Il concetto di fabbrica flessibile e di processi a basso impatto ambientale non sono nati nel XXI secolo. A Russelsheim, nel complesso dove tuttora si svolge il grosso dell'attività del marchio Opel, le pratiche innovative per migliorare la produzione e per renderla più eco-compatibile sono principi già noti nei decenni precedenti così come una certa vocazione alla versatilità.
Qui nel periodo durato quasi un secolo in cui Opel è stata sotto il controllo di GM, si sono infatti avvicendati molti modelli costruiti su piattaforme differenti, ma soprattutto sono nati alcuni centri di eccellenza, come quelli per la progettazione dei motori a benzina, dei sedili e quello per lo sviluppo di soluzioni per l'idrogeno, che la Casa del Fulmine ha portato in dote a PSA prima e a Stellantis dopo.
La prima catena di montaggio tedesca
Il complesso produttivo di Russelsheim è uno dei più antichi d'Europa. La costruzione della prima fabbrica della Adam Opel AG risale al 1898. L'anno successivo ha prodotto la sua prima automobile e sempre qui, nel 1924, ovvero appena quattro anni dopo l'acquisizione da parte di General Motors, è stata installata la prima catena di montaggio utilizzata in Germania.
Nel 1935, con la Olympia, Opel ha inoltre introdotto la struttura a scocca portante, novità vista soltanto un anno prima in Francia sulla Citroen Traction Avant che ha portato con sé l'innovativa fase del "matrimonio" in cui la meccanica e gli assali venivano (e vengono tuttora sulle auto odierne) inseriti nella carrozzeria dal basso con appositi sollevatori (in quell'anno, Russelsheim si costruivano già 100.000 veicoli l'anno).


Costantemente all'avanguardia
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale i primi mezzi a uscire da una fabbrica semidistrutta dai bombardamenti sono stati gli autocarri Blitz, seguiti nel 1950 da una versione aggiornata della Olympia con cui l'impianto, nel frattempo rimesso faticosamente in sesto, ha ricominciato a produrre automobili avviando un processo di evoluzione che ha costantemente migliorato la precisione e la qualità costruttiva, oltre alla capacità, arrivata a oltre 160.000 unità l'anno nel 1954.

In quell'anno sono iniziati i lavori di costruzione degli edifici destinati ad accogliere le presse e una nuova e più moderna linea di assemblaggio che hanno portato il potenziale produttivo a circa 1.000 veicoli al giorno. Dato interessante se consideriamo che lo stabilimento non ha quasi mai prodotto utilitarie o compatte, ma modelli medi e superiori (la Kadett e la Corsa sono state destinate altrove), come la celebre serie Rekord ma anche le Admiral, Kapitan, Diplomat, Senator, fino alle più recenti Vectra, Manta, Calibra e Omega.

Le prime politiche green
I primi passi verso il moderno concetto di sostenibilità sono arrivati da quello che è tuttora uno dei processi più critici della produzione, vale a dire la verniciatura: nel 1981 Opel è stata la prima Casa automobilistica a impiegare, in un reparto di nuova costruzione da 400 metri gestito da un cervello elettronico, vernici ecocompatibili a base di acqua utilizzate prima per lo strato di fondo e poi anche per quelli superiori.

Le fasi potenzialmente più pericolose per la salute degli addetti sono state affidate a una serie di robot. Nel 2002, l'impianto è stato aggiornato dentro e fuori, nel primo caso con nuova pressa ad alta efficienza e a basso consumo energetico, nel secondo con una nuova centrale elettrica.
Verso la fine del decennio, qui sono anche stati introdotti nuovi principi costruttivi, come la produzione modulare, con aree dedicate all'assemblaggio di porte complete e gruppi meccanici da avviare alle linee di montaggio, da parte di squadre di addetti.

Questo insieme a un'innovativa disposizione a stella delle linee di assemblaggio con spazi per la fermata dei camion destinati al trasporto dei componenti), che ha permesso la costruzione di modelli differenti sulla medesima linea, snellendo la produzione.
Verso l'elettrico passando... dall'idrogeno
Oltre al quartier generale del marchio, come accennato in apertura, Opel conserva a Russelsheim importanti centri sviluppo a cui PSA, dopo aver acquisito la Casa tedesca da GM nel 2017, ha deciso di affidare la progettazione dei motori a benzina, dei veicoli commerciali per l'intero Gruppo e soprattutto il Centro di Competenza per l'Idrogeno e le Fuel Cell, oggi strategico per il neonato gruppo Stellantis in cui PSA è confluita con FCA.
Qui si realizzano infatti i primi commerciali leggeri elettrici alimentati a idrogeno, il Vivaro-e Hydrogen e le analoghe varianti dei gemelli francesi Peugeot Boxer e Citroen Jumpy, che vengono costruiti in Francia e poi inviati a Russelsheim per l'installazione del complesso a celle di combustibile.

Il ritorno della compatta
Quanto alle auto, paradossalmente questa fabbrica è l'unica tra quelle al servizio di Opel che fino a quest'estate non utilizzava ancora le nuove piattaforme PSA. Questo perché il principale modello prodotto fino a ieri era la Insigna, ultima ad essere ancora costruita su una base di origine GM, che fino al 2020 usciva di qui anche nella variante americana Buick Regal e quella per l'Australia, la Commodore, venduta con il marchio Holden che il colosso di Detroit ha recentemente soppresso.

Tuttavia, con l'uscita di scena della Zafira di terza generazione nel 2020, Stellantis ha deciso di sfruttare proprio da quest'autunno la capacità di Russelsheim per la nuova Astra serie L, seconda generazione ad essere prodotta qui, dopo la serie J del 2009-2015.
La nuova Astra, accolta con ulteriori lavori di aggiornamento ai reparti assemblaggio e verniciatura che sono così stati resi ancor più efficienti, sarà anche la prima vettura elettrificata mai assemblata a Russelsheim: al modello ibrido, disponibile già al momento dell'imminente lancio, si aggiungerà infatti dal 2023 la versione 100% elettrica.
La scheda di Russelsheim
Inaugurazione | 1898 |
Proprietà | Adam Opel AG |
Collocazione | Russelsheim um Main, Hasse (Assia), Germania |
Superficie complessiva | 1.154.750 metri quadri |
Dipendenti impiegati | 15.600 circa di cui 14.600 addetti alla produzione |
Capacità produttiva | 180.000 veicoli l'anno |
Altre attività | Quartier generale Adam Opel, International Technical Development Center, centro test di Dudenhofer, Centro di competenza per l’Idrogeno e le celle a combustibile |
Modelli attualmente prodotti | Insignia (B) |
Modelli storici più importanti prodotti | Opel Olympia, Rekord, Commodore, Admiral, Kapitan, Vectra, Manta, Calibra, Astra (J), Zafira Tourer (C), Insignia/Buick Regal/Holden Commodore |
Modelli di prossima produzione | Astra (L) e Astra-e (2023) |