Bollo auto e pace fiscale. Se ne è parlato moltissimo in questi giorni sul presupposto che la rottamazione delle cartelle per il mancato pagamento della tassa automobilistica possa rientrate nel prossimo Decreto legge Sostegno.

Ma come funzionerebbe il meccanismo di questo ennesimo condono? E che cosa dovrebbe fare il cittadino-automobilista? Quali sono in pratica i meccanismi della rottamazione, che per il bollo non è neanche la prima in assoluto? Motor1.com lo ha chiesto a Riccardo Langosco di Langosco, avvocato esperto di diritto tributario.

Sopra e sotto 5 mila euro

“Al momento il Decreto è in fase di discussione", spiega, "ma possiamo ipotizzarne a grandi linee il funzionamento, sulla base delle ultime sanatorie. Anzitutto, sembra che ci sarà lo stralcio dei debiti affidati agli Agenti della riscossione dal 2000 al 2015 fino a 5 mila euro che comporterà l’annullamento automatico dei carichi"

"Per le cartelle superiori a 5 mila euro, dovrebbe esserci una nuova rottamazione che, se funzionerà come quelle precedenti, prevederà un versamento integrale delle somme richieste, senza sanzioni e interessi di mora”, sottolinea Langosco.

E se il bollo auto, unito ad altri debiti, fosse inserito in una cartella di valore superiore a  5 mila euro? “Uno dei problemi”, spiega il tributarista, “è effettivamente che le cartelle possono contenere più pretese impositive da parte di Enti diversi”.

Questione di fortuna

“Mi spiego. Se il valore della cartella in cui erano stati richiesti sia il bollo auto sia altri tributi è fino a 5 mila euro, comprensivi di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, i debiti verranno automaticamente annullati".

"Se, al contrario, l’importo totale fosse superiore, non avremmo lo stralcio, ma rientreremmo nell’ipotesi della rottamazione-quater, che, come detto, dovrebbe prevedere il pagamento del totale, detratti solo sanzioni e interessi di mora".

"Per esempio, due persone che hanno entrambe un debito pari a 8 mila euro avranno un trattamento diverso se lo stesso è contenuto in un’unica cartella o in più cartelle da importi ridotti. Quest’ultimo contribuente, aggiunge Langosco, "si vedrà cancellati tutti i debiti in automatico. Quello con un’unica cartella potrà definire solamente aderendo alla rottamazione”.

Che cosa deve fare l'automobilista

Il cittadino cosa deve fare per beneficiare del condono? “Nulla per le cartelle oggetto di stralcio. Per rottamare le cartelle di importo superiore a 5 mila euro, invece, bisognerà attivarsi", rileva il tributarista.

"In passato, si doveva compilare un modulo da presentare all’Agente della riscossione contenente la dichiarazione di voler procedere alla definizione, l’indicazione specifica dei ruoli (il ruolo è quella specie di lavagna con cui l’ente impositore che reclama il credito dialoga con l’agente della riscossione – ndr), nonché il numero di rate in cui si intendeva effettuare il versamento, impegnandosi a rinunciare a eventuali giudizi pendenti”.

Mettiamo che sia il mio caso: come faccio a sapere se ho cartelle che non ho ancora saldato? “Bisogna recarsi allo sportello dell’Agente della riscossione, il quale fornirà i dati necessari a individuare i carichi definibili. In alternativa, si può consultare il suo sito internet. L’operazione potrebbe risultare un po’ macchinosa se si considera che ogni Ente impositore può affidare la riscossione a diversi soggetti".

E il fermo amministrativo?

Che ne è del fermo amministrativo del mezzo a seguito dello stralcio o della rottamazione? “Cade automaticamente nel caso dello stralcio. Per quanto attiene alla rottamazione, precisa l'avvocato, "l’Agente della riscossione procede alla sospensione del fermo amministrativo iscritto in data anteriore, a seguito del pagamento della prima rata e su istanza del contribuente. Attenzione però.

Per ottenere la cancellazione del fermo, è necessario che siano definiti tutti i carichi per i quali lo stesso era stato iscritto. Quindi, se lo stralcio o la rottamazione riguardano solo parte dei crediti collegati al fermo, non si otterrà la liberazione del veicolo".

Condoni a raffica

Possiamo definire queste ipotesi come l’ennesimo condono? “Sì e va considerato che dalla nascita della Repubblica ce n’è stato più di uno all’anno. I condoni”, conclude Langosco, “sono la dimostrazione che lo Stato è inefficiente e che non è in grado di riscuotere. Anche perché tra accertato e riscosso è come affermare che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”.