La Hyundai Tucson potrebbe essere la scelta giusta se cercate un’auto alta, ibrida, spaziosa e con un design diverso da tutte le altre. Negli ultimi anni in Hyundai si sono dati parecchio da fare e lei ne è la prova perché l'ultimo restyling, nonostante si tratti di un aggiornamento e non di una nuova generazione, è andato a ritoccarla nei punti giusti: da fuori cambia soprattutto davanti, dentro invece la plancia è stata completamente ridisegnata.
La protagonista del Perché Comprarla di oggi è la versione full hybrid da 215 CV a trazione anteriore, una delle più interessanti: scopriamo insieme com’è cambiata e come si guida: ecco com'è e come va.
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Dimensioni | Interni | Guida | Consumi | Prezzi
Pregi e difetti
Ci piace | Non ci piace |
Tanto spazio per passeggeri e bagagli | Luci sul paraurti posteriore esposte agli urti |
Comfort e fluidità di marcia | Tasche portiere piccole |
Tecnologia di bordo e ADAS | Bracciolo non regolabile in altezza e profondità |
Con l’ultimo restyling, la Hyundai Tucson è migliorata tanto grazie un’ergonomia rivista e una dotazione più tecnologica. Può svolgere a tutti gli effetti il ruolo di prima auto di famiglia, è comoda e spaziosa in viaggio e non impegnativa per un utilizzo in città tutti i giorni. La gamma motori poi è ampia per soddisfare la maggior parte delle esigenze e il prezzo competitivo considerando la qualità del progetto.
Hyundai Tucson (2024)
Dimensioni, bagagliaio e spazio
Per quanto riguarda gli ingombri, la Hyundai Tucson si posiziona nel pieno del segmento C con una lunghezza di 4 metri e mezzo, una larghezza di meno di 1 e 90 e un'altezza di 1 metro e 65. Queste dimensioni sono quelle giuste per viaggiare comodi in quattro o anche in cinque con le valigie al seguito. La capacità del bagagliaio però cambia in base alla motorizzazione scelta.
Sulla mild hybrid sono 577 i litri a disposizione, che salgono a 616 sulla full per via della diversa posizione della batteria del sistema ibrido. La plug-in ha il bagagliaio più piccolo, parte da poco meno di 560 litri. Il vano è regolare nelle forme e il piano può essere regolato in altezza su due livelli e sotto entra anche la cappelliera una volta tolta. Per l’organizzazione generale ci sono una serie di anelli, ganci e anche una presa da 12V, mentre gli schienali della seconda fila possono essere abbattuti con due leve in configurazione 40-20-40.
Hyundai Tucson (2024)
Dietro lo spazio a disposizione è abbondante in tutte le direzioni anche per i più alti per ginocchia e testa. Anche al centro si sta comodi perché il tunnel non è troppo ingombrante, ma meglio comunque viaggiare in quattro sulle lunghe distanze magari sfruttando il bracciolo. In basso a disposizione ci sono le bocchette dell’aria, i tasti per regolare la temperatura del clima e due prese USB di tipo C.
Le misure | |
Fuori | |
Lunghezza | 4,51 metri |
Larghezza | 1,86 metri |
Altezza | 1,65 metri |
Passo | 2,68 metri |
Dentro | |
Bagagliaio | 558/1.721 - 577/1.756 - 616/1.795 litri |
Plancia e comandi
Se già la Tucson pre-restyling piaceva per l’organizzazione degli interni, adesso è un’altra storia perché sono cambiati diversi elementi. Una cosa però è sicura: la qualità percepita generale è sempre di ottimo livello. I materiali impiegati per i rivestimenti sono per lo più plastici, morbidi nelle zone superiori dell’abitacolo e rigidi in basso ma comunque lavorati superficialmente o zigrinati per restituire una sensazione di maggior qualità.
Una volta dentro l’occhio cade subito sui due grandi schermi da oltre 12" di strumentazione e infotainment la cui disposizione è una delle più grandi novità di questo restyling insieme ai rotori fisici da cui regolare la climatizzazione al posto dei precedenti a sfioramento.
Hyundai Tucson (2024)
L’aver trasferito la leva del cambio sul piantone dello sterzo poi ha permesso di ricavare tanto spazio utile per i vani portaoggetti: il tunnel centrale è sdoppiato, sulla parte superiore flottante trovano posto due portabicchieri e la piastra per ricaricare ad induzione il telefono, mentre sotto ci sono due vasche. È grande anche il vano sotto il bracciolo, mentre è nella media il cassetto davanti al sedile del passeggero che però non è rivestito all’interno. Le tasche delle portiere però sono piccole. Per quanto riguarda le prese di ricarica, ce ne sono 3 nella parte bassa della consolle, una 12 V e due USB C.
