La Volkswagen T-Roc ha risposto alla "fame" di SUV compatti degli automobilisti, proponendosi di fatto come l'alternativa ad assetto rialzato della sorella Golf. Un modello capace di vendere più di 1 milione di unità in 4 anni, rivelandosi strategico per la crescita del brand, nonostante alcune critiche da parte dei clienti. Una su tutte: le plastiche dell'abitacolo.
Un aspetto al centro del restyling della T-Roc, che proprio all'abitacolo ha riservato le principali novità, tra materiali e tecnologia, aggiornando anche - in maniera leggera - l'esterno senza però toccare la gamma motori, che rimane quindi priva di un qualsivoglia livello di elettrificazione, puntando ancora una volta su classici benzina e diesel e sulle 2 varianti di carrozzeria: classica o cabrio, per chi il SUV lo vuole vista cielo.
Esterni | Interni | Guida | Curiosità | Prezzi
Esterni
Per notare le differenze tra la T-Roc restyling e la versione che l'ha preceduta bisogna concentrarsi su alcuni elementi come i paraurti anteriore e posteriore, leggermente ridisegnati e sui gruppi ottici, rinnovati con una nuova firma luminosa.

Quelli anteriori poi ora sono sempre a LED, con la possibilità di averli anche con tecnologia Matrix LED che aggiunge 24 elementi per ciascun proiettore, in grado di accendersi e spegnersi in automatico per non abbagliare gli altri automobilisti mantenendo la miglior illuminazione possibile sul resto della strada. In questo caso la mascherina è attraversata da una sottile striscia luminosa che si interrompe al centro, dove è presente il logo Volkswagen.
Altre novità minori comprendono 4 nuovi colori carrozzeria e nuovi cerchi in lega, con misure comprese tra 16" e 19" e disegni dedicati a seconda dell'allestimento. Allestimenti che si differenziano anche per quanto riguarda dettagli di stile, con la R-Line caratterizzata da un design più sportivo ispirato alla T-Roc R, quella col 2.0 turbo benzina da 300 CV.

Interni
Abitacolo vero protagonista del restyling della T-Roc: il SUV compatto tedesco infatti vede rivoluzionarsi la plancia, dominata dal monitor touch dell'infotainment ora sistemato a sbalzo e con diagonali da 8" o 9,2". Il software è l'ultimo aggiornamento del MIB3 del Gruppo Volkswagen, sempre connesso e con aggiornamenti OTA e la possibilità di scaricare nuove funzionalità a pagamento (come le mappe del navigatore) tramite shop dedicato. Non mancano Android Auto e Apple CarPlay, anche in modalità wireless.

Al di sotto scompaiono pulsanti fisici e manopole per il climatizzatore sostituiti, come sulla Golf e altri modelli della Casa, da comandi a sfioramento retroilluminati. Comandi riportati anche sul monitor, così da non dover abbassare lo sguardo ogni volta che si vuole modificare temperatura o velocità del flusso d'aria.
Davanti al guidatore poi è sempre presente la strumentazione 100% digitale, visualizzata su uno schermo a colori da 8" sulla versione base Life, da 10,25" su tutte le altre. Strumentazione che si conferma tra le migliori del mercato, fluidissima nel passare da una schermata e l'altra e ricchissima di informazioni, sempre perfettamente visualizzabili grazie all'assenza di eventuali riflessi di luce.
Anche il volante si modifica nel disegno e soprattutto nei comandi, che rimangono al solito numerosi (forse troppi, col risultato di avere razze particolarmente affollate) e sono disponibili anche con tecnologia capacitiva.

Come anticipato poi, grande cura è stata data alla scelta dei materiali: tutta la parte alta della plancia è ora ricoperta da un materiale espanso che dona un gradevole effetto soft touch. Ci sono anche nuove rifiniture con impunture a vista. Stesso discorso per la parte interna dei pannelli porta e, a seconda delle versioni, i rivestimenti sono in tessuto oppure in similpelle.
Infine il bagagliaio: qui nulla cambia (ed è un bene) con la capacità minima di 455 litri, un comodo doppio fondo e la capacità massima pari a 1.290 litri quando si abbattono gli schienali della seconda fila.
Guida
Come detto la Volkswagen T-Roc 2022 non conosce elettrificazione e mantiene una gamma motori classica, col 2.0 TDI da 150 CV - abbinato a trazione anteriore e cambio DSG 7 rapporti - protagonista della prova. Unità che si conferma ancora una volta ottima passista e con una buona elasticità. Se i dati tecnici dicono infatti che i 360 Nm di coppia sono disponibili tra 1.600 e 2.750, anche a regimi più alti si ha ancora una buona spinta, fino a poco più di 4.000 giri.

Un motore che non "muore" subito quindi, ma che se portato in alto restituisce una certa rombosità in abitacolo. Se invece si viaggia con gas regolare il 2.0 TDI quasi non si fa sentire, lavorando alla perfezione all'unisono col DSG, a farlo stare sempre nel range ideale per avere la coppia subito a disposizione e ridurre i consumi, con passaggi di marcia impercettibili. Una trasmissione lesta anche nello scalare velocemente al kickdown, a patto però di essere in modalità "S", se invece si viaggia in modalità "D" c'è un minimo ritardo nella risposta.
Tutto come prima quindi, anche per quanto riguarda l'assetto tarato per dare compostezza al SUV tedesco, senza per questo risultare secco sulle imperfezioni della strada, merito di un lavoro di concerto di tutto il telaio, ad assorbire buche, dossi & co. Deciso ma morbido e lineare, così come gli assistenti alla guida (di Livello 2) arricchiti ora dal Travel Assist che combina cruise control adattivo e mantenitore attivo della corsia, in grado di funzionare fino ai 210 km/h.

C'è poi il tema diesel, alimentazione sempre più bistrattata dalle amministrazioni locali e colpita da rincari su rincari, col risultato di uno storico sorpasso sulla benzina. Vale quindi ancora la pensa scegliere un'auto con questo tipo di alimentazione? In meri termini di consumi la risposta è sì: nella mia prova, tra statali e saliscendi intorno a Verona, la media è stata di 5,6 litri ogni 100 km/h, difficilmente raggiungibili con un benzina di pari potenza.
Bisogna però considerare il chilometraggio: i 20.000 km all'anno sono bene o male il limite oltre il quale il diesel conviene, al di sotto un benzina può rappresentare la scelta giusta.
Curiosità
Forse qualcuno pensava che il restyling sarebbe stata l'occasione per mandarla in pensione anticipata, invece la Volkswagen T-Roc cabrio è rimasta a listino - con i solo motori benzina - a rappresentare un mercato di nicchia che però ha ancora una schiera di appassionati. Un modello che impone rinunce per quanto riguarda lo spazio di carico (280 litri), ma l'impagabile piacere di viaggiare col vento tra i capelli.

Prezzi
I prezzi della Volkswagen T-Roc 2022 partono dai 26.600 euro dell'allestimento Life con motore 1.0 TSI da 110 CV per arrivare ai 39.500 della R-Line col 2.0 TDI da 150 CV, la trazione integrale e il cambio DSG a 7 rapporti. Questo per quanto riguarda le motorizzazioni normali, al top infatti c'è la T-Roc R col suo 2.0 turbo benzina 4 cilindri da 300 CV, a partire da 48.700 euro.
Di serie c'è già tanto: cruise control adattivo, cerchi in lega da 16", strumentazione digitale da 8", luci LED, monitor touch centrale da 8", lane e park assist e sedili in tessuto.
Fotogallery: Foto Volkswagen T-Roc 2022
Volkswagen T-Roc