Al confronto con altri Paesi europei dove la transizione elettrica è stata avviata con molta più convinzione, la diffusione di colonnine per la ricarica in Italia è stata relativamente lenta. Oggi le cose stanno cambiando, tanto che nell’ultimo anno il numero degli impianti attivi è letteralmente raddoppiato anche se la loro distribuzione sul territorio nazionale rimane ancora fortemente disomogenea.

A rivelarlo è un dossier pubblicato poche settimane fa da Legambiente e dall’associazione Motus-E che ha “censito” i punti di ricarica in Italia tracciando un interessante quadro della situazione. Il rapporto, battezzato “Città MEZ” (Mobilità a Emissioni Zero) è consultabile qui.

Più punti ma scarsa diffusione

I dati generali forniti da EvWay, uno dei partner di Motus-E nonché piattaforma per la mappatura della mobilità elettrica, sembrano tutt’altro che negativi: se nel febbraio 2018, come mostrano le grafiche, in Italia c’erano meno di 2.000 colonnine di potenza inferiore agli 11 kW e meno di 2.500 di potenza superiore, un anno dopo le prime sono passate a quasi 2.700 mentre le seconde sono più che raddoppiate, raggiungendo quota 5.500.

Colonnine di ricarica Italia 2019
Colonnine di ricarica Italia 2019

Un buon incremento, specie pensando che, come testimonia questo articolo, appena sei anni fa eravamo complessivamente a poco più di 450. Il problema è la distribuzione, che è concentrata nelle aree metropolitane delle più grandi città, quelle i n cui la mobilità elettrica sta diventando sempre più una necessità.

Centro-Nord al comando

A guidare la classifica dei punti di ricarica per auto è ancora la Lombardia, l’anno scorso unica regione con più di 500 colonnine e quest’anno la sola ad aver superato quota 1.000, seguita da Trentino Alto Adige, Veneto e Toscana.

Mentre per quelle sotto gli 11 kW, destinate ai veicoli a due ruote guida la Toscana seguita da Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna. Dall’altro capo della graduatoria ci sono ben cinque regioni (comprese Molise e Basilicata, giustificate solo in parte della poca estensione del territorio) dove si contano meno di 100 colonnine ad alta potenza e ben 11 che hanno meno di 100 punti di rifornimento a bassa potenza.

Colonnine di ricarica Italia 2019
Colonnine di ricarica Italia 2019

Uno scenario in cui il divario tra nord e sud rimane evidente anche se non mancano segnali positivi come quello della Calabria, passata da zero assoluto a un centinaio di colonnine in 12 mesi.

Città virtuose, Napoli meglio di Genova

Non solo colonnine, però: il rapporto analizza il livello di mobilità green delle singole città tramite tutta una serie di parametri come i veicoli a zero emissioni nelle flotte del Trasporto Pubblico Locale (TPL), l’accessibilità ai servizi di mobilità come lo sharing e l’utilizzo percentuale da parte dei cittadini di mezzi ecologici, inclusi bicicletta e… piedi.

Senza trascurare di assegnare un punteggio da 1 a 5 ai Piani Urbani per la Mobilità generica (PUM) o espressamente sostenibile (PUMS). Dati e statistiche sono forniti dai molti partner di Motus-E e concorrono alla compilazione di una graduatoria.

Anche qui come prevedibile, tra le città principali c’è in testa Milano (pronta a convertire all’elettrico e alle fonti rinnovabili il 100% del trasporto pubblico entro il 2030), seguita da Bologna e Torino, mentre un po’ a sorpresa Napoli è quarta davanti a Genova, Firenze e alla capitale. La più completa classifica generale dei capoluoghi di provincia vede invece tra le prime dieci anche Trento, Bolzano, Ravenna, Pesaro, Ferrara e Parma.

Colonnine, quali e come trovarle

Con l’aumento della disponibilità di stazioni di ricarica crescono anche i servizi: confermando i piani annunciati nel 2018, Google Maps ha iniziato a implementare la mappatura dei punti di rifornimento con la possibilità per gli utenti di dare la propria valutazione, inserire foto e contattare telefonicamente il fornitore.

Non ci sono ancora funzioni avanzate come l’indicazione del tipo e del numero di caricatori e nemmeno l’effettiva disponibilità in tempo reale, o il costo dell’energia, per le quali occorre utilizzare le specifiche app come la X Recharge di Eva+, ma è un passo avanti, specie nei confronti di “concorrenti” come Waze che hanno sì l’indicazione della presenza di colonnine però senza informazioni aggiuntive esclusi indirizzo e distanza.

Fotogallery: Colonnine auto elettriche Italia 2019