Questa BYD Seal U vi farà ricredere sulle auto cinesi! È grande, fatta benissimo, strapiena di tecnologia – pensate che dentro ha uno schermo enorme che può ruotare – ed è anche efficiente grazie a una configurazione ibrida plug-in molto interessante. E poi, dettaglio da non sottovalutare, il prezzo è competitivo. 

La protagonista di questo Perché Comprarla è Seal U DM-i (questa la sigla che distingue l'ibrida plug-in dalla versione 100% elettrica) in configurazione top di gamma con doppio motore, trazione integrale e oltre 320 CV di potenza: ecco com'è e come va.

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Dimensioni | Interni | Guida | Consumi | Prezzi

Pregi e difetti

Verdetto

7.9 / 10
Ci piace Non ci piace
Qualità percepita e costruttiva Bagagliaio piccolo e poco curato
Dotazione di serie: c'è di tutto e di più Sterzo leggero e poco preciso
Infotainment completo e intuitivo Sensibilità pedale del freno

La BYD Seal U smentisce il pregiudizio sul fatto che le auto cinesi siano fatte peggio di quelle europee. E, anzi, conferma esattamente il contrario ponendosi come valida alternativa sia ai SUV di segmento C, più piccoli e meno accessoriati, che a quelli di segmento D, più grandi ma più costosi. L’unico limite è la dinamica di guida ma nulla che non possa essere facilmente migliorato.

BYD Seal U DM-i (2024), la prova su strada

BYD Seal U DM-i (2024)

Con queste dimensioni può svolgere tranquillamente il ruolo di prima auto da famiglia, comoda nei lunghi viaggi ed efficiente in città, ma può essere presa in considerazione anche da chi con l’auto ci lavora e fa tanti chilometri in urbano considerando l’ottima autonomia elettrica della versione plug-in.

Dimensioni, bagagliaio e spazio

La BYD Seal U è il primo grande SUV firmato BYD ad arrivare sul mercato, l’ammiraglia a ruote alte dell’attuale gamma. Partiamo quindi a inquadrarla dalle dimensioni: è lunga poco più di 4 e 75, larga quasi 1 e 90 e alta circa 1 e 65 ed è comodissima sia quando si viaggia in due che a pieno carico con i passeggeri dietro. Peccato solo per il bagagliaio che è più piccolo rispetto alla media della categoria.

Sono 425 i litri a disposizione che salgono a oltre 1.400 abbattendo gli schienali della seconda fila in configurazione 60/40. Lo spazio è regolare nelle forme con il vano che però è poco rifinito: la maggior parte dei rivestimenti sono in plastica grezza e per l’organizzazione del carico c’è solo una vasca laterale ma nessun anello, gancio o presa di ricarica.

BYD Seal U DM-i (2024), la prova su strada

BYD Seal U DM-i (2024)

Entrando dietro però il discorso cambia: i sedili sono morbidi e comodissimi e anche per i più alti c’è tanto spazio a disposizione per ginocchia e testa. Gli schienali possono essere regolati nell’inclinazione e anche al centro si sta comodi dato che il tunnel è piatto. Qui a disposizione ci sono le bocchette dell’aria, due prese USB di tipo C e un piccolo vano.

Le misure

 

Fuori

 

Lunghezza

4,77 metri

Larghezza

1,89 metri

Altezza

1,67 metri

Passo

2,76 metri

Dentro

 

Bagagliaio

425 / 1.440 litri

Plancia e comandi

Mettiamo da parte gli stereotipi. Questa Seal U è la prova di come le auto cinesi siano fatte bene e, volendo, siano in grando addirittura di alzare l’asticella per quanto riguarda la qualità costruttiva e percepita rispetto a quelle europee. Gli assemblaggi sono solidi e la scelta dei rivestimenti azzeccata: sulla plancia si alternano materiali più rigidi ma comunque piacevoli al tatto come piano black, plastica lavorata o simil alluminio a più morbidi come la pelle vegana che, partendo dalla consolle corre anche su tutto l’interno porta.

I sedili poi non sono da meno, stilisticamente appaganti con il poggiatesta integrato, impreziositi da cuciture a contrasto, regolabili elettricamente, riscaldati e anche ventilati. L’illuminazione ambientale gioca un ruolo importante e mette ancora più in evidenza le linee della plancia e non mancano dotazioni interessanti come il filtro dell'aria PM2.5 per l'abbattimento delle polveri sottili all'interno dell'abitacolo.

BYD Seal U DM-i (2024), la prova su strada

BYD Seal U DM-i (2024)

Per quanto riguarda i vani portaoggetti ce ne sono diversi e di tutte le dimensioni: davanti alla leva del cambio ecco ben due piastre per ricaricare ad induzione gli smartphone, peccato solo non siano ventilate per favorirne il raffreddamento. Al centro ci sono due portabicchieri e sotto il bracciolo ecco un grande vano, spazioso come il cassetto davanti al sedile del passeggero e le tasche delle portiere. Ma non è finita qui: nella parte bassa del c'è un altro piano, rivestito in gomma e vicino alle prese di ricarica, una 12V e due USB C.

