"CO2 Champion". E' questo il motto scelto per il lancio della nuova versione diesel della smart che senza troppi giri di parole, vuole ricordare un primato decisamente invidiabile di questi tempi: l'essere l'auto meno inquinante in commercio... Questi i dati: 3,3 litri ogni 100 emettendo appena 88 grammi di CO2 ogni km.
Non sazia di questi risultati, smart ha deciso di migliorare l'impatto ecologico anche del motore a benzina commercializzando già dal prossimo autunno la smart "micro hybrid drive" (mhd). Questa nuova versione viene per l'appunto definita un'auto "micro-ibrida", ma tale denominazione non deve trarre in inganno: la smart mhd non sarà spinta da due motori (uno a benzina e uno elettrico) bensì da un sistema di alternatore-starter che consente lo spegnimento automatico del propulsore negli 'stop&go' da traffico e il successivo riavvio al momento di ripartire (ad esempio quando un semaforo diventa verde).
Il sistema non è certo una novità nel panorama automobilistico europeo, tant'è che negli ultimi anni è stato adottato da un numero crescente di Costruttori. Citroen, ad esempio, lo offre per le sue C2 e C3 e lo chiama "Start&Stop". BMW lo ha previsto recentemente nel più ampio pacchetto di innovazioni tecniche "Efficient Dynamic". Per non parlare delle auto ibride vere come la Toyota Prius e l'Honda Civic Hybrid.
La smart è però una delle auto che capitalizza meglio l'utilizzo di un sistema de genere vantando sulla carta una riduzione del consumo di circa 0,4 litri per 100 chilometri (da 4,7 litri a 4,3 litri, ovvero -13%), mentre le emissioni di CO2 passano da 112 grammi a 103 grammi per chilometro.
Ma come si guida in pratica una smart mdh e che sensazioni si provano al suo volante?
Ovviamente non è necessario alcuna nozione di guida avanzata e anzi l'impressione è di trovarsi a bordo di una smart come le altre: l'autovettura si avvia regolarmente e garantisce il medesimo comportamento dinamico. La musica cambia soltanto quando si viaggia nel traffico cittadino e si arresta la macchina ad un semaforo o in prossimità di un ingorgo. Il sistema riconosce infatti la condizione di marcia in colonna (rallentamenti sotto gli 8 km/h) e spegne istantaneamente il motore (autoradio, fari e climatizzatori rimangono ovviamente in funzione). Chi è alla guida non deve fare nulla e soprattutto non si accorge di nulla, eccezion fatta per l'assenza di vibrazioni prodotte del motore che è spento. La necessità di ripartire viene "riconosciuta" quando il guidatore rilascia il pedale del freno: la smart si riavvia ed è possibile accelerare da subito. Lo spegnimento/accensione automatico è escludibile dal guidatore premendo un semplice bottone in plancia. Quest'ultima opzione è molto utile quando si devono effettuare delle manovre "veloci" in cui eventuali spegnimenti del motore non sono desiderabili.
Tecnicamente la nuova smart mhd si avvale di uno speciale alternatore-starter azionato a cinghia che svolge contemporaneamente le funzioni di motore di avviamento e dinamo. Questo consente di rinunciare ad un motore di avviamento di tipo tradizionale che agisce sul volano dell'albero motore.
Il sistema è stato sviluppato da smart in collaborazione con Valeo GmbH e Gates Corporation. Il gruppo meccanico comprende l'alternatore-starter STARS 137 prodotto da Valeo. L'alternatore eroga una coppia di 42 Nm ed una corrente massima di 120 Ampere a 14 Volts, sufficiente per garantire un affidabile avviamento del motore, anche in presenza di temperature estremamente rigide (fino a -25°C). Per assicurare un collegamento a basso attrito e durevole del gruppo dell'albero motore all'alternatore-starter, entrambi i componenti sono stati dotati di pulegge maggiorate, mentre la pompa dell'acqua è azionata a cinghia. La potenza è trasmessa da una cinghia poly-V a 6 scanalature prodotta da Gates.
La tensione della cinghia è particolarmente importante, a causa delle variazioni di carico che si verificano durante la funzione start/stop. A tale scopo è stato adottato un ammortizzatore coassiale, fissato all'alternatore-starter e sostenuto dal blocco motore. L'alternatore-starter è in grado di applicare la corretta tensione alla cinghia, assicurando che entrambe le sezioni vengano azionate dal motore a combustione interna quando è in funzione, e che la sezione complementare della cinghia tirata dallo starter nella fase di avviamento sia in grado di trasmettere la coppia richiesta in modo affidabile.
Il lancio della nuova smart mhd è stato fissato per il prossimo 15 ottobre. Tre saranno gli allestimenti disponibili (pure, pulse e passion) e unico il motore a benzina, il 999cc da 71 cavalli (145 km/h di velocità massima - da 0 a 100 km/h in 13,3 secondi.
