Non si può dire che il marchio Tesla non stia pensando a come risolvere l’annosa questione dell’autonomia delle auto elettriche. L’impegno c’è e si vede, anche e soprattutto in Europa. Fin ad ora è stato possibile ricaricare la Model S, per citarne una, attraverso la propria fonte d’energia domestica oppure usufruendo delle stazioni Supercharger, ossia la soluzione di ricarica più veloce al mondo, per ricaricare l’auto in pochi minuti. Le opzioni da due sono diventate tre, con il programma Destination Charging, un buon compromesso indicato per i viaggi o per le situazioni in cui si è lontani da casa.


Il compromesso: più stazioni ma più lente


Il ragionamento è molto semplice e lineare: oltre alla rete (efficiente, ma costosa) di stazioni di ricarica Supercharger, Tesla ha sparso per l’Europa una serie di Destination Charging cioè luoghi convenzionati dove ricaricare la propria auto sfruttando i connettori ufficiali Tesla. I partner "di casa" sono hotel, resort, ristoranti, centri commerciali e vari luoghi dove potenzialmente può sostare un cliente dell’auto elettrica. Giusto per farvi un’idea in Europa all’attuale si contano 270 stazioni Supercharger (con un totale di 1.800 colonnine) coprendo le principali tratte autostradali. Ora, con Destination Charging il network europeo e globale migliora con altre colonnine che permettono di ricaricare fino a 100 km all’ora. Non molto in assoluto, ma comunque un buon compromesso se ci si dovesse fermare ad un ristorante per un pranzo veloce.


Chi collabora è premiato


In italia sono già disponibili più di 170 Destination Charging in vari hotel, parcheggi e altri esercizi commerciali. L'elenco dei luoghi di ricarica è disponibile sul sito Tesla e sui navigatori di tutta la gamma californiana. Le Tesla Wall Connector si sono diffuse a macchia d’olio non solo perché riducono i disagi per i possessori di auto elettriche, ma anche perché rappresentano un servizio extra che un hotel, ad esempio, può sfoggiare per la propria clientela. E infatti le strutture che collaborano con il marchio ricevono i primi due connettori Tesla a costo zero (un po’ come le emissioni delle auto che ricaricano).

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