Come va e quanto consuma

Le ibride plug-in hanno senso se ricaricate abitualmente perché altrimenti, lo sappiamo, ci si porta dietro tanto peso e a batteria scarica consumano tanto. La sfida per i costruttori quindi è trovare una soluzione che possa venire incontro a quel tipo di cliente che magari non ha né voglia né tempo di ricaricare e, secondo me, in BYD con questa Seal U DM-i ci sono andati vicini.

Questo perché la batteria non si scarica mai del tutto, una volta arrivata al 18-19-20% il motore termico si accende ed è sempre ben supportato da una carica residua importante, per cui sa essere molto efficiente. In secondo luogo perché si può ricaricare la batteria in un range tra il 25 e il 70% sfruttando il motore termico, in poco tempo e con un consumo di un pizzico superiore rispetto a quello rilevato in un utilizzo standard. In questo modo ci si ritrova la macchina carica con poco sforzo.

BYD Seal U DM-i (2024), la prova su strada

BYD Seal U DM-i (2024)

Ma vediamo ora come va: quasi 4 metri e 80 di lunghezza non sono per niente pochi per cui in città le dimensioni si avvertono soprattutto quando si deve cercare parcheggio. Nonostante questo però l’esperienza tra un semaforo e l’altro è molto piacevole perché si tratta di una macchina che mette a proprio agio subito: la visibilità è buona e si percepiscono bene gli ingombri della carrozzeria, la posizione di guida è comodissima e rialzata - si domina bene la strada - e ci sono tutti gli aiuti elettronici possibili come i sensori perimetrali e il sistema di telecamere a 360° che ha un’ottima risoluzione.

In più il raggio di sterzata è buono così come la reattività, grazie alla coppia immediata dell’elettrico, e l’assorbimento delle asperità che in abitacolo non si sentono per via di un assetto molto morbido. È proprio questo il punto debole della Seal U perché, quando si affrontano le curve, le sospensioni non riescono a contenere nella maniera migliore i trasferimenti di carico né a sfruttarli per rendere l’auto più incisiva. Sugli avvallamenti presi in velocità galleggia e rollio e beccheggio sono molto percepibili anche ad andature normali.

A questo poi si aggiungono uno sterzo sempre troppo leggero, non è preciso e parecchio distaccato dalle ruote anteriori, e un freno che non è facile da modulare nel passaggio tra frenata rigenerativa e meccanica. Una dinamica di guida quindi migliorabile ma su cui in BYD hanno già cominciato a lavorare per avvicinare questa Seal U ai gusti europei. Tra le curve quindi soffre un po’ ma sia in città che nei lunghi viaggi è comoda complice anche un’insonorizzazione molto curata.

BYD Seal U DM-i (2024), la prova su strada

BYD Seal U DM-i (2024)

Questa Seal U ibrida plug-in può essere scelta in diverse configurazioni, a trazione anteriore con batteria grande o piccola o a trazione integrale con un solo taglio di batteria come in questo caso. Sotto il cofano dell'esemplare in prova c’è un motore a benzina turbo abbinato a due elettrici posizionati uno per asse per 324 CV totali. Le prestazioni quindi sono buone ma quello che mi è piaciuto di più è stata l’erogazione della potenza che avviene sempre in maniera graduale e fluida. Questo perché il termico funziona da generatore mentre la motricità viene fornita dagli elettrici.

Per quanto riguarda i consumi, a batteria carica la BYD Seal U ibrida plug-in riesce a percorrere circa 70 km in modalità 100% elettrica con un consumo medio di poco più di 19 kW/h ogni 100 km. La batteria non scende mai sotto il 18-19% di capacità, momento in cui il motore termico si accende a supporto. Questo permette di avere una bella scorta di elettricità quando si viaggia in modalità ibrida a batteria quasi scarica: in questo caso si fanno 17 km con un litro di benzina in città, poco più di 19 in extraurbano e 12 e mezzo in autostrada a velocità di codice.

Versione provata

 

Motore

1.5 turbo benzina

Potenza

324 CV

Coppia

550 Nm

Cambio

Automatico CVT a variazione continua

Trazione

Integrale

Prezzi e concorrenti

La BYD Seal U ibrida plug-in ha un prezzo di listino che parte da poco meno di 40.000 euro, cifra con cui ci si porta a casa la singolo motore da 218 CV. Per la più potete da oltre 320 CV di questa prova ne servono circa 48 mila, da 43 mila invece la 100% elettrica che è disponibile con due diversi tagli di batteria. Non ci sono allestimenti: è tutto di serie. Per quanto riguarda la garanzia generale, BYD offre 6 anni o 150.000 km, 8 anni o 200.000 km sulla batteria e 8 anni o 150.000 km sul motore elettrico.

BYD Seal U DM-i (2024), la prova su strada

BYD Seal U DM-i (2024)

La BYD Seal U è un modello particolare perché ha dimensioni importanti e una qualità percepita di alto livello, come i grandi SUV del segmento D, ma ha un prezzo in linea con modelli più piccoli. Considerando la motorizzazione ibrida plug-in, tra le rivali ci sono la Toyota RAV4, la Kia Sorento, la Hyundai Tucson, la Honda CR-V, la Ford Kuga e la Mazda CX-60.

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