Prima è passata per l'immancabile Nurburgring, tappa fissa per qualsiasi auto sportiva del Globo - figuriamoci per un'hypercar da 1.600 CV - poi è finita nei torridi deserti di California e Arizona per testare la propria capacità di resistere al caldo. Ora la Bugatti Centodieci torna a casa a Molsheim, con tutte le prove del caso terminate e l'annuncio ufficiale dell'inizio della produzione, fissato per il 2022.

Cristiano Ronaldo e gli altri 9 fortunati acquirenti dell'erede spirituale della Bugatti EB110 dell'era Romano Artioli, dovranno quindi attendere ancora qualche tempo prima di mettersi il nuovo bolide in box. Nel frattempo potranno dormire sonni tranquilli: se mai si dovessero ritrovare in mezzo a caldissimi deserti la loro Bugatti Centodieci non li lascerà per strada.

Caldo e umido

Certo, difficilmente il suo maestoso W16 verrà fatto rombare in mezzo a lande calde e desolate come quelle attraversate dai 27 ingegneri responsabili dei test, ai quali è toccato dover sopportare temperature anche maggiori di 50°.

Bugatti Centodieci

Condizioni estreme alle quali sono state sottoposte anche 3 Chiron Pur Sports e 4 four Chiron Super Sports, con le quali la Bugatti Centodieci condivide la meccanica ma differisce notevolmente nelle forme. E proprio la carrozzeria e i materiali differenti possono fare una grande differenza nel comportamento alle alte o basse temperature.

Un viaggio di 800 km to attraverso la Central Pacific Highway e la Pacific Ocean, passando per San Diego e passando dai 2.800 metri del Mount Lemon per arrivare nelle depressioni desertiche, passando su strade tutt'altro che perfette costringendo il W16 a viaggiare a velocità decisamente basse, per poi potersi sfogare su tratti chiusi al traffico toccando i 320 km/h e con l'aria condizionata (un sistema in grado di raffreddare un appartamento) al massimo. E nessuno degli ingegneri ha sofferto di colpi di calore.

Bugatti Centodieci

Durante i test in climi caldi, ci concentriamo specificamente su telaio, motore, trasmissione, gestione termica e impianto elettrico, guardando comunque al veicolo nel suo complesso

ha spiegato Pierre Rommelfanger, responsabile dello sviluppo generale del veicolo alla Bugatti.

Ancora un piccolo passo

Dopo il caldo dei deserti statunitensi alla Bugatti Centodieci manca ancora un ultimo set di test: quelli di velocità e resistenza sulla distanza. Davanti al muletto ci sono quindi 30.000 km da percorrere in Europa per stressare ulteriormente ogni elemento dell'hypercar francese. Solo alla fine la produzione potrà essere definitivamente approvata.

I collaudi della Centodieci a Nardò con Loris Bicocchi

Fotogallery: I test nel deserto della Bugatti Centodieci