Il nome Cosworth suscita nella mente degli appassionati numerosi ricordi, legati al mondo della Formula 1. Ma anche a specifici modelli di serie. L’azienda britannica, specializzata nella realizzazione di motori a combustione interna, schemi propulsivi e sistemi elettronici, è stata fondata nel 1958 da Mike Costin e Keith Duckworth (entrambi ex dipendenti Lotus) e battezzata "fondendo" i due cognomi.

Da quel momento, i motori Cosworth sono diventati un punto fermo nel mondo delle corse, andando ad equipaggiare negli anni numerose vetture del campionato F1 del calibro di Lotus, McLaren, Tyrell, Brabham, Williams e Redbull. Un successo incredibile, che ha portato l’azienda britannica a conquistare ben 176 vittorie come fornitore di motori, piazzandosi dietro solo a Ferrari e Mercedes.

L’esperienza maturata nel motorsport ha spinto Cosworth a portare avanti collaborazioni con diverse Case automobilistiche per lo sviluppo di motori specifici dedicati a vetture stradali, alcune delle quali vengono ricordate proprio per l’aggiunta del nome del produttore di motori a contorno del nome del modello.

I modelli Ford

Quando si pensa al nome Cosworth, nel mondo automobilistico di serie l’attenzione ricade immediatamente su due modelli in particolare di Casa Ford. Stiamo parlando naturalmente della Sierra RS Cosworth e della Escort Cosworth. In realtà, la collaborazione tra i due produttori nasce in ambito sportivo nel lontano 1967, con la realizzazione del propulsore V8 DFV (Double Four Valve) che successivamente diventò uno dei motori più vincenti della storia della F1 degli anni Settanta-Ottanta.

I motori Cosworth sulle auto di serie

Tornando ai due modelli di serie, la Sierra RS Cosworth (presentata nel 1985 al Salone di Ginevra) era equipaggiata con un motore Cosworth della serie YB. Si trattava di un 4 cilindri in linea da 2 litri sovralimentato da un turbocompressore Garrett e da un sistema di iniezione Weber-Marelli in grado di erogare 204 CV.

I motori Cosworth sulle auto di serie

Successivamente venne introdotta nel 1987 un’edizione limitata chiamata Sierra RS 500 Cosworth che, rispetto al motore precedente, poteva contare su: un turbocompressore maggiorato, un intercooler più grande, una pompa del carburante potenziata e un sistema di raffreddamento e di lubrificazione rinnovato. La potenza aumentò a 227 CV, stesso valore del propulsore equipaggiato sulla Escort Cosworth che faceva parte anch’esso della famiglia YB, più precisamente YBT.

La Mercedes 190E 2.3-16

A metà anni ’80 Mercedes decise di affidarsi a Cosworth per la produzione di un motore che potesse far rientrare la Casa nel mondo delle corse, dopo il tragico incidente di Le Mans del 1955. Realizzato attorno al già esistente M102 Mercedes, il nuovo propulsore Cosworth montato sulla Mercedes 190 fu il primo ad avere la testa monoblocco che integrava direttamente il supporto dell’albero a camme.

I motori Cosworth sulle auto di serie

I tecnici del produttore britannico utilizzarono, inoltre, 16 valvole più grandi, inclinate a 45°. Il rapporto di compressione 10,5:1 era raggiunto grazie a nuovi pistoni a testa piatta. A causa dell’avvento delle vetture Audi Quattro, questa vettura non poteva più competere, motivo per cui Mercedes decise di equipaggiare questo propulsore sulle versioni stradali, riducendo la potenza a 185 CV.

I modelli più recenti

Ci sono tante altre Case automobilistiche che si sono affidate a Cosworth per lo sviluppo di powertrain dedicati. Ad esempio, Audi affidò lo sviluppo del propulsore B5 equipaggiato sulla RS4 prodotta dal 1999 al 2001. Si trattava di un V6 biturbo a 90° di 2,7 litri in grado di erogare 381 CV a 7.000 giri e una coppia massima di 440 Nm a 6.000 giri.

I motori Cosworth sulle auto di serie

Il propulsore presentava condotti di aspirazione ampliati, due turbocompressori paralleli BorgWarner, due intercooler laterali più grandi, bielle più robuste, condotti di aspirazione più grandi, sistema di scarico ampliato e un sistema di gestione del motore ricalibrato.

Tra le vetture più recenti, equipaggiate con motore Cosworth, troviamo anche la Aston Martin Valkyrie e la Gordon T.50. La prima sfrutta un 6.5 litri V12 aspirato da 1.030 CV mentre la seconda monta un 4.0 V12 aspirato da 654 CV disponibili ad un regime di rotazione impressionante: 11.500 giri/min.

Fotogallery: Gordon Murray Automotive T.50

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