L'esenzione dal pagamento del bollo per alcune auto storiche sta per finire? È possibile. In questa direzione si muovono infatti tre identici emendamenti presentati al disegno di legge di conversione del Decreto Fiscale - presentati da altrettante forze politiche - che chiedono appunto che i tutti i proprietari di veicoli storici con 20-29 anni di età paghino la tassa automobilistica sempre per intero, eliminando la possibilità di avere riduzioni fino al 50%.

L’obiettivo delle proposte di intervento, che portano le firme di Silvia Vono (Italia Viva), Patty L’Abbate e Gabriella Di Girolamo (Movimento 5 Stelle), Gianni Pittella e Daniele Manca (Partito Democratico), nasce dalla volontà di ridurre agevolazioni e benefici per i "veicoli inquinanti".

La proposta di modifica

Nel testo della proposta, dal titolo "Abolizione della riduzione della tassa automobilistica per particolari categorie di veicoli", si legge testualmente:

1. Al fine di pervenire alla progressiva abolizione di benefici fiscali per veicoli inquinanti, a decorrere dal 1º gennaio 2022, all’articolo 63 della legge 21 novembre 2000, n. 342, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) il comma 1-bis è abrogato;

b) al comma 1-ter sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: "e fino all’anno 2021".»

La sostanza, quindi, è che in caso di voto positivo del Parlamento, lo stop all'agevolazione partirebbe dall'inizio del prossimo anno. Indipendentemente dall'effettivo utilizzo del veicolo.

Questo il comma che verrebbe abolito:

1-bis. Gli autoveicoli e motoveicoli di interesse storico e collezionistico con anzianità di immatricolazione compresa tra i venti e i ventinove anni, se in possesso del certificato di rilevanza storica di cui all'articolo 4 del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 17 dicembre 2009, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 65 del 19 marzo 2010, rilasciato dagli enti di cui al comma 4 dell'articolo 60 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n.285, e qualora tale riconoscimento di storicità sia riportato sulla carta di circolazione, sono assoggettati al pagamento della tassa automobilistica con una riduzione pari al 50 per cento.

Niente più youngtimer

Non è la prima volta che il bollo per le auto storiche finisce al centro del dibattito politico. La ratio secondo cui le vetture d’epoca sono esenti è da ricercarsi nel fatto che sono da considerarsi “oggetti” di valore culturale. Le disciplina della questione negli anni è andata progressivamente cambiando.

La legge attualmente in vigore, che prevede esenzioni per tipi particolari di vetture, dice che sono esentate dal pagamento del bollo tutte le auto che abbiano compiuto 30 anni di età dalla data di produzione o di immatricolazione e che sono regolarmente iscritte all’ASI (Automotoclub Storico Italiano) o ai registri Fiat lancia e Alfa Romeo con tanto di Certificato di Rilevanza Storica. Per loro nulla cambierebbe con la nuova proposta.

C’è però una seconda categoria di vetture che può avere agevolazioni sul pagamento del bollo in base all’età. Le cosiddette youngtimer, cioè le auto che hanno un’età compresa tra i 20 e i 29 anni, a seconda delle politiche locali possono pagare il bollo con riduzioni fino al 50%, sempre a condizione che siano iscritte all’ASI. Se dovesse passare la modifica, si aprirebbe un futuro senza più agevolazioni per queste auto. Questo intervento andrebbe a incidere sulle politiche delle singole Regioni su questa materia.