Bel periodo, gli Anni '90. Non soltanto per il design, che in molti casi ha toccato le vette più alte, ma anche per la crescita tecnologica e prestazionale che ha visto molte auto, soprattutto utilitarie e compatte, uscire con forza dal ruolo di veicoli da trasporto e diventare potenti, sportive ed emozionanti. Compresa la Opel Astra.

La seconda generazione, introdotta nel 1998, non sarà ricordata forse come la più accattivante di tutte, ma è quella che ha proposto la gamma più ricca, introdotto novità interessanti tra i motori e soprattutto, inaugurato la linea OPC che per una ventina d'anni da allora è stata una delle "firme" delle altre prestazioni per eccellenza.

Salto di qualità

La storia della Opel Astra si sviluppa direttamente da quella della Kadett, anzi, di fatto è la sua prosecuzione diretta, che differisce nel nome per via della volontà di ringiovanire un po' l'immagine del modello e renderlo un po' meno teutonico. 

Per questo, le prime generazioni sono contraddistinte dalla lettera F (1991) e G (1998), proseguendo appunto la sequenza dalla Kadett che si è fermata alla quinta generazione e alla lettera E.

Opel Astra 1998

Opel Astra 1998

La Opel Astra F però non segna soltanto un cambiamento di immagine e stile, ma segna davvero un nuovo inizio, accompagnato da un record di produzione e vendita. Per migliorarlo, si può soltanto alzare la qualità e offrire una gamma ancora più ampia, ed è proprio su questo presupposto che nasce la Astra G.

Le novità iniziano dall'ossatura: è infatti la prima Opel con carrozzeria totalmente zincata e con un telaio progettato per migliorare la sicurezza chiamato DSA (Dynamic Safety Action), oltre che la prima dotata di un sistema di illuminazione migliorato con  fari ad alta potenza capaci di offrire il 30% in più di potenza luminosa. Dal 1999, poi, arriva anche l'ESP, il controllo di stabilità.

Opel Astra 1998, uno degli sketch

Opel Astra 1998, uno degli sketch

Progettata come... i dinosauri

La peculiarità più curiosa che accompagna lo sviluppo dell'Astra è la progettazione digitale con modelli 3D creati usato il nuovo programma Alias, un software creato inizialmente per l'industria del cinema di animazione e non e utilizzato anche per realizzare i dinosauri del primo Jurassic Park.

Malgrado le forme non sembrino più affusolate ed efficienti di molte altre vetture del periodo, in realtà lo sono: L'Astra G vanta un coefficiente aerodinamico di 0,29 che è , al momento del lancio, uno dei migliori in assoluto sul mercato, e linee semplici dietro alle quali si nasconde un preciso studio dei volumi.

Opel Astra, a gamma 1998

Opel Astra, la gamma 1998

Quattro versioni più una

La carrozzeria di base è un'inedita "due e volumi e mezzo" con portellone lunga 4,11 metri, circa 6 cm più della precedente, sulla quale vengono sviluppate le varianti a tre e cinque porte, che vantano un bagagliaio da ben 370 litri. Ben presto l'offerta si allarga alla Wagon e alla berlina a tre volumi (non per tutti i mercati) che sfiorano i 4,30 metri.

Dalla familiare viene derivata anche una versione commerciale, l'Astra Van, con due sole porte. La famiglia, però, è destinata ad allargarsi ancora con almeno altri tre modelli che arrivano pochi anni dopo.

Opel Astra Coupé 2000

Opel Astra Coupé 2000

Le sportive "firmate" Bertone e la Zafira

Il primo modello totalmente inedito che va ad arricchire la famiglia Astra viene lanciato nel 2000: si tratta dell'Astra Coupé, realizzata in collaborazione con Bertone che oltre al design cura anche la costruzione della carrozzeria nei suoi stabilimenti di Grugliasco. Da questa deriva la Cabrio, una decapottabile tradizionale con la classica capote in tela, che debutta però oltre un anno più tardi.

Opel Astra Cabrio 2001

Opel Astra Cabrio 2001

Nel frattempo, sempre nel 2000, Opel lancia un altro modello nuovo e in parte rivoluzionario che pur non facendo "nominalmente " parte della gamma Astra ne deriva a livello tecnico e ne completa l'offerta nel segmento C. Si tratta della Zafira, monovolume compatta da 4,32 metri che nasce sullo stesso pianale dell'Astra ed è anche luna delle prime in questa categoria a offrire sette posti.

Opel Zafira 2000

Opel Zafira 2000

I motori: dall'escalation del Diesel al metano

Sul piano motoristico, Astra G sarà ricordata soprattutto per la varietà di offerte e tecnologie: debutta con una famiglia di benzina Ecotec che va da 1,2 litri e 65 CV fino a un 2,2 da 147 CV, passando per 1.6, 1.8, 2.0, tutti a 16 V. A questi si aggiungono i turbodiesel 1.7 TD e 2.0 16V TD, entrambi con albero a camme singolo, ultimi esponenti della famiglia DTL con precamera, che proprio con l'Astra vivono una doppia evoluzione.

Già nel 1999, infatti, entrambi diventano vengono aggiornati con nuove teste e iniezione diretta, che portano le potenze da 68 a 75 CV nel primo caso e da 82 a 101 nel secondo abbassando anche il regime di giri e migliorando la coppia. Così evoluto prendono la sigla DTI.

Tra il 2002 e il 2003, con il modello avviato alla fine della carriera (che comunque dura ancora tre anni) arriva il secondo step: mentre al vertice della gamma Diesel arriva un 2.2 DTI da 125 CV, il 1.7 CDTI inaugura il primo sistema di iniezione common rail, con 80 CV ma anche consumi ridotti e miglior risposta.

Opel Astra SW CNG 2003

Opel Astra SW CNG 2003

Nello stesso anno, tra i benzina debutta il 1.4 Twinport, dotato di un sistema di controllo valvole che aumenta la potenza da 100 a 103 CV ma soprattutto abbassa notevolmente i consumi. Inoltre, nel 2003 Opel introduce sulla Astra SW (e sulla Zafira) la prima versione a metano "monovalente", ossia con il gas come alimentazione principale e il serbatoio della benzina ridotto a 15 litri. Spinta da un 1.6 16V ottimizzato, eroga 97 CV e promette 370 km di autonomia a gas.

Opel Astra OPC 2001

Le OPC

L'Astra G è anche il modello che tiene a battesimo la uova divisione sportiva, chiamata Opel Performance Center o più semplicemente OPC: diretto da Volker Strycek, esordisce con la Opel Astra OPC del 1999, una 3p spinta da una variante del 2.0 16V portata a 160 CV e prodotta in edizione limitata, ma è soltanto l'inizio: nel 2003 arriva la nuova versione, stavolta "di serie", con motore 2.0 Turbo da 192 CV (che entra anche nella gamma della Coupé anche se non come OPC), proposta anche come Station Wagon.

Opel Astra OPC Turbo 2003

Opel Astra OPC Turbo 2003

Infine, le competizioni: L'Astra G dà vita a una vettura da turismo che dal 2000 corre nel campionato DTM: ispirata alla coupé, monta però un V8 sviluppato apposta per lei, ottenendo al debutto il secondo posto e aprendo la strada a una serie di partecipazioni in gare endurance. Al Salone di Ginevra 2001, Opel presenta infine l'evoluzione massima con la Astra OPC X-treme, una concept da 444 CV e uno 0-100 km/h da 3,9 secondi.

Fotogallery: Opel Astra G 1998-2006