Nel mondo dell'auto ci sono pochi nomi in grado di far battere i cuori di tanti appassionati in pochi istanti. Per chi ama da sempre le auto tedesche, uno di questi è Audi Sport, la divisione sportiva della casa di Ingolstadt che quest'anno compie 40 anni, festeggiati in occasione della 24 ore del Nurburgring in programma sull'omonimo circuito durante il weekend del 20 maggio.

Era infatti il 1983 quando in Germania fu registrata l'azienda quattro GmbH (scritto rigorosamente in minuscolo), l'attuale Audi Sport GmbH. Da allora di cose ne sono cambiate parecchie, continuando però a seguire sempre la stessa unica filosofia: andare veloce, ovunque e in totale sicurezza.

Il ruolo-chiave dei rally

Siamo alla fine degli anni '70 e nel mondo dei rally appare chiaro come la trazione integrale può diventare quell'elemento distintivo da ricercare, per far crescere il proprio valore tecnico e la propria immagine.

Audi Quattro, 40 anni in 40 fotografie

La presentazione dell'Audi Sport Quattro

La prima auto in questione viene sviluppata sulla base dell'Audi Coupé: inizialmente si pensa di limitare la produzione ai 400 esemplari necessari all'omologazione in Gruppo B, ma al momento della presentazione, al Salone di Ginevra del 1980, appare chiaro che l'auto avrebbe avuto da subito un futuro ben più impegnativo.

Il motore è un 5 cilindri di 2,1 litri, la trasmissione ha tre differenziali, con il centrale, l'anteriore e la relativa trasmissione racchiusi in un unico blocco.

Audi Quattro, 40 anni in 40 fotografie

L'Audi Quattro nei rally

I successi

L'arrivo della Audi Quattro nei rally è un vero e proprio uragano: tra il modello di partenza, fatto debuttare alla tappa di Monte Carlo del 1981, e la successiva Sport Quattro a passo corto concepita per rivaleggiare con le più leggere e agguerrite Peugeot 205 T16 e simili, in quattro anni Audi ottiene 23 vittorie, due successi nel mondiale costruttori e tre in quello piloti (due volte con Hannu Mikkola e una con Stig Blomqvist) a cui vanno sommati quattro successi alla Pike’s Peak.

Audi Quattro, 40 anni in 40 fotografie

L'Audi Quattro da rally

L'ora del Torsen

Il marchio quattro viene registrato quasi subito dopo e intorno a esso viene fondata, nel 1983, la quattro Gmbh (oggi Audi Sport) una specifica società incaricata di sviluppare i modelli ad alte prestazioni.

Sull'auto sportiva da corsa, inizialmente il differenziale centrale viene costruito con una ripartizione 50/50, bloccabile all'evenienza con un apposito comando. L'evoluzione e gli affinamenti sono però costanti fino a che, nell'87, arriva la pietra miliare, il differenziale centrale autobloccante Torsen.

Audi Quattro, 40 anni in 40 fotografie

Il differenziale meccanico Torsen

Questo utilizza un meccanismo semplice ma geniale, fatto di ingranaggi elicoidali che consentono a se stesso di svolgere la sua funzione di compensazione in condizioni normali, quando la velocità tra le ruote varia in modo progressivo come ad esempio in curva, ma anche di bloccarsi in caso di slittamenti improvvisi, che determinano trasferimenti di coppia bruschi. 

Con il tempo sarebbe stato addolcito grazie all'aggiunta di giunti idraulici e, sui modelli più sportivi, tarato per una ripartizione iniziale un po' più carica sul posteriore (tra 40/60 e 35/65) - oggi è ancora presente nel listino optional a partire dai V6 TDI.

Audi Quattro, 40 anni in 40 fotografie

L'Audi quattro in pista

Dalla pista alla strada

Dopo l'uscita dai rally, l'attività sportiva delle auto a trazione integrale continua su pista, con specialità come il campionato IMSA, in cui negli anni '90 vengono impegnate vetture derivate dalla 90: la cugina nordamericana della fortunata Audi 80.

Nel frattempo, la trazione integrale inizia a diffondersi sui modelli stradali, sulle berline 80 e 100 e presto sull'alto di gamma diventa l'unica proposta. La dinastia dei modelli performance stradali come li conosciamo oggi inizia però definitivamente solo nel '91 con la S2, seguita dalla RS2 del '94 - come non ricordarle.

Audi Quattro, 40 anni in 40 fotografie

L'Audi RS2

L'evoluzione compatta

Sempre negli Anni '90, arriva quello che si può considerare il completamento della gamma quattro con la A3, la compatta nata sul pianale della Volkswagen Golf di quarta generazione che da quest'ultima ereditava anche il sistema di trazione integrale con giunto Haldex.

Si tratta di un nuovo sistema "adottato" da Audi per equipaggiare la nuova S3, che così inizia a sviluppare anche questa soluzione, pensata per l'architettura a motore trasversale e dotandone anche la neonata TT.

Audi S3

La prima Audi S3

Le moderne

Negli anni 2000, la divisione sportiva di Audi dota della trazione integrale quattro diverse auto che nel tempo diventano dei veri e propri best seller. In ordine cronologico, e solo per fare qualche esempio, come non ricordare e RS4 berlina e Avant della serie B7 e B8, entrambe con il V8 aspirato da 4,2 litri, oppure le tre più recenti Audi RS6 Avant, rispettivamente con il V10 di origini Lamborghini e con il nuovo 4.0 V8 Biturbo.

Ma non solo, nell'ultima parte del primo decennio del nuovo secolo, il nome Audi Sport si avvicina alle motorizzazioni diesel, prima con la Q7 V12 TDI (seppur non dotata di sigle sportive), poi con le varie versioni Competition, dotate dei 3.0 V6 BiTDI, oppure con la prima generazione di SQ8, dotata a sua volta del V8 TDI.

2020 Audi S6 Avant TDI

Audi S6 Avant TDI

Audi e-tron, la "quattro" diventa elettrica

L'ultima e più importante evoluzione è quella a cui stiamo assistendo oggi: con il debutto della famiglia di elettriche e-tron, inaugurata nel 2018 dal modello capostipite, il concetto di trazione integrale abbandona lo schema con differenziali e alberi di trasmissione per trasferirsi sul moderno sistema propulsivo a doppio o triplo, nel caos della e-tron S.

Un sistema che rappresenta un'opportunità per rendere la trazione integrale ancora più precisa ed efficiente, grazie alla grande coppia e al tempo stesso al maggior controllo dei motori elettrici.

Audi e-tron S Sportback, la prova

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