Non è stato ancora ufficializzato il listino, ma in smart lo promettono "particolarmente conveniente" con incrementi inferiori a 500 Euro.
Non sazia di questi risultati, smart ha deciso di migliorare l'impatto ecologico anche del motore a benzina commercializzando già dal prossimo autunno la smart "micro hybrid drive" (mhd). Questa nuova versione viene per l'appunto definita un'auto "micro-ibrida", ma tale denominazione non deve trarre in inganno: la smart mhd non sarà spinta da due motori (uno a benzina e uno elettrico) bensì da un sistema di alternatore-starter che consente lo spegnimento automatico del propulsore negli 'stop&go' da traffico e il successivo riavvio al momento di ripartire (ad esempio quando un semaforo diventa verde).
Il sistema non è certo una novità nel panorama automobilistico europeo, tant'è che negli ultimi anni è stato adottato da un numero crescente di Costruttori. Citroen, ad esempio, lo offre per le sue C2 e C3 e lo chiama "Start&Stop". BMW lo ha previsto recentemente nel più ampio pacchetto di innovazioni tecniche "Efficient Dynamic". Per non parlare delle auto ibride vere come la Toyota Prius e l'Honda Civic Hybrid.
La smart è però una delle auto che capitalizza meglio l'utilizzo di un sistema de genere vantando sulla carta una riduzione del consumo di circa 0,4 litri per 100 chilometri (da 4,7 litri a 4,3 litri, ovvero -13%), mentre le emissioni di CO2 passano da 112 grammi a 103 grammi per chilometro.
Ma come si guida in pratica una smart mdh e che sensazioni si provano al suo volante?
Ovviamente non è necessario alcuna nozione di guida avanzata e anzi l'impressione è di trovarsi a bordo di una smart come le altre: l'autovettura si avvia regolarmente e garantisce il medesimo comportamento dinamico. La musica cambia soltanto quando si viaggia nel traffico cittadino e si arresta la macchina ad un semaforo o in prossimità di un ingorgo. Il sistema riconosce infatti la condizione di marcia in colonna (rallentamenti sotto gli 8 km/h) e spegne istantaneamente il motore (autoradio, fari e climatizzatori rimangono ovviamente in funzione). Chi è alla guida non deve fare nulla e soprattutto non si accorge di nulla, eccezion fatta per l'assenza di vibrazioni prodotte del motore che è spento. La necessità di ripartire viene "riconosciuta" quando il guidatore rilascia il pedale del freno: la smart si riavvia ed è possibile accelerare da subito. Lo spegnimento/accensione automatico è escludibile dal guidatore premendo un semplice bottone in plancia. Quest'ultima opzione è molto utile quando si devono effettuare delle manovre "veloci" in cui eventuali spegnimenti del motore non sono desiderabili.
Tecnicamente la nuova smart mhd si avvale di uno speciale alternatore-starter azionato a cinghia che svolge contemporaneamente le funzioni di motore di avviamento e dinamo. Questo consente di rinunciare ad un motore di avviamento di tipo tradizionale che agisce sul volano dell'albero motore.
Il sistema è stato sviluppato da smart in collaborazione con Valeo GmbH e Gates Corporation. Il gruppo meccanico comprende l'alternatore-starter STARS 137 prodotto da Valeo. L'alternatore eroga una coppia di 42 Nm ed una corrente massima di 120 Ampere a 14 Volts, sufficiente per garantire un affidabile avviamento del motore, anche in presenza di temperature estremamente rigide (fino a -25°C). Per assicurare un collegamento a basso attrito e durevole del gruppo dell'albero motore all'alternatore-starter, entrambi i componenti sono stati dotati di pulegge maggiorate, mentre la pompa dell'acqua è azionata a cinghia. La potenza è trasmessa da una cinghia poly-V a 6 scanalature prodotta da Gates.
La tensione della cinghia è particolarmente importante, a causa delle variazioni di carico che si verificano durante la funzione start/stop. A tale scopo è stato adottato un ammortizzatore coassiale, fissato all'alternatore-starter e sostenuto dal blocco motore. L'alternatore-starter è in grado di applicare la corretta tensione alla cinghia, assicurando che entrambe le sezioni vengano azionate dal motore a combustione interna quando è in funzione, e che la sezione complementare della cinghia tirata dallo starter nella fase di avviamento sia in grado di trasmettere la coppia richiesta in modo affidabile.
Il lancio della nuova smart mhd è stato fissato per il prossimo 15 ottobre. Tre saranno gli allestimenti disponibili (pure, pulse e passion) e unico il motore a benzina, il 999cc da 71 cavalli (145 km/h di velocità massima - da 0 a 100 km/h in 13,3 secondi.
Non è stato ancora ufficializzato il listino, ma in smart lo promettono "particolarmente conveniente" con incrementi inferiori a 500 Euro.