Come va e quanto consuma
Con 4 metri e mezzo di lunghezza, la Tucson ha le dimensioni giuste per trovarsi bene ovunque a partire dalla città. La posizione di guida gioca un ruolo importante perché i sedili sono morbidi e la triangolazione con il volante e i pedali è stata studiata per far sì che il guidatore sia sempre il più rilassato possibile. La seduta è alta per cui si riesce a dominare la strada e le superfici vetrate sono ampie, gli specchietti grandi e si percepiscono bene gli ingombri della carrozzeria.
Ci sono poi i sensori di parcheggio e la retrocamera per le manovre di precisione, peccato però non si possa avere nemmeno a richiesta un sistema a 360º che a oggi molte concorrenti hanno.
Hyundai Tucson (2024)
Soprattutto in città poi si apprezza tantissimo il motore di questa prova. Si tratta di un sistema full hybrid, la macchina è omologata come ibrida per cui in molte città può parcheggiare gratis sulle strisce blu, che abbina un benzina a un elettrico per una potenza totale di 215 CV. La coppia è disponibile fin da subito per cui a basse velocità si ha sempre un ottimo scatto. In generale però mi è piaciuta l’efficienza di questa Tucson perché va tanto in elettrico e sia frenata che quando si veleggia recupera tanto ricaricando la batteria.
Attraverso le palette dietro il volante poi è possibile regolare l’intensità della rigenerazione, la si può lasciare in manuale oppure in automatico e in questo caso sfrutta il radar del cruise control adattivo per rallentare in base alla distanza delle auto davanti. È sempre preciso e e aiuta ad avere un rallentamento progressivo che non sempre si ottiene quando si frena in modo tradizionale con il pedale sinistro dato che la parte iniziale della corsa è spugnosa e non sempre si riesce a modulare bene il passaggio tra frenata rigenerativa e meccanica.
La trazione è anteriore e il cambio un automatico a 6 marce che secondo me si sposa molto bene con l’indole tranquilla della Tucson dato che a meno che non si tirino le marce è fluido e anche abbastanza intelligente nel decidere quando salire e scendere di marcia. Continuando a parlare della dinamica di guida, si tratta di una macchina bilanciata, con uno sterzo preciso anche se abbastanza distaccato da ciò che passa sotto le ruote davanti, e un assetto morbido che in città assorbe bene la maggior parte delle asperità.
Hyundai Tucson (2024)
Quando si spinge di più sull’acceleratore si sentono parecchio i movimenti di cassa, rollio in curva e beccheggio in frenata, ma aiutano a tenere l’auto ben salda a terra e a far capire quello che è il suo reale limite. L’insonorizzazione poi è molto buona: mi ha stupito in particolare l’isolamento dal rumore del motore che è molto curato, ma non sono da meno nemmeno quello dal rotolamento delle gomme e dai fruscii aerodinamici
Per quanto riguarda i consumi, in città abbiamo percorso oltre 16 km e mezzo con un litro di benzina. In autostrada a velocità di codice si viaggia sopra i 13 mentre in extraurbano se ne fanno tranquillamente 20. Il tutto per una media di oltre 16 km al litro che corrispondono a 6 litri ogni 100 km.
Versione provata | |
Motore | 1.6 benzina + elettrico |
Potenza | 215 CV |
Coppia | 265 Nm |
Cambio | Automatico a 6 marce |
Trazione | Anteriore |
Prezzi e concorrenti
La Hyundai Tucson ha un prezzo di listino che parte da meno di 33 mila euro per la 1.6 a benzina mild hybrid da 160 CV. Ci sono poi un full hybrid - che volendo si può avere anche a trazione integrale per 2 mila euro in più - da circa 37 mila euro e un plug-in da 253 CV da poco più di 50 mila. Chiude la gamma un diesel sempre elettrificato leggero, un 1.6 da 136 CV, a partire da circa 39 mila euro. Per quanto riguarda gli allestimenti ce ne sono due o quattro a seconda della motorizzazione scelta, con una differenza tra il primo e il top di gamma di 5.000 euro.
Hyundai Tucson (2024)
La rivale diretta della Tucson è la cugina Kia Sportage che condivide con la Hyundai dimensioni, motori e dotazioni. Di SUV e crossover di segmento C sul mercato però ce ne sono tantissimi e la maggior parte sono disponibili in diverse motorizzazioni sia benzina ibride che a gasolio: tra queste solo per citare le più diffuse ci sono la Toyota Corolla Cross, la Nissan Qashqai, la Volkswagen Tiguan, la Peugeot 3008, la Ford Kuga, la Volvo XC40 e l’Alfa Romeo Tonale.