La notizia è presto detta: la Bugatti Bolide, rivelata nel 2020 ma vista in anteprima al MiMo del 2021 e poi a Pebble Beach, è stata premiata al 36esimo Festival Automobile International di Parigi in uno dei Grand Prix di design previsti, quello dedicato alla più bella hypercar.

Questa Bugatti è sicuramente di un’esclusività non comune, ma è comunque interessante dare uno sguardo ai punti di forza di un progetto di design estremo come quello della Bolide, anche rispetto alle altre vetture finaliste, non certo da meno in quanto a esclusività e prestazioni.

Il premio alla Bolide da una giuria tecnica

Una premessa: il Festival Automobile International si svolge a Parigi dal 1985, normalmente prevedendo una serata di gala all’Hôtel des Invalides a inizio anno. Ma nel 2021 è stato realizzato in modalità interamente online: una giuria di esperti ha scelto la vettura più bella dell’anno tra una specifica rosa di finaliste (quest'anno la premiata è stata la Mercedes GLA) e anche una serie di vincitrici del premio di auto più bella nelle diverse categorie.

Tra le hypercar troviamo quindi vetture lanciate di recente e prodotte in serie dal costo superiore ai 60.000 euro, con design fortemente sportivo e performance fuori dal comune. Sicuramente doti che appartengono alla Bugatti Bolide, definita dalla Casa stessa come "la più estrema Bugatti mai realizzata".

Una forma nata intorno al motore

Secondo i responsabili del design, in particolare il direttore Achim Anscheidt e il responsabile dei progetti speciali Nils Sajonz, la Bugatti Bolide ha seguito un percorso inverso rispetto alla norma.

Guardiamo, per esempio, la storia del design della Bugatti dopo l’arrivo di Volkswagen: una matita celebre come Hartmut Warkuss realizzò la Veyron, vettura bellissima e di gran lusso, ma la cui estetica rese la vita difficile agli ingegneri per raggiungere le prestazioni desiderate.

Bugatti Bolide vince il premio di più bella hypercar del mondo 2021

Per la Bolide, invece, si è ragionato al contrario: si è partiti dallo straordinario W16 di scuola tedesca con quattro turbo, cuore di tutte le Bugatti recenti, e si è di fatto creato un vestito attorno al motore, in modo da realizzare la forma più perfetta ed essenziale in rapporto alle prestazioni previste. Che sono sicuramente da urlo: si parla più o meno di 500 km/h e di 1.850 CV con benzina a 110 ottani, per una vettura pronta per l’uso in pista.

Prese d’aria e alettoni derivati dalle corse

Rispetto alla Bugatti Chiron, che di fatto è la Bugatti “normale” alla base della Bolide, il design è profondamente diverso: il frontale è fortemente affilato, le prese d’aria ben evidenti ed integrate nella carrozzeria e le aperture posteriori con il grande alettone e la pinna centrale garantiscono anche la necessaria deportanza per la motricità e la velocità in curva.

In più, l’airscope al centro è deformabile alle alte velocità per non influire troppo sulla resistenza aerodinamica. Qualche numero: 0-100 in 2,17 secondi, ma anche una forza verso il basso di ben 1.800 kg a 320 km/h.

Bugatti Bolide vince il premio di più bella hypercar del mondo 2021

Massima concentrazione alla guida

La Bugatti Bolide, insomma, adotta tecnologie simili a quelle di una vettura da corsa, con soluzioni vicine a quelle di una Formula uno. Questo è vero anche per gli interni, che abbandonano il lusso tipico di altre Bugatti per sposare forme semplicissime ed ergonomiche.

Viene così garantita la massima visibilità con il miglior controllo possibile e con una seduta bassissima come in un’auto da corsa: la Bolide, sicuramente, è un'auto da "guidare" in prima persona. Sono caratteristiche abbastanza simili anche alle altre hypercar, tutte nate per la pista.

Bugatti Bolide vince il premio di più bella hypercar del mondo 2021

Le altre iper-concorrenti: BAC, Mercedes e Murray

Anche le altre finaliste hanno sostanzialmente le stesse caratteristiche. Tralasciando la BAC Mono 2, il cui design ricorda le vetture da corsa a ruote scoperte, ma che alla fine risulta meno definito proprio nella ricerca formale ed estetica, le altre due hanno molto in comune con la Bugatti.

La T50 di Gordon Murray sfrutta un motore V12 di origine Cosworth che gira come una moto, 12.100 giri al minuto, con un peso inferiore a 1.000 kg, e un’aerodinamica attiva che include anche il celebre “ventilatore” della Brabham BT46B di Formula uno, creata proprio da  Murray per Niki Lauda.

La Mercedes AMG One, dal canto suo, adotta molte soluzioni dell’attuale dominatrice degli ultimi mondiali di Formula, compreso il complesso sistema ibrido da 1.200 CV, con il motore termico garantito per soli 50.000 km prima di una profonda revisione, come in un campionato.

Mercedes-AMG One, le foto spia al Nurburgring
Gordon Murray Automotive T.50 sopra i tre quarti anteriori illuminati
Bugatti Bolide vince il premio di più bella hypercar del mondo 2021

Forme bellissime, ma tutto sommato meno caratterizzate rispetto alla forza essenziale della Bolide, bassa e slanciata, che suggerisce leggerezza e velocità al solo sguardo, ma che è anche inconfondibilmente una Bugatti: secondo le intenzioni dei designer, il richiamo doveva essere alle storiche Type 35, vetture tanto belle da guardare tanto leggere e agili nella guida, imbattibili allora e ancora oggi protagoniste di tante gare di regolarità.

Solo 40 esemplari a oltre 4 milioni di euro ciascuno

La premiata Bolide nasce quindi sotto i migliori auspici: proprio a Pebble Beach ne è stata confermata la produzione, con i necessari adattamenti per l’immatricolazione, che non hanno comunque aumentato troppo il peso, stimato intorno ai 1.450 kg, e soprattutto non modificheranno sostanzialmente le forme della carrozzeria.

In tutto le Bolide saranno soltanto 40, al prezzo di 4 milioni di euro per ogni vettura, con inizio delle consegne nel 2024.

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