Cambiare nome a un'auto è al tempo stesso un rischio e un'opportunità. E' utile per sottolineare una fase di rinnovamento, ma può disorientare la clientela più affezionata, specie se il modello ha una lunga carriera alle spalle. Quando, sul finire degli Anni '80, la dirigenza General Motors ha deciso di ribattezzare la Opel Kadett con il nome Astra il modello vantava cinque generazioni e origini risalenti addirittura al 1938.

Sulla carta, la motivazione ufficiale stava nel desiderio di unificare l'immagine dei modelli prodotti sui vari mercati: Astra è infatti il nome con cui le Kadett di quarta e quinta generazione erano conosciute sul mercato britannico, dove peraltro uscivano (e tuttora escono) marchiate Vauxhall.

A rigor di logica sarebbe stato più pratico modificare la denominazione nel Regno Unito piuttosto che nel resto d'Europa, invece è stato fatto il contrario. Forse perché, malgrado la buona diffusione del modello, la parola Kadett era un po' troppo "tedesca" ed evocava reminiscenze militari, anche a 40 anni dall'ultima guerra.

Evoluzione minima

Che la Opel Astra, uscita nel 1991, fosse la continuazione della Kadett era evidente anche prima di scendere nel dettaglio: design ammodernato ma non certo stravolto, gamma e motori molto simili. In più, la Casa non si era nemmeno preoccupata di far ripartire le sigle di progetto, identificando il modello come Opel Astra F, erede della Kadett E.

La piattaforma, del resto, era la sempre medesima: denominata da GM T-Body, sarebbe stata utilizzata ancora, con qualche aggiornamento, sulla successiva generazione Opel Astra G del '98.

Opel Astra F 1991-1998
Opel Astra F 1991-1998
Opel Astra F 1991-1998

Uno dei pregi principali dell'Astra, anche questo ereditato dall'antenata, era la varietà della gamma: la compatta offriva infatti nuovamente versioni 2 volumi a 3 e 5 porte, tre volumi a 4 porte e station wagon, chiamate Caravan in Germania, a 5 porte, e infine Cabriolet, lanciata appena un paio di anni dopo le altre. Al confronto con la Kadett mancava la wagon a 3 porte, in realtà proposta dal '92 come modello commerciale privo dei sedili posteriori denominato Astra Van.

Opel Astra F 1991-1998
Opel Astra F 1991-1998

Quanto ai motori, la gamma proponeva benzina 1.4, 1.6, 1.8 e 2.0 tutti a iniezione e catalizzati, anche se in molti casi evoluzione dei precedenti, e vari Diesel 1.7 aspirati e turbo da 60 e 68 CV sostituiti poi dal 1.7 turbo-intercooler di origine Isuzu da ben 82 CV. I cambi erano quasi tutti manuali a 5 marce, con l'opzione di un automatico a 4 rapporti per alcune motorizzazioni. Inoltre, la sicurezza ha fatto un passo avanti con l'adozione su tutti i modelli delle cinture con pretensionatori.

Opel Astra F 1991-1998

La GSi, la Turbo e l'elettrica

Anche il modello sportivo non era esattamente una novità: la GSi ha infatti ereditato i motori dall'omonima versione della Kadett. Quest'ultima aveva infatti iniziato con un 1.8, poi sostituito da un 2.0 disponibile con e senza catalizzatore e con potenze di 115 e 130 CV che salivano a 156 e 150 sulle successive varianti 16V. Sull'Astra GSi sono approdati inizialmente i 2.0 catalitici, con le medesime potenze, affiancati poi da un 1.8 16V da 125 CV.

La vera versione "da sparo" era però la 2.0 Turbo del '93, equipaggiata con lo stesso motore della Calibra: forte di 204 CV toccava i 235 km/h e scattava da 0 a 100 km/h in meno di 8". Il suo testimone sarebbe stato raccolto dalle Astra OPC, firmate dall'Opel Performance Center.

Opel Astra F 1991-1998
Opel Astra F 1991-1998
Opel Astra F 1991-1998

Una curiosità interessante da rispolverare in tempi di elettrificazione e con l'imminente nuova generazione (l'11a iniziando a contare sempre dalla Kadett A del '62) che si prepara a diventare la prima a batteria, è la Astra Impuls III.

Si tratta della prosecuzione degli esperimenti che Opel aveva avviato già nei primi Anni '60 con la Elektro GT, e che ha preso la forma di una piccola flotta di vetture equipaggiate con diversi tipi di batterie. Tra cui la celebre batteria Zebra, al sodio-cloruro di nickel, utilizzata anche da Mercedes per i prototipi elettrici della Classe C e del Vito ben 25 anni fa.

Opel Astra F 1991-1998
Opel Astra F 1991-1998
Opel Astra F 1991-1998

Un successo che resiste

Con 4 milioni e 130mila unità, l'Astra F detiene ancora oggi un record di produzione che nessun'altra Opel successiva è riuscita ad eguagliare, complice il fatto che GM non ha mai utilizzato il brand al di fuori dell'Europa, preferendo vendere alcuni dei suoi modelli con marchi come Buick, Chevrolet e Holden. Oggi però, con PSA e poi Stellantis, le cose sembrano destinate a cambiare e Opel promette di diventare anch'esso un marchio globale.

 

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