Il periodo più freddo dell’anno si avvicina ed è (quasi) tempo di pensare alle gomme invernali, o forse no. Sempre più italiani, infatti, negli ultimi anni hanno optato per l’acquisto di pneumatici all season, cioè validi per tutto l’anno. Gomme in grado di garantire delle buone performance di consumo e di silenziosità in estate ma anche un elevato grip in inverno, sul bagnato e sul leggero nevischio.

Michelin, a tal proposito, ha recentemente presentato la nuova generazione delle sue CrossClimate. Promettono un miglioramento generale rispetto alla prima versione da cui derivano, anche dopo diversi anni e km di utilizzo e soprattutto sul bagnato. Per capire realmente come si comportano, mi sono recato sui tracciati di handling del Porsche Experience Center Franciacorta.

L’idea e per chi sono

L’idea degli pneumatici 4 stagioni nasce circa 10 anni fa, per soddisfare una richiesta di mercato ben precisa da alcuni Paesi (come l’Italia); una gomma valida sempre, che non richieda cambi intermedi durante l’anno e, soprattutto, adatta alle temperature piuttosto miti che ormai viviamo quotidianamente.

Diversi produttori si sono mossi in questa direzione già a partire dal 2012, offrendo tante alternative per ogni dimensione e fascia di prezzo. Sono dedicate principalmente a chi utilizza l’auto spesso in autostrada in inverno, in regioni continentali quasi mai toccate dalla neve, sulla quale si reca di rado soltanto per l’occasionale gita domenicale, oppure per chi vive in parti dell’Europa dall’elevata piovosità (cosa che ormai sta interessando sempre di più anche il nostro Paese).

Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada

Come sono fatte

Le primissime generazioni di gomme quattro stagioni, parlando sempre di circa 10 anni fa, non avevano convinto a pieno i consumatori, in quanto erano molto più vicine a invernali piuttosto che a estive. I produttori, infatti, per la loro realizzazione, partivano da un buon pneumatico invernale togliendo alcune di quelle caratteristiche tipiche, in favore magari di un minor consumo di carburante o di una ridotta rumorosità in abitacolo.

Durante gli anni pandemici, però, alcuni produttori, con lo studio della nuova generazione di queste coperture, ne hanno totalmente cambiato la “ricetta”. Oggi infatti, Case come Michelin, per lo studio delle all season partono dalla loro migliore gomma estiva, donandole maggiori capacità di smaltimento dell’acqua e una maggiore trazione su fondi viscidi, il tutto senza pregiudicare troppo i consumi di carburante. Le nuove CrossClimate 2 sono state progettate proprio così.

Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada
Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada

Come una buona gomma 4 stagioni dovrebbe essere, sono dotate di una scanalatura centrale a V molto marcata, in grado di smaltire la pioggia accumulata in pochissimo tempo e verso l’esterno, mantenendo un ottimo grip in qualsiasi condizione grazie alla sezione sempre interamente appoggiata sul manto stradale.

Come vanno in pista

Per capire come vadano le nuove CrossClimate 2 di Michelin, le ho messe alla prova sui circuiti di handling del Porsche Experience Center Franciacorta e su strada, a bordo di due Audi Q5, diesel e ibrida plug-in e un’Audi Q3 ibrida plug-in.

La prima prova ha riguardato l’ormai famoso test dell’alce, cioè uno slalom repentino per evitare un possibile ostacolo sulla strada, condotto prima a 60 km/h e poi a 80 km/h. Prima di salire a bordo della Q5 40 TDI Quattro S-tronic, con trazione integrale Quattro Ultra, ho verificato la pressione delle gomme stesse, per accertarmi che si trovassero tutte a quella prescritta dal costruttore per quella determinata misura da 20 pollici.

Fatto questo, ho regolato la posizione di guida in maniera corretta e ho effettuato alcuni giri di prova del piccolo circuito. Procedendo con questo primo test, ho potuto comprendere i passi avanti fatti rispetto alla generazione precedente, che avevo avuto modo di provare in passato.

Sull’asciutto in particolare la nuova CrossClimate 2, in questo caso in versione SUV quindi dedicata alle auto “alte”, si comporta quasi come un’estiva di pari categoria, quindi senza scivolare nonostante l’elevato angolo di sterzo e l’elevata velocità e restituendo un feedback sul volante piuttosto preciso. In questo test, a dimostrazione della validità della gomma, l’ESP dell’auto è intervenuto soltanto in un’occasione, quando ho provato a forzare un po’ la mano per capirne i reali limiti.

Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada
Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada
Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada

Il secondo test che ho potuto eseguire è stato un breve percorso offroad piuttosto umido, data la pioggia della notte precedente, con fango e con alcune salite e discese molto impegnative. Partendo dal campo base, mi sono subito diretto sulla discesa più ripida affrontabile dal Q5, in questo caso uno Sportback ibrido plug-in equipaggiato con sospensioni pneumatiche, conditio sine qua non per affrontare un circuito di questo tipo.

Nonostante l’umidità, grazie all’ausilio dell’hill descent control impostato a 2 km/h, l’Audi ha affrontato la pendenza (vi assicuro piuttosto ripida) senza quasi scivolare, a dimostrazione ancora una volta delle buone capacità di trazione della gomma. Caratteristiche confermate proseguendo con il test, durante alcuni tratti sabbiosi e fangosi, spesso con acqua accumulata e nei quali ho deciso di fermarmi appositamente, per poi ripartire in maniera piuttosto decisa.

Anche in questa condizione, difficilmente replicabile durante la vita quotidiana, le CrossClimate 2 SUV hanno restituito un feedback più che positivo, permettendo alla trazione integrale Quattro di lavorare correttamente per tirare fuori il SUV coupé di Ingolstadt. Curiosità, trattandosi di una ibrida plug-in con batteria carica, le gomme hanno dovuto gestire anche un’accelerazione più “immediata” di quella di una normale auto esclusivamente termica, nonostante questo hanno svolto il loro lavoro senza problemi.

Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada
Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada
Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada

Il terzo test ha riguardato una prova di handling sul circuito di resina, appositamente studiato per replicare condizioni di nevischio e ghiaccio, situazione non proprio favorevole per una gomma all season. A bordo di una seconda Q5 diesel, equipaggiata anche in questo caso, specifico, con trazione integrale Quattro Ultra quindi non permanente, ho iniziato con alcuni giri a velocità tranquilla e poi moderata, in modalità comfort e senza mai toccare i freni.

La nuova gomma di Michelin si è comportata bene, restituendo un feedback quasi da semplice manto stradale bagnato, senza verificare condizioni di sottosterzo o sovrasterzo marcati. Solamente forzando un po’ la mano, negli ultimi giri, aumentando il ritmo e guidando come non si dovrebbe mai fare in situazioni di scarsa aderenza, le gomme hanno mostrato alcuni limiti, perdendo trazione in uscita di curva con una percentuale di gas piuttosto elevata. Ma si è trattato di una condizione ricercata appositamente da me in quel momento.

Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada
Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada
Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada

Come vanno in strada

Terminati i test nel Porsche Experience Center, sono salito a bordo di un’Audi Q3 ibrida plug-in e ho compiuto un giro di circa 100 km tra Brescia e il Lago d’Iseo. Nonostante il tragitto abbastanza ristretto, in condizioni reali e con manto stradale asciutto, le CrossClimate 2 SUV hanno restituito un ottimo feedback, sia su manto stradale perfetto sia su manto stradale accidentato, incontrato durante alcuni lavori stradali.

Parlando di difetti, uno dei pochissimi limiti di questa gomma l’ho incontrato nella spalla, secondo il mio parere ancora un po’ troppo morbida per alcune auto piuttosto pesanti, come per esempio la Q3 con il powertrain ricaricabile, da ben 1.815 kg a secco ed equipaggiata con misura 235/50 R19, oppure per le nuove elettriche con batterie nel pianale e soggette a movimenti longitudinali cospicui.

Durante alcune curve in montagna, il feeling di sterzo non è sempre stato preciso infatti, con l’anteriore che ha seguito la curva giusto alcuni millesimi di secondo dopo aver impostato la traiettoria con il volante.

Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada
Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada
Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada

Inoltre, nonostante il tratto autostradale percorso sia stato piuttosto ridotto (circa 4 km), ho percepito una lieve rumorosità in più rispetto alle Michelin Primacy 4 estive di ultima generazione e nuove che guido quotidianamente sulla mia auto personale, sempre del Gruppo Volkswagen.

Si tratta certamente di piccoli dettagli, di una gomma tuttofare dalle buone capacità che sicuramente meriterebbe di essere messa alla prova tra qualche mese sulla neve fresca, magari paragonata all'Alpin invernale dello stesso storico produttore francese.

Fotogallery: Michelin CrossClimate 2, la prova in pista e su strada