Il Governo Meloni alla griglia di partenza per le politiche sull’auto di domani. È l’appello a un’Europa unita quello che viene lanciato dopo il tavolo automotive convocato oggi al Mimit (ministero delle Imprese e del Made in Italy); il primo di una serie promessa dal nuovo esecutivo.

Dopo aver chiamato a raccolta e ascoltato alcuni fra i principali protagonisti del settore, il ministro Adolfo Urso si rivolge a imprese e Istituzioni europee affinché facciano squadra di fronte alla transizione e alla corsa con i competitor internazionali.

Il mondiale dell’Europa

“Siamo pienamente consapevoli – le sue parole – che, oggi più che mai, sia assolutamente necessaria una politica industriale europea per rispondere alla sfida dei grandi produttori d’Oriente, come Cina e India, e a quello che hanno messo recentemente in campo gli Stati Uniti, con un significativo piano di sussidi e incentivi allo loro industria automobilistica”.

Il ministro non nasconde quindi le preoccupazioni legate alla gara con Pechino, finita nel mirino anche di Stellantis per il trattamento alle Case Ue, e all’Inflation Reduction Act americano, che premia le auto elettriche “made in USA” a scapito di quelle straniere.

“Per questo – continua Urso – è assolutamente necessaria un’intesa in Europa con gli altri grandi Paesi manifatturieri come Francia e Germania, con cui l’Italia deve impostare, insieme alla Commissione Ue, una politica attiva e propositiva, per consentire a chi vuole investire nel nostro continente di farlo, di produrre e quindi creare valore aggiunto e, di conseguenza, occupazione. Lo impongono i tempi moderni”.

 

Frasi che arrivano qualche giorno dopo il bilaterale con Parigi in cui il ministro ha gettato le basi per una nuova e più ricca collaborazione con l’industria transalpina. Ma adesso, chiuso il primo capitolo, si comincia a lavorare in vista dei prossimi appuntamenti. Perché il tavolo automotive, nelle intenzioni di Urso, andrà in scena ogni 3 mesi.

Ma i sindacati?

Il summit di oggi ha aiutato i player del settore a portare un po’ di idee sul tavolo del ministero e metterle in ordine in vista degli incontri che verranno. A fare notizia è però l’assenza a Palazzo Piacentini dei sindacati, a cui non è arrivato l’invito al Mimit.

Un “passo indietro rispetto alla gestione dei tavoli precedenti” è la definizione che dà Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil. “È necessario avviare da subito un confronto con tutte le parti in campo”.

Dichiarazioni a cui fa eco la denuncia di Roberto Benaglia e Ferdinando Uliano, segretario rispettivamente generale e nazionale della Fim-Cisl: “Confidiamo e ribadiamo la necessità di essere convocati in sede ministeriale in tempi brevi per discutere degli interventi necessari per accompagnare e rilanciare una delle realtà industriali ed economiche più importanti del nostro Paese”.

Il Governo promette comunque che “nel ciclo di incontri verrà dedicata attenzione anche alle parti sindacali e ai profili attinenti alla forza lavoro”.