaruota ancora più larghi.

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