Di patente non ce n'è una sola: il documento che attesa la possibilità di guidare differisce a seconda della classe di veicoli in base all’esame sostenuto. Ma non è tutto: per le persone affette da disabilità motorie esiste infatti la cosiddetta patente speciale. Ma come funziona?

L’articolo 119 del Codice della Strada contiene la maggior parte delle norme che regolano i requisiti fisici e psichici per richiedere la licenza di idoneità alla guida.

Se per quella ordinaria è necessario un certificato anamnestico del proprio medico di famiglia, seguito da una visita condotta da quello dell’autoscuola che certifica il corretto funzionamento di udito e vista, per la patente speciale è richiesta una speciale certificazione della commissione medica dell'ASL locale.

Vediamo quindi quali sono i punti fondamentali per il conseguimento della patente speciale per disabili, ricordando che questa può essere utilizzata solo con veicoli adattati nei comandi di guida, in funzione della disabilità, come definito dalla Commissione medica.

Si parte dalla visita d’idoneità

L’accertamento dei requisiti fisici e psichici di persone mutilate o minorati fisici, come espresso al comma 4 dell’articolo 119 del Codice della Strada, deve essere effettuato presso commissioni mediche locali, istituite in ogni provincia presso le unità sanitarie locali (Usl). I fattori di disabilità che richiedono obbligatoriamente questo tipo di visite sono:

  • efficienza degli arti
  • amputazioni
  • minorazioni anatomiche o funzionali a carico degli arti o della colonna vertebrale
  • anchilosi invalidanti
  • malattie dell’apparato visivo
  • diminuzione della vista
  • diminuzione dell’udito
  • anomalie della conformazione e/o dello sviluppo somatico

Chi è affetto da una di queste minorazioni o mutilazioni fisiche deve prenotare, presentando un certificato medico che attesta il tipo d’invalidità e un documento d’identità all’ufficio Asl di competenza, una visita presso la commissione medica locale che possa certificare l’idoneità o meno alla conduzione di una vettura con il possibile utilizzo di equipaggiamenti speciali.

Esito positivo o negativo?

Una volta prenotata la visita, il richiedente può essere accompagnato a sue spese da un medico di fiducia e può presentare una documentazione dettagliata della disabilità. In caso di esito positivo, la commissione medica locale provvederà a rilasciare il certificato medico, valido per 90 giorni, indicando i dati personali, la classe di patente speciale (A, B, C o D) e il tipo di modifiche necessarie per adattare il veicolo.

In caso di dubbi riguardo l’idoneità, può essere richiesto dalla commissione medica locale lo svolgimento di una prova pratica su un veicolo preparato ad hoc per verificare l’idoneità del richiedente. Se la prova non viene superata, il disabile ha diritto a presentare ricorso al Tar entro 120 giorni.

Gli esami da affrontare

Dopo aver ottenuto il certificato medico, la persona soggetta ad invalidità può procedere all’iscrizione presso l’autoscuola o la motorizzazione civile per lo svolgimento dell’esame teorico e pratico. In quest’ultimo viene verificata non solo la capacità di guidare nel traffico stradale, ma anche l’abilità nell’utilizzo degli equipaggiamenti speciali e delle protesi.

Al superamento delle prove viene rilasciata la patente speciale in cui vengono specificati sotto forma di codici gli adattamenti che deve rispettare il veicolo.

Ecco dunque di seguito i vari step per ottenere la patente di guida speciale:

  • Visita presso medico di famiglia
  • Prenotazione visita presso Commissione medica locale 
  • Rilascio certificato medico in cui sono specificati gli adattamenti necessari per il veicolo
  • Iscrizione all'esame teorico/pratico
  • Svolgimento esame di guida dove viene valutata anche la destrezza nell'utilizzo delle protesi del candidato