Le vetture giapponesi hanno la fama di essere più originali e stravaganti rispetto alla media. I costruttori orientali sperimentano non a caso più di frequente rispetto a quelli europei o statunitensi, in termini di stile e nuove soluzioni, ottenendo risultati inconfondibili già dalla prima occhiata. La Honda Civic, per esempio, ha una linea molto più affusolata e filante delle berline costruite in Francia o Germania: può piacere come risultate troppo impegnativa, ma il suo look ha un’impronta ben definita e non porta a scambiarla con nessun’altra vettura. Lo stesso vale per la Suzuki Ignis, sul mercato da pochi mesi, che interpreta in maniera del tutto personale il tema del crossover urbano: ha linee solide, archi passaruota ben torniti e fanali molto ampi. La Ignis però non è solo apparenza, come vi dimostriamo in questa prova del #perchécomprarla.
Pregi e difetti
L’utilitaria giapponese misura 3,70 metri in lunghezza e ha dimensioni non troppo lontane dalla Fiat Panda (3,65 metri), ma lo spesso montante posteriore e la vetratura meno estesa le conferiscono un aspetto solido e massiccio. All’interno lo spazio per la testa non è così elevato, a fronte soprattutto dell’altezza superiore alla media (1,60 metri), ma il bagagliaio ha una capacità minima piuttosto generosa (267 litri) e soluzioni non disponibili su modelli concorrenti: il divanetto ad esempio più scorrere in lunghezza, così da aumentare lo spazio per le ginocchia o ampliare il baule. La forma del vano bagagli è regolare, ma non ci sono l’omologazione per 5 e le bocchette per chi siede dietro. L’ergonomia del posto guida è buona, i materiali colorati mascherano qualche accorgimento al risparmio e la plancia ha un aspetto curato, grazie allo schermo da 7 pollici sempre compreso nel prezzo. Sulla visibilità influiscono i due grossi montanti posteriori.
Quale scegliere
La Suzuki Ignis si può scegliere in tre livelli di allestimento (iCool, iTop, iAdvenure), con la trazione anteriore o integrale e un motore a benzina, da 1.2 litri, disponibile anche con l’ibrido “leggero” SHVS: è meno sofisticato di altri, perché ad esempio non le consente di muoversi a zero emissioni, ma taglia i consumi e rende più corposa la spinta del 1.2. I cavalli sono 90, ma il peso contenuto ed i rapporti del cambio ravvicinati consentono alla Ignis di muoversi con agilità e brillantezza, nonostante le sole 5 marce e uno sterzo non di riferimento per precisione. Il listino parte dai 14.050 euro della Ignis 1.2 iCool 2WD e raggiunge i 19.000 euro della 1.2 Hybrid iAdventure 4WD. La dotazione però è sempre molto ricca, grazie alla presenza di serie dei sedili anteriori riscaldabili, del divanetto regolabile e ripiegabile, delle ruote da 16 pollici e della frenata automatica d’emergenza. Nel corso della nostra prova abbiamo percorso in media 15,4 km/l.