Le retrospettive nel vasto mondo delle concept car ci mostra spesso esplorazioni tanto innovative quanto insolite nel campo automobilistico che solo in minima parte si trasformano in modelli di serie mentre altri sono da considerarsi sogni, visioni o qualche volta autentici "deliri” dei designer.
Quest’ultima definizione è probabilmente quella che meglio definisce la Citroën Kar-a-Sutra: ideata nel 1972, all'indomani del movimento hippie e del bisogno di libertà ed emancipazione che aveva portato a galla. Sì, anche sessuale, a cui del resto allude in modo evidente lo stesso nome Kar-a-Sutra che non ha bisogno di descrizioni ulteriori.
Cosa interessante, si tratta a tutti gli effetti di una monovolume, una categoria ancora sconosciuta che sarebbe nata ufficialmente un decennio più tardi con Renault Espace del 1984.


L'ha "architettata" un italiano
Proprio lo spazio è il concetto centrale di questo studio del designer italiano Mario Bellini, architetto classe 1935, chiamato da due grandi aziende, ovvero la stessa Citroën e Pirelli, a progettare quest’automobile con molteplici configurazioni e innumerevoli… posizioni.
Le enormi superfici vetrate sono una risposta al bisogno di libertà e vicinanza alla natura. Particolare attenzione è poi stata dedicata al comfort e alla comunicazione tra gli occupanti, un concetto che sembra funzionare come possiamo vedere di seguito...

Una visione inedita
"Il Kar-a-Sutra non è un prodotto reale" spiega Mario Bellini in un'intervista rilasciata al sito Design Boom. "Si tratta di esplorare il significato del viaggio. Scoprire nuovi territori, esplorare e coinvolgere le persone in questa avventura. Puoi aprire il tetto e scattare foto. Puoi noleggiare un mezzo pianoforte da concerto e spostarlo da un luogo all'altro. Puoi davvero dire qualcosa sulle auto che non è stato ancora detto ".
Ed ecco alcune delle possibilità di utilizzo immaginate nei bozzetti preparatori:

Tutto fuorché guidare
Non si parla di meccanica perché, come abbiamo già sottolineato, l’idea alla base è immaginare tutto quello che si può fare a bordo escluso guidare. Non ci sono, infatti, nè volante, né pedaliera, né cruscotto, fatta eccezione per i primi bozzetti in cui il progetto, non definitivo, ha ancora qualcosa a che fare con un'automobile.
I pannelli della carrozzeria con nervature ricordano la Méhari apparsa qualche anno prima, nel 1968. In quel caso erano così concepiti per ottenere maggiore robustezza visto che in quel caso erano realizzati in materiale plastico.

Un'idea da esposizione
Presentato al MoMA di New York, il concept Citroën Kar-a-Sutra non sarà l'unica opera di Mario Bellini per Citroën. Molto più tardi, alla Milano Design Week 2016, il designer presenterà la Airbump Chair, una sedia ispirata ai famosi "airbumps", i paracolpi ad aria della C4 Cactus.