L’auto elettrica porta con sé nuovi equilibri. Tra questi nuovi equilibri, oggi, c’è anche quello che vede Rimac diventare maggiore azionista di Bugatti. Già, avete letto bene, l’azienda fondata una decina di anni fa da Mate Rimac, il giovane ingegnere croato che ha da poco presentato la hypercar elettrica Nevera, otterrà il controllo dello storico marchio francese entrando in possesso del 55% delle azioni della nuova joint venture Bugatti-Rimac. Il restante 45% sarà invece controllato da Porsche.

L'operazione porterà con sé una riorganizzazione societaria più complessa, in cui entreranno in gioco anche le neonate in Rimac Group (di cui Mate Rimac deterrà il 37%, con Porsche al 24%, Hyundai al 12% e altri investitori al 27%) e Rimac Technology. Nello schema più sotto il diagramma che illustra la ripartizione delle quote in base all'accordo.

Si parte senza scossoni

Riorganizzazione societaria a parte, inizialmente la nuova joint venture Bugatti-Rimac continuerà a produrre le auto attualmente in commercio su cui i due brand lavoreranno in modo indipendente. Da una parte continuerà a esserci la Bugatti Chiron, ancora spinta dal suo mostruoso W16, dall’altra la già citata hypercar a zero emissioni Rimac Nevera.

L’alleanza, però, porterà enormi benefici in termini di ricerca e sviluppo e di condivisione delle tecnologie, grazie alla progressiva messa a punto di soluzioni tecniche che potranno essere utilizzate in futuro da entrambi i brand, oltre che essere vendute ad altri costruttori eventualmente interessanti (un po' come ha già fatto Rimac con Pininfarina per la Battista, per capirci).

Bugatti-Rimac, la nuova joint-venture ad alte prestazioni

Un nuovo polo d’eccellenza

La joint-venture Bugatti-Rimac avrà sede presso il Rimac Campus, un nuovo complesso da 200 milioni di euro e 100.000 metri quadrati che aprirà i battenti nel 2023 vicino a Zagabria e che ospiterà 2.500 ingegneri e tecnici.

“Questo è un momento davvero emozionante della nostra breve ma intensa avventura – ha detto Mate Rimac – In questi 10 anni ne abbiamo già passate tante, ma quello che è appena successo ci porta su un livello completamente nuovo. Rimac e Bugatti sono due Case dalla storia diversa ma che anno tanto in comune. Siamo entrambe votate all’eccellenza: da una parte con una ricerca esasperata sulle tecnologie legate all’auto elettrica, dall’altra un marchio con 110 anni di storia e una produzione sempre improntata su quanto di meglio fosse disponibile sul mercato”.

Bugatti-Rimac, la nuova joint-venture ad alte prestazioni

Una mossa per il futuro

“Abbiamo acquistato le prime azioni di Rimac già tre anni fa e da allora le abbiamo successivamente incrementate – ha detto Lutz Meschke, a capo dei dipartimenti di finanza e IT di Porsche – Questo ci ha permesso di costruire uno stretto rapporto con Mate e il suo team altamente innovativo sin dall’inizio. Rimac ci sta aiutando con il suo know-how a portare nel futuro e con successo un brand del gruppo. Sono molto orgoglioso e felice di aver portato questa joint venture al traguardo nonostante le tante sfide che abbiamo dovuto affrontare. Oggi è una buona giornata per Bugatti, Porsche e l'intero gruppo Volkswagen”.

Tradotto: Volkswagen è riuscita a trovare in Rimac un prezioso alleato per la progettazione di hypercar a zero emissioni. E con questa nuova joint-venture Bugatti può guardare al futuro con ottimismo, sapendo di poter continuare a produrre auto che rispettino pienamente il proprio dna, oltre che l'ambiente. Dall'altra parte, Rimac raggiunge la consacrazione definitiva, affermandosi come realtà giovane ma in grado di proporre soluzioni tecniche all'avanguardia. Abbastanza anche per Bugatti.

Segui qui la presentazione della nuova joint-venture.

Fotogallery: Bugatti-Rimac, la nuova joint-venture ad alte prestazioni