Connettere le menti più brillanti per creare un futuro smart e altamente innovativo. E' con questo obiettivo che è nato Motor Valley Accelerator, il primo acceleratore italiano dedicato al settore auto e mobility fondato da CDP Venture Capital, Fondazione di Modena, UniCredit, Plug and Play (la più grande piattaforma di Open Innovation al mondo con un network di più di 530 Corporate partner ed oltre 2500 startup accelerate solo nel 2021).

Il bilancio del primo anno è stato molto positivo ed ora Motor Valley Accelerator torna con una seconda edizione a cui ci si può candidare fino al 13 febbraio.

Cosa prevede il programma

Il programma di accelerazione prevede un investimento che supera i 100 mila euro e durerà cinque mesi. Chi vincerà potrà accedere ad un percorso di formazione (tramite workshop settimanali) gestito da una rete di mentor di alto livello. Tra i partenr, infatti, ci sono aziende come STMicroelectronics, Marelli, HPE Coxa, Dallara, Sabelt, Gruppo CLN o Gruppo OMR.

Il 2022 vede come protagoniste tecnologie relative ai seguenti cluster:

  • Elettrificazione
  • Connettività e digitalizzazione
  • Guida autonoma e incentrata sull’abitacolo
  • Performance e Motorsport

Inoltre, le migliori startup potranno accedere ad un secondo investimento di follow-on fino a 500 mila euro, per espandere il team ed accelerare la crescita.

Come e chi si può candidare

Per potersi candidare, le startup - che abbiano prodotti o tecnologie innovative di interesse per il mondo mobility ed automotive - devono avere una entità legale italiana (o impegnarsi a costituirla in caso di selezione). Le domande si compilano e inviano sul sito www.motorvalleyaccelerator.com fino al 13 febbraio 2022.

Il percorso dedicato alla crescita delle startup italiane naturalmente guarda ad un livello internazionale che va al di là di Modena, nel cuore della Motor Valley. Enrico Dente, Program Manager del Motor Valley Accelerator, spiega: "Le sfide che vediamo oggi nell’industria della mobility e automotive (come per esempio la crisi dei chip, ndr.) non vanno lette in chiave negativa, ma rappresentano invece un’incredibile opportunità soprattutto per le startup, di entrare in un settore tradizionalmente con una alta barriera all’ingresso sviluppando nuove tecnologie, modelli di business e favorire collaborazioni su larga scala con gli attori chiave della value chain".

“La ricerca di nuove tecnologie che possano contribuire all’innovazione di un settore produttivo in forte evoluzione come quello della mobilità è per CRIT un’attività quotidiana”, dice Marco Baracchi, direttore di CRIT, gestore tecnico del Motor Valley Accelerator.