1. Aston Martin Cygnet
La sua colpa è stata quella di non essere in linea con la gamma della sportiva Casa britannica, ma la Cygnet aveva anche lo svantaggio di costare quasi il triplo della Toyota iQ di base, fino al limite dei 50.000 euro. Rifinita e lussuosa, la piccola tre posti montava il motore 1.3 da 99 CV ed era venduta di preferenza a chi era già cliente Aston Martin, ma nel nostro Paese non ha superato i 60 esemplari immatricolati fra il 2011 e il 2014.
2. Cadillac ATS
La berlina media di lusso americana sconta nel nostro Paese una scarsa conoscenza del marchio da parte del grande pubblico, la disponibilità di soli motori a benzina (2.0 e 3.5) e la presenza di numerose concorrenti europee. Questo si traduce in un magro bottino di vendita per la ATS che ha portato alcuni appassionati italiani a comprarne 12 dal 2014 a oggi.
3. DR City Cross
E’ una delle meno fortunate rappresentanti della famiglia DR, la crossover compatta con look fuoristrada gemella della cinese Chery X1 che veniva prodotta negli stabilimenti italiani di Macchia d’Isernia. Mossa dal motore 1.3 benzina (o GPL) da 83 CV, aveva un listino base di 9.980 euro; questo non ha però permesso alla City Cross di superare in Italia le 366 immatricolazioni dal 2013.
4. Great Wall H6
Ancora una cinese, ma assemblata in Bulgaria e rappresentante della categoria SUV medio grandi con i suoi 4,70 metri di lunghezza, la trazione integrale e il motore 1.5 a benzina o bifuel GPL. Il successo del Great Wall H6 non è però dei migliori e si ferma a quota 274 esemplari immatricolati dal 2013.
5. Honda CR-Z
La piccola coupé ibrida giapponese è quasi un successo in questa classifica, con i suoi 430 pezzi venduti fra il 2009 e il 2013. Forse era difficile fare di più per la CR-Z, un’auto di nicchia che con 123 CV punta sia sulla sportività che sulla grande efficienza nei consumi offrendo un abitacolo a 2 posti +2.
6. Hyundai Veloster
Ha quattro porte, ma non una carrozzeria a tre volumi. E’ la Veloster, coupé asimmetrica con due portiere a destra e una a sinistra che soddisfa rapidamente la richiesta del mercato italiano. Dal 2011 al 2014 ne vengono vendute 751, non male per la tipologia di auto che in versione Turbo arriva a 204 CV.
8. Mercedes Vaneo
Anche se non sembra, la Vaneo è basata sul pianale a sandwich della prima Classe A, ma è piaciuta molto meno. Lo stile originale da monovolume grande e alto non ha aiutato a far breccia nei gusti degli automobilisti nostrani, ma chi l’ha comprata è rimasto molto soddisfatto dalla praticità e capacità di carico di Vaneo. Quasi un successo in questa classifica, ha trovato 2.289 clienti fra il 2002 e il 2006.
9. Renault Wind
Altra vettura di nicchia, spider in stile targa con tetto rigido ribaltabile all’indietro e pianale Twingo seconda serie, la Wind è arrivata forse fuori tempo sul mercato, finita la moda delle varie Opel Tigra, Ford Puma e Peugeot 207 CC. Peccato, perché soprattutto con il motore 1.6 16v da 133 CV era anche sfiziosa da guidare. Totale: 607 pezzi dal 2010 al 2012.
10. Saab 9-5
Un attimo prima del fallimento la Saab 9-5 seconda serie ha provato, senza riuscirci, a garantire un futuro alla Casa svedese. La berlina è stretta parente della Opel Insignia, ma con uno stile tutto Saab che piace agli irriducibili sostenitori delle tre volumi scandinave. Sono quasi 450 gli esemplari venduti da noi.
11. Seat Toledo
Quasi una prova per Seat, un assaggio di Toledo sul mercato italiano che non ha quasi lasciato praticamente traccia fra il 2013 e il 2015. Pensata più che altro per Spagna, Portogallo e Messico, la tre volumi classica su base Volkswagen Polo è quasi sconosciuta da noi, ma non ai 359 clienti che l’hanno scelta.
12. Suzuki Kizashi Sport
E’ un’autentica “perla rara” dal Giappone, una berlina fuori tempo massimo che ha provato a fare proseliti anche in terra italiana, con scarsissimi risultati. Basti dire che l’unico motore disponibile sulla Kizashi Sport era il 2.4 litri a benzina da 185 CV (anche a GPL). Fra il 2012 e il 2013 totalizza 66 pezzi, quasi un record negativo.
13. Tata Aria
Dall’India con forme da SUV monovolume familiare, uniche al mondo su un telaio a longheroni e utili per famiglie numerose che non vogliono spendere troppo. A modo suo la Tata Aria è quasi un successo perché sono 377 i clienti fra il 2011 e il 2015.
14. Toyota Verso-S
Chi si ricorda la Verso-S? E chi ricorda la sua gemella Subaru Trezia? Nessuna delle due ha lasciato traccia nella storia dell’auto, ma la praticità da monovolume compatta è stata la chiave che spinto 5.305 italiani a scegliere la Toyota fra il 2011 e il 2014, un record per questa classifica. Per la cronaca la Trezia si è fermata a quota 886.
15. Volkswagen Eos
Fra le cabriolet e le spider tedesche è quasi una Cenerentola, arrivata nel 2006 quando la moda delle auto scoperte era già in flessione. I tanti motori disponibili, a benzina e gasolio, e la comoda capote rigida pieghevole hanno scongiurato il flop per la Eos, ma oggi non è ricordata negli annali dell’auto. I 2.927 esemplari venduti fra il 2007 e il 2014 non sono comunque pochi.
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