Le fabbriche cinesi hanno una grande importanza strategica per i piani di Volvo, non soltanto per quanto riguarda l'espansione commerciale ma anche per i programmi globali di riduzione dell'impatto ambientale.
Gli stabilimenti d'Oriente, di costruzione piuttosto recente, sono, infatti, ad oggi tra i più avanzati sia tecnologicamente sia sul piano delle politiche green per lo sfruttamento intelligente delle risorse naturali e delle energie pulite. Quello di Daqing in particolare, che produce vetture destinate a quasi tutti i mercati mondiali, è un esempio delle potenzialità del biogas.
Una pietra miliare con meno di 10 anni
Daqing si trova nella omonima prefettura della nord-est della Cina ed è la sede della più recente di tutte le fabbriche Volvo, almeno fino a che non sarà eretta quella di Kosice, in Slovacchia, i cui lavori partiranno l'anno prossimo.

Questo stabilimento è stato inaugurato nell'autunno 2013 con l'avvio della produzione locale di un modello particolarmente importante e longevo per Volvo, il SUV XC90 di prima generazione: "trasferito" appunto in Cina dopo 12 anni di carriera internazionale, è stato prodotto e venduto dal 2014 e per altri due anni con il nome di XC Classic.
Il rapporto tra la Casa e il territorio è, però, particolarmente profondo: la prefettura di Daqing possiede infatti una quota del 37% di Volvo Cars (che è controllata da Geely Holding) la quale si è impegnata a favorire lo sviluppo economico della zona.

Alta tecnologia
Dopo un paio di anni di produzione del SUV, Volvo ha avviato un importante ampliamento del complesso per adeguarlo alla produzione di vetture basate sulla piattaforma scalabile SPA scegliendo di spostare qui dal 2017 l'intera produzione dell'ammiraglia S90 inclusa la versione a passo lungo S90L. Le due vetture partono da qui per raggiungere tutti i mercati tranne quelli indiano e malese, gli unici che provvedono con stabilimenti propri.
Daqing è stata aggiornata con macchinari e processi di ultima concezione, ampliando la forza lavoro per sfruttare appieno la capacità dell'impianto che può arrivare a oltre 80.000 vetture l'anno. Questo con il fine di portare, insieme a Chengdu, le vendita in Cina dalle circa 80.000 unità l'anno del 2013 alle 200.000 raggiunte nel 2021.



Energia "verde"
Nel 2021, l'anno in cui Volvo ha stretto un accordo con Geely, il colosso cinese a cui appartiene, per acquisire proprietà e controllo delle fabbriche in loco, il sito di Daqing ha raggiunto un altro obiettivo, quello del 100% di energia certificata da fonti rinnovabili. Il traguardo, che ha portato la media globale del costruttore svedese a sfiorare il 90%, è stato raggiunto un anno dopo Chengdu, anche se in modo leggermente differente.
A Chengdu, infatti, si utilizza un mix di energia solare, eolica e prodotta con biogas, mentre per Daqing è quest'ultima soluzione ad essere prevalente, con un obiettivo di arrivare entro poco tempo fino all'83% del fabbisogno.

Nello specifico, il biogas consumato per generare energia è già oggi prodotto interamente con scarti vegetali derivati da attività agricole e residui delle operazioni di manutenzione boschiva. Il restante 17% della fornitura rimarrà invece assicurato da una vicina centrale eolica. Il tutto, risparmiando ben 34.000 tonnellate di CO2, gran parte della quale compensata da quella che i vegetali base per le biomasse assorbono nel loro ciclo vita.
Questa accelerazione dovrebbe consentire a Volvo di raggiungere più agevolmente la piena neutralità nelle emissioni di CO2 delle attività produttive, obiettivo fissato per il 2025.
La scheda di Daqing
Inaugurazione | 2013 |
Proprietà | Volvo Cars |
Collocazione | Daqing, provincia di Heilongjiang, Cina |
Superfice complessiva | n.d. |
Dipendenti impiegati | oltre 700 |
Capacità produttiva | 80.000 unità/anno |
Altre attività | - |
Principali modelli prodotti | Volvo S90 e S90L |
Modelli storici più importanti | Volvo XC Classic |
Modelli di prossima produzione | - |
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