Passepartout. Avrebbero potuto chiamarla anche così, al posto di ForTwo. Del resto, è impossibile trovare un’altra auto altrettanto agile e smaliziata quando si tratta di affrontare i vicoli più angusti di un centro città e di arrivare in un batter d’occhio dove le altre si fermano.
Adesso che è anche - anzi, solo - elettrica, i "poteri" della piccola smart a due posti diventano “super” visto che, per lei, si aprono pure le porte delle zone a traffico limitato. Non ovunque, certo, ma in alcuni Comuni è così. Per esempio nella Capitale, la città in cui si sono vendute più smart nel mondo e dove ho avuto modo di guidarla attraverso strade e aree irraggiungibili per la maggior parte degli altri mezzi a quattro ruote, alla scoperta di una Roma antica e nascosta.
La prova nel centro storico
La “mia” ForTwo EQ, di colore Gold Beige, mi aspetta alla Stazione Termini, nel cuore di Roma. È da lì che parte la carovana di smart – siamo circa una ventina di reporter, divisi in equipaggi di due persone – alla volta del Mistery Tour, battezzato in questo modo perché, in effetti, non sappiamo quali mete preveda.
Eppure è proprio la Stazione Termini a darmi la prima occasione per saggiare una delle principali qualità della ForTwo: la sua manovrabilità. Scendendo le rampe elicoidali del parcheggio, la piccola citycar sfoggia un’agilità rara grazie al suo diametro di sterzata record di appena 6,95 metri. Il segreto sta nella disposizione del motore: è montato posteriormente, dunque le ruote anteriori non hanno ingombri che impediscano loro di girare liberamente.
Non finisce qui, ovviamente. La proverbiale agilità passa per un passo – perdonatemi il gioco di parole – di appena 1,87 metri, mentre gli sbalzi anteriore e posteriore sono ridotti all’osso. Imboccate le strade del centro, la smart mi offre un’ampia visuale sul traffico che mi circonda. Le vetrate piuttosto estese ma, soprattutto, regolari e verticali, mi danno infatti una sensazione di piacevole controllo su ciò che avviene attorno alla carrozzeria.
Nelle situazioni più congestionate, l’assenza di vibrazioni provenienti da un motore termico aiuta, e non poco, a limitare lo stress. Stesso discorso per il cambio automatico o per la coppia immediata di 160 Nm che mi permette di sgattaiolare tra le auto non appena si apre un varco.
Certo, quando la velocità aumenta, le sospensioni hanno meno possibilità di fare del loro meglio nell’assorbire le buche e le asperità stradali, che a Roma di certo non mancano. La taratura dell’assetto, dunque, è piuttosto rigida.
Giunto alla prima destinazione, a pochi metri dalla Colonna Traiana, viene fuori un’altra qualità impareggiabile della ForTwo: la sua abilità nel farsi parcheggiare in un fazzoletto d’asfalto. Anche perché non ti fa rinunciare ad una retrocamera che aiuta ulteriormente.
Ed ecco svelata la prima tappa del Mistery Tour, la visita guidata nei sotterranei di Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, che nascondono i resti di alcune Domus Romane patrizie di età imperiale. Un percorso affascinante tra mosaici, pavimenti e pareti decorate che, però, non ho potuto fotografare o immortalare in alcun modo. Un’attrazione molto affascinante, anche per il piacevole fresco sotterraneo: niente male, considerando i 40° registrati in superficie!
Recuperata la mia ForTwo, riparte il Tour, questa volta con destinazione il colle Celio. Attraversate altre zone a traffico limitato, mi sono ritrovato davanti alla Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, al di sotto della quale si trovano i resti del Tempio del Divo Claudio. Scendendo ancora una volta nel sottosuolo, ci siamo avventurati in decine di cunicoli scavati nel tufo che portano a dei pozzi di acqua sorgiva. Anche qui, un gran bel fresco: peccato non aver portato il costume!
Il video
I numeri della ForTwo
Attrazioni turistiche a parte, l’esperienza a bordo di EQ ForTwo non ha fatto che consolidare la percezione che già avevo e che in tanti hanno: non c’è nessuna come lei. Le dimensioni contano eccome, visto che parliamo di un’auto lunga appena 2,69 metri. Questo significa che, parcheggi a parte, è facile anche trovare spazio per lei in garage o presso le colonnine pubbliche quando bisogna ricaricarla.
La sua batteria è da 17,6 kWh e consente, secondo la Casa, di percorrere 135 km. Considerando un utilizzo “normale", comprendente anche l’uso dell’aria condizionata, per esempio, 110 – 120 km sono più realistici. Un’autonomia comunque molto interessante se si tiene presente che, secondo l’Osservatorio Audimob sulla mobilità degli italiani dell’Isfort, l’81,7% degli automobilisti del nostro Paese non percorre più di 10 km al giorno.
La batteria, garantita per 8 anni o 100.000 km, si ricarica attraverso il sistema di bordo da 4,6 o 22 kW, rispettivamente in circa 6 ore oppure 40 minuti (dal 10 all’80%).
Offerta per i clienti più fedeli
Forte di un tasso di fedeltà tra i più alti dell’intero mercato, ben l’80%, smart ha pensato a una formula che agevoli il passaggio all’ultima generazione di citycar elettrica. L’offerta è incentrata sulla versione mattrunner e prevede, oltre all’EcoBonus di 3.000 euro, l’aggiunta di 3.000 euro sul valore della smart data in permuta.
C’è dunque un anticipo di 1.750 euro e poi 35 rate da 175 euro mensili. A quel punto resta la maxi rata finale, da 11.915 euro. L’offerta, che include anche l’assicurazione furto e incendio, è valida fino al 31 luglio 2022.