La 24 Ore di Le Mans contiene sempre tante storie e quella del 2023, oltre alla epocale vittoria della Ferrari, ne custodisce un’altra che potremmo definire il derby di Stellantis e vede protagonisti Carlos Tavares, amministratore delegato del grande gruppo che va da Fiat a Peugeot, e il suo presidente ovvero John Elkann che è anche presidente della Ferrari. 

Nei derby il risultato non è mai scontato, ma alla fine parla sempre chiaro: la Ferrari ha stravinto con la fuoriclasse 499P che ha debuttato solo lo scorso marzo in pista, mentre le Peugeot 9X8, in gara già dalla scorsa stagione, sono arrivate rispettivamente a 12 e 30 giri. A un certo punto la Peugeot era passata in vantaggio, quando la pioggia aveva esaltato le caratteristiche tecniche e del "balance of performance" dei suoi prototipi. E Tavares, che è stato al box per tutto il tempo, se la rideva dando pacche a Jean-Marc Finot, capo di Stellantis Motorsport.  

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La Ferrari 499P sul circuito de La Sarthe

Il trio Elkann, Blume, Porsche

Nel box della Ferrari, invece John Elkann, è apparso solo all’ultimo. C’erano ovviamente il ceo Benedetto Vigna e Charles Leclerc, ma la sorpresa è stato vedergli accanto Oliver Blume e Wolfgang Porsche a seguire le fasi finali della gara. Trattasi rispettivamente del ceo del gruppo Volkswagen e del figlio di Ferdinand, membro del consiglio di amministrazione, ma soprattutto dei consigli di sorveglianza di Volkswagen, Audi e naturalmente Porsche. Anche questo, quando Ingolstadt correva contro Zuffenhausen a Le Mans, è stato un bel derby da seguire dopo quello giocato tra borsa, veti incrociati e legami di parentela. 

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John Elkann a Le Mans 2023

E la storia, in un certo senso, si è ripetuta mettendo insieme i protagonisti di quei derby fratricidi che univano la tradizione con il presente, l’operatività dell’ingegnere diventato manager contro l’uomo di finanza quale ultimo rampollo di una dinastia che non ostenta i gioielli della corona, ma vuole il nero su ogni bilancio e il Rosso – quello con la R maiuscola – solo per il gioiello che il nonno Gianni comprò proprio una settimana dopo che la Ferrari prese la quarta sberla consecutiva dalla Ford a Le Mans. Era il 21 giugno 1969 e Torino era entrata al 50%. 

Se Ferrari supera Stellantis anche in Borsa

Sergio Marchionne ha di fatto separato Ferrari e il grande gruppo nel 2013. E il risultato è che la Rossa ha già vinto il derby dei valori con Stellantis quando lo scorso maggio è stato certificato che Maranello vale in borsa 49,2 miliardi di euro contro i 47,1 dell’azienda guidata da Tavares e che ha il suo azionista di riferimento in Exor, cassaforte finanziaria della famiglia Agnelli dove sono custodite il 14% delle azioni di Stellantis e il 24% di Ferrari. La differenza dunque è che Elkann può esultare, mentre il portoghese può solo riguardarsi la foto scattata allo schermo dei momenti in cui la sua Peugeot era passata in testa. 

Foto - Ferrari 499P, l'ibrido vince a Le Mans

Ferrari 499P, l'ibrido vince a Le Mans

Per carità: Tavares può anche godersi i numeri dell’azienda che conduce con 16,8 miliardi di utile su 179,6 miliardi di ricavi. Ma non vi è dubbio che 1,34 euro per azione di dividendo vadano in tasca all’utilizzatore finale che è Elkann e di cedole ne ha 449.410.092. A conti fatti, vuol dire 602 milioni di euro ai quali sommare gli 80,4 milioni prodotti da Ferrari nell’ultimo bilancio. I numeri non mentono: 1,81 euro di dividendo per le 44.435.280 azioni in mano a Exor danno quella cifra che riposa insieme all’altra nella già citata cassaforte. 

Certo che sui campi di gara non si pensa al denaro, il cuore prende i giri dei motori e le emozioni mettono nel cassetto le ragioni. Al tavolo dei consigli di amministrazione subentra il muretto e ai membri del board i meccanici, gli ingegneri e i piloti. Però certi derby continuano e sono gli stessi capi che si vestono di cappellini e giacche dei team mettendosi sulla testa le cuffie per ascoltare le voci di chi sta al volante cavalcando 700 e più cavalli sulla soglia dei 350 chilometri all’ora di fronte a oltre 300mila persone e al mondo. 

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Le due Peugeot, ottava e e dodicesima al traguardo

La verità è che, con ogni probabilità, tra qualche anno di Tavares non se ne sentirà più parlare quando andrà in pensione, Elkann rimpiangerà gli utili che gli portava, ma la Ferrari che vince l’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans, con tutte le sue immagini e i suoi uomini, ci darà ancora un tuffo al cuore pensando a tutte le storie umane ed economiche che si sono incrociate intorno alla "corsa delle corse", al tempio dove tutti i sacerdoti, lasciando fuori la loro parte di mercante, vedono la loro gallina dalle uova d’ora diventare feticcio dal poter orrendo. Per sole 24 ore. 

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