Ferrari 125 S
Forse anche lo stesso Enzo Ferrari sarà rimasto incredulo nel 1947, quanod riuscì a realizzare il suo sogno: protare su strada la prima auto che portava il suo nome, la Ferrari 125S.
Aveva un motore da solo 1,5 litri di cilindrata, ma era un 12 cilindri a V in un periodo in cui per molti costruttori erà già complesso riuscire a far funzionare bene un 4 cilindri.
In quell’auto erano già racchiuse tutte le caratteristiche che avrebbero poi portato la Ferrari sul tetto del mondo, sia a livello di storia sportiva che rispetto alle auto di serie.
"Se lo puoi sognare, lo puoi fare"
Ferrari Dino
Nel nome forse l'animo più profondo del Drake. La Dino, il cui nome era omaggio al figlio scomparso, fu costruita tra il 1969 ed il 1973. Dino 246 per la precisione, con la sigla che indicava la cilindrata da 2,4 litri ed il numero di cilindri - 6 con disposizione a V - del motore centrale posteriore stradale.
La Dino fu presentata al Salone di Torino del 1969 per competere con la Porsche 911. Il motore - fulcro centrale per il Drake - nasceva dall'esperienza delle Corse degli anni '60.
“Una macchina è come una figlia: quando vince una corsa mi sento come il padre che sa che la propria figlia ha preso un bel voto a scuola”.
Ferrari 250 GTO
Forse la "Ferrari" per eccellenza. Lei avevaun V12 da 3000cc di cilindrata e la sigla "GTO" parlava chiaro: "Gran Turimo Omologata". Non fu più utilizzata fino al 1984, anno della presentazione della Ferrari 288 GTO.
Un progetto iniziato da Giotto Bizzarrini e concluso da un giovane Mauro Forghieri e dal carrozziere Scaglietti.
Il sogno del Drake era quello di realizzare una sportiva piccola, leggera e molto veloce, che potesse sfruttare il V12 3 litri dela serie 250, e che potesse competere con la Jaguar E-Type.
"Io mi sono permesso di giudicare l'automobile, come una conquista di libertà per l'uomo".
Ferrari 308 GTS di Gilles Villeneuve
La macchina del mito...anzi, per molti versi, dei miti. Fu regalata da Enzo Ferrari a Gilles Villeneuve per i suoi spostamenti "quotidiani"
Storia narra che quando l'allora inviato Morosini criticò una prestazione opaca al GP d'Olanda, il Drake andò su tutte le furie e ignorò il giornalista per due mesi. Poi, un giorno Morosini venne invitato a Maranello. "Ingegnere, come faccio ad arrivare in 45 minuti da Milano?". Semplice, con una 308 e Villeneuve come autista...
Il motore era un V8 da 3 L di cilindrata, con doppio albero a camme in testa, quattro carburatori Weber 40DCNF. Potenza? 255 Cv.
"C’è chi valutava Gilles Villeneuve uno svitato, ma con il suo ardimento, e con la capacità distruttiva che aveva nel pilotare auto macinando semiassi, cambi e freni ci ha insegnato cosa fare. È stato campione di combattività e ha regalato tanta notorietà alla Ferrari. Io gli volevo bene"
Ferrari 288 GTO
Lei è la prima vera supercar uscita dai cancelli di Maranello, pensata inizialmente per ottemperare alle omologazioni di quel Gruppo B che ha avuto vita brevissima ma grazie a cui sono nate alcune delle auto più spettacolari della storia. E’ la prima Ferrari stradale con motore turbocompresso e le sue prestazioni per l’epoca erano formidabili.
Conosciuta con la sigla non ufficiale 288 (2.8 litri, 8 cilindri), venne avviato partendo dalla meccanica della 308 GTB per partecipare alle gare del Gruppo B.
Il motore V8 era sovralimentato da due turbocompressori IHI con due intercooler ed era montato longitudinalmente. Il cambio, dotato di radiatore dell'olio, era inoltre montato a sbalzo dietro al propulsore.
Fu la prima Ferrari dotata di iniezione elettronica derivata dalla Formula 1, denominata Weber-Marelli IAW che ne migliorava la fluidità di erogazione, mantenendo inalterato la vocazione da auto da corsa.
“Se un’anima c’è, è molto più probabile che ce l’abbia un motore piuttosto che un essere umano”.
Ferrari F40
E’ il 21 luglio del 1987 e nel Centro Civico di Maranello, oggi Museo Ferrari, viene svelata quella che diverrà a breve un oggetto di culto, la Ferrari F40, nata proprio per celebrare i 40 anni della Scuderia del Cavallino Rampante.
Fu l'ultima stradale progettata con la supervisione del Drake, ed era un capolavoro di tecnica e prestazioni. Ricorda Ermanno Bonfiglioli che quel giorno venne svelata in un crescendo di stupore ed entusiasmo: 478 Cv, 324 km/h e 4,1 secondi per bruciare lo 0-100 km/h.
"Sono i sogni a far vivere l’uomo. Il destino è in buona parte nelle nostre mani, sempre che sappiamo chiaramente quel che vogliamo e siamo decisi ad ottenerlo".
Ferrari 312 T4 Gilles Villeneuve
Enzo Ferrari era solito riferire come la produzione di serie fosse "solo" sostegno per le attività in pista, per le competizioni. Era il 1979 quando Maranello conquistò l'ultimo titolo per il Drake con Jody Sheckter, con Gilles Villeneuve suo compagno di squadra.
Lei era la Ferrari 312 T4, capace di cogliere una doppietta all'esordio con il piccolo "aviatore" davanti al sudafricano. Montava un 12 cilindri a V di 180°, 515 CV, cilindrata 2992 cm³. Fu l'ultimo titolo per Maranello fino all'arrivo di Michael Schumacher, che riportò l'iride alla Rossa nel 2000.
“I nostri tifosi ci chiedono vittorie e noi lavoriamo per dargliele”.
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