Elettrica o a benzina, la nuova Alfa Romeo 33 Stradale non può fare a meno di affascinare chi ha sempre sognato una supercar italiana dalle prestazioni elevatissime e uno stile mozzafiato, magari con carrozzeria in uno sfavillante e storico colore "rosso corsa".
Al di là delle tante suggestioni di design derivate dalla prima 33 Stradale del 1967, la nuova Alfa Romeo sfoggia un interno davvero spettacolare con uno stile aeronautico che risulta quasi unico nel panorama delle sportive del nuovo millennio.
Il collegamento con il mondo degli aerei non è nuovo per Alfa Romeo, il marchio italiano che già quasi cent'anni fa costruiva motori per aeroplani. Ma di questo vi parliamo dopo, perché prima vogliamo scoprire con voi quali sono gli elementi dell'abitacolo di Alfa Romeo 33 Stradale che arrivano dal settore del volo.
Carbonio, pelle e alluminio in un abitacolo aeronautico
Iniziamo col dire che i comandi interni della nuova Alfa Romeo 33 Stradale, per quanto modernissimi come tecnologia e concezione, hanno un look a metà strada tra il futuribile e il nostalgico. Insomma, l'idea è quella di un jet stradale dove domina la fibra di carbonio, ma anche la pelle e l'alluminio, metallo d'elezione per costruire aeroplani fin dagli albori del volo.

Alfa Romeo 33 Stradale (2023), l'abitacolo aeronautico
D'alluminio sono infatti i pulsanti dedicati alle funzioni principali, pochi comandi fisici sulla console centrale ricavati dal pieno per rendere intuitivo e a prova d'errore l'uso dei tasti. Si parte dall'avviamento che è una sorta di chiave fissa, a portata di mano, da ruotare a destra per accendere il motore e a sinistra per spegnerlo.

Alfa Romeo 33 Stradale, i comandi sul tunnel centrale
Un tunnel centrale tutto da toccare
A chiudere in basso il tunnel centrale con un finitura reticolare c'è il pulsante Quadrifoglio con la scritta "Partenza Veloce" che attiva il launch control, mentre sopra troviamo la regolazione del volume dell'impianto audio, le levette del cambio e i cosiddetti "controlli di prestazione".

Alfa Romeo 33 Stradale, il dettaglio delle levette d'alluminio
Sulla sinistra ci sono due levette rotanti per scegliere tra la modalità di guida Strada e Pista e per regolare le sospensioni da morbide a medie, fino a rigide. A chiudere il tunnel centrale in alto ci sono poi quattro levette per Porte, Schermo, Assetto e Telefono.
L'Alfa Romeo 33 Stradale vista da vicino: il video
Una seconda plancia sul tetto, come nei jet
Il resto della plancia, così come il volante, è privo di qualsiasi altro comando fisico. Questi sono stati tutti spostati su un'altra piastra d'alluminio applicata alla parte centrale del tetto, proprio tra le due sezioni trasparenti integrate nelle portiere. Una soluzione, questa, che arriva direttamente dal cockpit di alcuni aerei.

Alfa Romeo 33 Stradale, la plancia comandi sul tetto
Qui troviamo le levette per i vetri elettrici, la regolazione degli specchietti, il pulsante dell'hazard (le quattro frecce) e i comandi della climatizzazione, oltre che delle luci interne.

Alfa Romeo 33 Stradale, l'abitacolo

Alfa Romeo 33 Stradale, l'interno della portiera
Grande strumentazione digitale
Un altro aspetto da considerare è quello della strumentazione della 33 Stradale che, come sui più moderni aerei di linea e militari (il cosiddetto "glass cockpit"), è completamente digitale e su un unico grande display.

Alfa Romeo 33 Stradale (2023), il quadro strumenti digitale
Anche la tradizione Alfa Romeo del quadro strumenti "a cannocchiale" viene rispettata in pieno, con tutte le informazioni necessarie alla guida mostrate in modo chiaro e la grafica che varia a seconda che si selezioni la modalità di guida Strada o Pista.
Quando i motori Alfa Romeo volavano davvero
Tornando, per chiudere, al collegamento diretto tra l'Alfa Romeo e l'industria aeronautica, ricordiamo che il marchio italiano ha iniziato a costruire motori a pistoni per aerei nel 1925, su licenza dell'inglese Bristol, arrivando a progettare il suo primo propulsore D2 (9 cilindri a stella, 13,74 litri e 240 CV) nel 1930. Nel dopoguerra arrivano anche i turboreattori su licenza.
A volare con i motori Alfa Romeo sono stati diversi velivoli firmati Caproni, CANT, Savoia-Marchetti, ma anche Macchi e Reggiane con i 12 cilindri a V invertita prodotti su licenza Daimler-Benz. Del 1941 è la nascita di Alfa Romeo Avio (confluita in Avio SpA nel 2023) nello stabilimento campano di Pomigliano d'Arco, lo stesso che si è poi trasformato nel progetto Alfasud e poi nell'attuale fabbrica Stellantis.