Lo aveva promesso e lo ha fatto. Il vicepremier e ministro Matteo Salvini è volato a Bruxelles per incontrare i colleghi europei al Consiglio Ue dei Trasporti e, tra un tema e l’altro, ha cercato sponde per portare avanti la battaglia contro quello che chiama “l’integralismo pseudo-ambientalista”.

Nel mirino finisce in particolare il Giano Bifronte dell’Unione europea, che non solo ha deciso di fermare le vendite di motori a combustione dal 2035, ma chiede anche di tagliare ulteriormente le emissioni delle auto a partire dal 2025, con la proposta della normativa Euro 7. Un doppio impegno che rischia di pesare troppo su casse e ricerca e sviluppo dei Costruttori.

Asse con Parigi e Berlino

Durante la due-giorni in Belgio, Salvini ha perciò “parlato anche per rivedere modi e tempi dell’attuazione di alcune politiche”, perché il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) sostiene che “mettere fuori legge le auto a benzina e diesel dal 2035, chiedendo nel contempo di passare all’Euro 7 dal 2025, non ha nessun senso economico, ambientale e sociale”. Il rischio, secondo il Mit, è di “lasciare in mezzo alla strada decine di migliaia di operai”.

Foto - Il ministro Salvini al Consiglio Trasporti Ue

Il ministro Salvini con i colleghi europei

Ma chi sono i nuovi alleati del ministro? Salvini fa sapere di aver avuto una chiacchierata con “la commissaria Ue e i colleghi francese e tedesco (Adina Valean, Clement Beaune e Volker Wissing, ndr)”. Alla fine del vertice, ha notato “estremo calore nei confronti dell’Italia”.

Il faccia a faccia con l’omologo transalpino è servito anche per ricordare che “il rapporto fra Italia e Francia è strategico” e che “ci sarà il piacere di lavorare insieme su alcuni dossier particolarmente rilevanti come Tav e produzione dei motori tradizionali”. Per l’alta velocità, il ministro spera in “ulteriori finanziamenti”.

Ponte con l’Europa

Fondi europei sono anche quelli che Salvini desidera per realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina, grazie a un’apertura della commissaria Valean: “Dopo 54 anni di mancati sforzi – le sue parole –, l’attuale Governo ha tutta l’intenzione di avere un collegamento stabile fra Sicilia e Calabria, fra Italia ed Europa, per il completamento di quel corridoio scandinavo-mediterraneo che avrebbe così l’anello mancante”.

Il panorama sullo Stretto di Messina

Il ministro ha poi aggiunto che il Paese “sta investendo sulla progettazione con tempi e finanziamenti certi” e che l’opera “sarà fondamentale non solo per collegare Sicilia e Calabria, ma anche per inquinare di meno aria e mare”.

Ue più unita

Al centro del bilaterale con la Germania è finito invece il tunnel del Brennero, mentre altri temi sul tavolo di Bruxelles sono stati la decarbonizzazione della navigazione e la “costruzione di una rete di trasporto transeuropea (TEN-T) affidabile, continua e di alta qualità”, per garantire una “connettività sostenibile in tutta l’Unione europea, senza interruzioni fisiche, strozzature o collegamenti mancanti”, come scrive il Consiglio dell’Ue dopo aver adottato la sua posizione sui temi.