Quasi 100 anni fa, Opel era il più grande produttore di biciclette al mondo, poi tutto è cambiato e l'azienda si è concentrata sulla produzione di auto. Tuttavia, seguendo la propria tradizione, gli ingegneri Opel si sono occasionalmente occupati di veicoli concettuali con due o tre ruote.
Al Salone di Francoforte del 2011, Opel sorprende i visitatori con l'insolito concept RAK-e. Il nome è un omaggio alle auto a razzo RAK di Fritz von Opel della fine degli anni Venti e il suo aspetto è rimasto impresso nella memoria di molti.
Il futuro già dieci anni fa
Opel definisce il RAK-e un "veicolo sperimentale sfacciato per il futuro a zero emissioni". Il layout del veicolo a due posti alimentato a batteria rappresenta un concetto di leggerezza e pone l'enfasi sull'efficienza.
Il RAK-e, sofisticato dal punto di vista aerodinamico, ha due ruote con una carreggiata più larga sull'asse anteriore, mentre la trazione è assicurata da doppie ruote posteriori montate a stretto contatto, molto simili a quelle di una reclinabile a tre ruote. Visivamente, ricorda in qualche modo le piccole auto degli anni Cinquanta, come lo scooter cabinato Messerschmitt.

Il concept Opel RAK-e
La particolarità è il cofano dell'abitacolo, che funge contemporaneamente da ingresso e uscita e si apre e chiude automaticamente. Il RAK-e è lungo esattamente tre metri e largo ben 1,20 metri. In teoria, all'interno possono trovare posto due persone, ma secondo il costruttore sarebbe ideale per una sola.
Degno di nota è il fatto che il RAK-e è stato sviluppato e progettato in collaborazione con KISKA, ovvero con i progettisti della KTM X-Bow.
I numeri del RAK-e
Il veicolo leggero e privo di emissioni pesa solo 380 kg e Opel dichiara un'autonomia di 100 chilometri, con una velocità massima di 120 km/h. Numeri da baby elettrica tedesca per la città.
Un'idea (seppure con un aspetto e una scheda tecnica completamente diverse) che si è concretizzata nell'agosto del 2021, quando Opel ha presentato la Rocks-e su base Citroen Ami.