La storia dei motori turbo, almeno per uso stradale, inizia negli Anni '70 per merito di diversi costruttori che però, come nel caso di Porsche e BMW (con la 930 e la 2002), lo hanno introdotto su modelli ad alte prestazioni. Si deve invece a Saab il loro impiego su auto più accessibili che pur veloci, puntavano già allora anche sull'efficienza.
I celebri motori da 2 e 2,3 litri sono diventati un'altra delle note caratteristiche dei modelli Saab, trasformando questa Casa, che doveva le sue singolarità all'originale attività aeronautica di cui non ha mai mancato di trasferire concetti e soluzioni sulle vetture a 4 ruote.
Base inglese
L'idea risale in realtà al 1960, quando nella sede di Trollhattan si è deciso di provare a sviluppare un nuovo propulsore da 1,2 litri per la Saab 99. I progetti avviati con la Ricardo non hanno però dato risultati soddisfacenti, dunque la Casa svedese ha preferito acquistare unità già pronte, stipulando un accordo con l'inglese Triumph per la fornitura di circa 50.000 unità l’anno, prima da 1,7 litri e poi da 1,85 litri conosciuti come Serie B.
Per una quindicina di anni le Saab hanno seguito la loro sorte commerciale spinti da quei motori, poi, nel tardo '77, su un motore della serie B è stato montato un turbocompressore a bassa pressione che ha fatto della 99 da 145 CV la prima Saab sovralimentata di serie.
Di qui, la Casa ha deciso di rimetter mano ai motori riprogettandoli daccapo e introducendo il turbo come elemento standard: la nuova famiglia di motori H (conosciuti anche come Ecopower) ha fatto la sua comparsa sulla 900 del 1981, aprendo la strada ad un brillante futuro.
Un po' di tecnica
La lettera H che identifica la famiglia, secondo le abitudini del periodo potrebbe far pensare a un motore orizzontale (horizontal) a cilindri e pistoni contrapposti, mentre in questo caso siamo di fronte a propulsori a 4 cilindri in linea, montati soltanto un po' inclinati. La lettera H nel loro caso sta per High, da intendersi come High Compression, alta compressione, ma non compare nelle sigle che continuano ad avere la B davanti.
Tutte le versioni della famiglia di motori H si basavano su un monoblocco in ghisa e una testata in alluminio con uno o due alberi a camme comandati a cinghia. I motori SOHC utilizzavano due valvole per cilindro mentre le varianti DOHC disponevano di quattro valvole per cilindro inclinate di 22 gradi rispetto alla verticale, che si aprivano su una camera pentagonale.
Le versioni degli anni ‘80
Il primo motore della famiglia H di Saab introdotto in quel 1981 era siglato B201, aveva una cilindrata di 2 litri e un singolo albero a camme per un totale di 8 valvole (2 per cilindro). Questo propulsore veniva commercializzato con diversi tipi di alimentazione (carburatore singolo o doppio o iniezione Bosch K-Jetronic) con potenze da 99 a 116 CV. Nel 1986 è stata introdotta anche una variante turbo con intercooler da 153 CV.
Nel 1984 Saab ha lanciato il B202 da 2,1 litri, che si distingueva per il doppio albero a camme e le 16 valvole. Tra le modifiche più interessanti di questo motore spiccava il sistema di alzata delle valvole idraulico e del convertitore catalitico preriscaldato che garantiva una riduzione delle emissioni. La variante B212 aspirata da 2,1 litri disponeva anche di condotti di aspirazione maggiorati.
Le versioni degli anni ‘90
L’ultima grande modifica sui motori della famiglia H è stata effettuata da Saab nel 1990, anno in cui la Casa svedese ha fatto debuttare il nuovo B234 a bordo della berlina Saab 9000. Questo propulsore portava con sé due grandi novità: l’aumento della cilindrata a 2,3 litri, grazie all'allungamento della corsa del pistone da 78 a 90 mm, e il posizionamento dritto e non più inclinato del blocco motore.
Per garantire lo spazio necessario alla corsa maggiorata ed evitare di dover utilizzare bielle più corte e contralberi di bilanciamento per ridurre le vibrazioni (NVH), il nuovo propulsore è stato dotato di un blocco più alto. Nel 1994 Saab ha presentato anche il motore B204 da 2 litri, una variante del B234 che poteva essere montata anche su vetture più piccole come la 900.
Fino alla fine
Saab ha continuato a utilizzare i motori Serie H fino alla fine della sua avventura: l'ultima evoluzione è arrivata nel 1999 con i B205 e B235, sempre 2 e 2,3 litri ma rivisti a fondo per ridurre il peso e gli attriti e migliorare l'efficienza generale. Sono andati ad equipaggiare la 9-3 e la 9-5, eredi di 900 e 9000, ma soltanto la seconda ha continuato a montarli fino al 2009, due anni prima che il marchio chiudesse i battenti in modo definitivo. La 9-3 li ha invece abbandonati con la seconda generazione del 2003, equipaggiata con i 2 litri della famiglia Ecotec di GM.
Tuttavia, i serie H sono sopravvissuti in Cina grazie a BAIC, che ne ha rilevati i diritti dopo il fallimento di Saab continuando a produrli e sviluppandone anche una versione aggiornata nel 2015.
Motore | Potenza | Produzione | Modelli |
B201 da 2,0 litri | da 99 a 155 CV | dal 1981 al 1993 | Saab 99 e 900 |
B202 da 2,0 litri | 160 a 175 CV | dal 1984 al 1991 | Saab 900 e 9000 |
B212 da 2,1 litri | 140 CV | dal 1991 al 1993 | Saab 900 |
B234 da 2,3 litri | da 150 a 225 CV | dal 1990 al 1998 | Saab 9000 |
B204 da 2,0 litri | da 130 a 205 CV | dal 1994 al 1998 | Saab 900, 9000, 9-3 |
B205 da 2,0 litri | da 150 a 205 CV | dal 1999 al 2009 | Saab 9-3 e 9-5 |
B235 da 2,3 litri | da 225 a 260 CV | dal 1999 al 2002 | Saab 9-3 e 9-5 |