Il disastro della centrale nucleare di Fukushima dell’11 marzo 2011 è tra i più gravi della storia. Il terremoto di magnitudo 9.1 e il conseguente tsunami con onde alte 14 metri provocarono danni gravissimi all’impianto, col conseguente sversamento di sostanze radioattive nell’oceano.

Per precauzione, nelle ore successive al disastro le autorità ordinarono l’evacuazione dei centri abitati nel raggio di 20 km coinvolgendo 154.000 persone. Molte di queste non hanno più potuto fare ritorno alla propria casa, con la conseguenza che alcuni paesi restano tuttora abbandonati e a dir poco spettrali, tra edifici in rovina e auto lasciate al proprio destino.

Un cimitero radioattivo

Il canale YouTube Exploring the Unbeaten Path si è avventurato nella zona di esclusione vicina a Fukushima per vedere da vicino la situazione a quasi 12 anni dall’incidente. Mettendo a rischio sé stesso (i livelli di radiazione sono ancora elevati in alcuni punti e, in ogni caso, la polizia vieta di avvicinarsi a determinate zone), lo youtuber ha documentato le centinaia di vetture abbandonate.

Tra queste ci sono delle vere e proprie perle JDM, come una Mitsubishi Lancer Evo VII completamente avvolta dalla vegetazione o una Nissan Skyline R32. A queste si possono aggiungere una Nissan 300ZX, varie Subaru WRX e una Porsche 911 Carrera 964 in stato di totale abbandono. Alcune delle auto sono state saccheggiate per i loro pezzi di ricambio e il problema è che molto difficilmente troveranno un nuovo proprietario.

Alcuni esemplari sono stati danneggiati gravemente dallo tsunami, mentre altri hanno un livello di radiazioni troppo elevato per essere esportate o, addirittura, per essere solo guidate. Le radiazioni, infatti, possono creare danni anche al metallo e alle componenti dell’auto nel lungo termine, oltre chiaramente a provocare un avvelenamento nei confronti di chi le utilizza abitualmente.

Purtroppo, quindi, per questi modelli così rari (e di altissimo valore, nel caso in cui venissero importate in Europa) non c’è assolutamente nulla da fare.