C’è chi le mode le impone, chi le segue. Subaru, né una né l’altra: il Costruttore giapponese, semplicemente, va per la propria strada. Un esempio? I SUV sono un fenomeno in crescita esponenziale, negli ultimi anni, ma la Forester, primo SUV Subaru, è del 1997. Affiancato poi nel 2012 dalla XV. E se è vero che i grandi numeri li hanno fatti e li stanno facendo gli altri, i giapponesi non si preoccupano e continuano a proporre soluzioni tecniche molto particolari, che hanno parecchia influenza anche sull’uso quotidiano della macchina.

Pregi e difetti

Che sia una macchina speciale, la XV come ogni altra Subaru, lo dimostra anche il fatto che i suoi punti di forza siano anche le sue debolezze. Mi spiego meglio: non si può negare che la trazione integrale sia un “plus” (non tutti i SUV ce l’hanno), ma la soluzione tecnica adottata da Subaru limita lo spazio per il bagagliaio - il cui piano infatti è alto - e per i piedi di chi siede dietro. Idem le sospensioni posteriori Multilink, raffinate ma anche ingombranti, che “rubano” cm lateralmente al vano di carico. Coraggiosa poi la scelta di abbandonare il diesel, puntando solo su due motori benzina - 1.6 e 2.0 - peraltro aspirati: tutti quelli che rimangono affezionati al gasolio andranno per forza da qualche altra parte.

Leggi anche:

Quanto costa

Si parte dai 22.990 euro della versione base che, a differenza di quanto accade di solito, si può anche prendere in considerazione. L’estetica non la premia, è vero, perché non ci sono le barre sul tetto né i fari a led, ma tra le altre cose, compresi nel prezzo ci sono Android Auto e Apple Car Play, frenata automatica d’emergenza, sedili anteriori riscaldati, climatizzatore automatico e cruise control adattivo. L’esemplare provato, con motore 2.000 e allestimento top Premium, costa invece 32.490 euro, cifra nella quale c’è davvero di tutto, anche il tetto in vetro apribile elettricamente.

Fotogallery: Nuova Subaru XV, il crossover ritorna fuoristrada