Il 1963 è un anno ricco di esordi destinati a grande celebrità nel mondo dell'automobile: tra le altre, debuttano la Mercedes SL "Pagoda" e la super-ammiraglia 600, Maserati lancia la prima Quattroporte e Porsche presenta la 911 erede della 356 destinata diventare "la Porsche" per eccellenza.
In una panoramica così roboante, il lancio di una berlina media popolare come la Opel Rekord A rischia sicuramente si apparire come un evento minore, specie considerato che in quel periodo la Casa rinnova i modelli con intervalli di pochi anni e che già nel '65 ne arriverà un'ulteriore evoluzione. Eppure, questo modello è una delle vetture più importanti nella storia di Opel.
Tutto nuovo tranne il nome
Quella denominata Rekord è una serie di vetture che trova origine dieci anni prima con la Olympia Rekord, a sua volta da considerare la continuazione delle Olympia degli Anni '20. Il modello del '53 rinnova per la prima volta anche il design rispetto alla produzione prebellica, e viene aggiornato diverse volte guadagnando i suffissi P1 e P2 fino al 1960, quando perde il nome Olympia.
Nel 1963 arriva la sua sostituta, che conserva soltanto il nome Rekord e cambia tutto: la lettera A suggerisce infatti che si tratta della prima esponente di una famiglia di vetture medie interamente nuova.

Opel Rekord A, una delle prime pubblicità d'epoca
La prima novità immediatamente apprezzabile è ancora il design, privo delle pesantezze stilistiche degli Anni '50 e delle cromature eccessive, è solido ma pulito e visivamente più "leggero" che conquista, come si sul dire, pubblico e critica, andando al tempo stesso a crescere nel posizionamento con dimensioni e spazio più generosi e anche una guidabilità migliorata e consumi migliori.

Opel Rekord A, la produzione a Russelsheim
Non cresce fuori ma dentro
Prodotta nella fabbrica di Russelsheim, la Rekord A non cresce in misure: come per la P2 supera di poco i 4,5 metri, la larghezza sfiora il metro e 70 cm e l'altezza il metro e 47, ed eredita l'attenzione agli aspetti pratici dei modelli precedenti a cui aggiunge però più spazio interno anche grazie a un disegno razionalizzato e al passo più lungo di 10 cm.
Vantaggi che si apprezzano sulla berlina, che ha anche quasi 500 litri di bagagliaio, e ancora di più sulla familiare, identica in lunghezza ma con oltre due metri cubi di volume di carico, sulla derivata commerciale e persino sul modello Coupé che dai tempi della Olympia Rekord fa parte della gamma.

Opel Rekord A Coupé 1963-1965
A tutto questo, aggiungeva una crescente attenzione alla sicurezza, tema già rilevante negli Anni '60. La rigidità torsionale della carrozzeria è stata aumentata del 30%, con buoni effetti anche sulla dinamica di guida, mentre le dotazioni specifiche comprendo un volante di sicurezza a due razze e, in opzione si possono richiedere freni a disco all’anteriore e impianto a doppio circuito.

Opel Rekord A 2 porte 1963-1965

Opel Rekord A Caravan

Opel Rekord A Van
Un caleidoscopio di colori
La gamma include, come già accennato, la berlina a due o quattro porte anche in allestimento L (Lusso) una versione coupé sportiva e le spaziose wagon, chiamata Rekord Caravan e van a tre porte. Complessivamente, la gamma colori sfiora le 30 combinazioni differenti di cui la metà bicolore.
I motori sono invece un argomento di secondo piano, nel senso che non presentano particolari innovazioni, ma sono le versioni aggiornate delle unità precedenti: la gamma iniziale include i quattro cilindri da 1,5 e 1,7 litri con 55 CV e 60 CV, a cui qui dal 1964 si aggiunge una versione top dotata del sei cilindri n linea da 2,6 litri della Kapitan, capace di ben 100 CV.
La carriera della "A" termina nel 1965, quando arriva la sua diretta evoluzione che tuttavia per Opel è già una seconda generazione, denominata Rekord B appunto. In quel lasso di tempo relativamente breve, la A ha totalizzato comunque quasi 900.000 unità.